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CIVG Informa N°67

Dettagli
Scritto da CIVG

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Ad memoriam. Tarek Aziz.
 
Vari

E’ morto Tarek Aziz, al di là di valutazioni o letture sull’Iraq retto dal Partito Baath, un solenne saluto va dato a quest’uomo, che nonostante tutto ciò che gli hanno fatto o proposto, è stato fino all’ultimo coerente con la sua storia e quella dell’Iraq. Con dignità ma anche con lucidità su dove avrebbe portato la distruzione e l’occupazione del suo paese in futuro, è rimasto fermo senza rinnegamenti, avendo egli operato come da lui stesso dichiarato, non per obiettivi personali ma per l’interesse del suo popolo. Anche quando furono commessi errori. Il CIVG che faceva parte del Comitato Internazionale per la sua liberazione, saluta in lui un uomo di valore e grande dignità.

Ad memoriam. Tarek Aziz.

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Rimostranze indiane sulle comunicazioni italiane in seguito all’azione a fuoco della Lexie

Falco Accame

L’AFFERMAZIONE DA PARTE ITALIANA CIRCA IL TENTATIVO DI ARREMBAGGIO  ALLA ENRICA LEXIE, DA PARTE DI CINQUE PREDONI DEL MARE, NON SEMBRA RISPONDERE A VERITA’, COSI’ COME NON SEMBRA RISPONDERE A VERITA’ L’AFFERMAZIONE SECONDO CUI LA LEXIE SI SAREBBE TROVAVA A 30 MIGLIA DALLA COSTA MERIDIONALE INDIANA (LA LEXIE SI TROVAVA A 20,5 MIGLIA DALLA COSTA INDIANA, IN ACQUE CONTIGUE, CHE SI ESTENDONO FINO A 24 MIGLIA – LE 30 MIGLIA INDUCONO QUINDI A PENSARE AD UN GRAVE ERRORE DI POSIZIONE).

QUANTO AI MENZIONATI “WARNING SHOTS” A SCOPO DISSUASIVO, NON SI TIENE CONTO DELL’ESIGENZA DELLA MESSA IN ATTO NON SOLO DI TALI “WARNING SHOTS”,  PRIMA DELL’EFFETTUAZIONE DELL’AZIONE A FUOCO, MA DI TUTTI I DISPOSITIVI PREVISTI DI AVVERTIMENTO NELLE REGOLE PER L’USO DELLA FORZA (RUF) CHE CONTEMPLANO LA MESSA IN AZIONE DELL’AVVISO VIA RADIO (VHF), DI GETTI D’ACQUA AD ALTA PRESSIONE, RAZZI ILLUMINANTI, LAMPEGGIAMENTO DI PROIETTORI, FISCHI DI SIRENE, ECC.

L’INDIA HA PURTROPPO MOTIVI DI PROTESTA, A PARERE DELLO SCRIVENTE, VALIDI.

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Appello contro la distruzione di Siria, Iraq e Medio Oriente

Rete No War

 

22 maggio 2015

Come Associazioni che seguono da vicino la crisi siriana abbiamo da tempo documentato questo stato di cose. Oggi in prossimità del 'punto di non ritorno' poniamo alcune domande evitate accuratamente dai governi e dalle grande stampa (che sembra essere diventata anzichè una garanzia democratica per i cittadini il contro-coro del potere).  Rivolgiamo un appello a tutte le persone oneste del nostro paese, di ogni colore politico e credo religioso. Ora che il 're è nudo' e che non c'è più alcuna scusante dietro cui nascondersi.

Aiutateci, fate sentire la vostra voce in ogni ambito, affinchè i nostri governi occidentali si trovino a dover giustificare questo loro immorale comportamento.

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L'ISIS nel Kosovo e nei balcani liberati e democratizzati dalla NATO

Enrico Vigna

7 giugno 2015

Forum Belgrado Italia

 

 

Queste scritte inneggianti agli islamisti dell’Isis e ai terroristi indipendentisti albanesi dell'AKSH, con il messaggio “Il Califfato sta arrivando”, erano apparse lo scorso anno sui muri di cinta del monastero ortodosso di Decani, nel Kosovo.  Le scritte sono visibili anche a 300 metri dall’ingresso del monastero, il più importante della chiesa ortodossa serba, che è sotto protezione dell’Unesco, e tuttora protetto da check point, filo spinato e automezzi militari delle forze internazionali.

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Petizione per i diritti sindacali per la GDF

Salvatore Colangelo

 

Pubblichiamo il messaggio del  "Dottore Lumbard" (alias il Maresciallo Aiutante Salvatore Colangelo, Segretario del CoIR Gdf dell'Italia nord-occidentale) il quale sollecita l'adesione ad una petizione al Parlamento per il riconoscimento dei diritti sindacali al personale della Guardia di finanza.

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Poroshenko ha mantenuto la parola: i bambini del Donbass non vanno a scuola
Ol'ga Luzanova

Slavyangrad - 23 marzo 2015

Preambolo: ricorderete che, nello scorso mese di ottobre, Petro Poroshenko ha paragonato le prospettive per gli ucraini con quelle del popolo del Donbass durante un discorso a Odessa. In particolare, il presidente ha promesso: "I nostri figli andranno nelle scuole e negli asili, mentre i loro saranno rintanati negli scantinati!" Finora, il governo ucraino ha fatto del suo meglio per mantenere questa sua parola. Eccovi una tra questi bambini seduti in uno scantinato in conformità con la volontà del presidente ucraino.

 

 

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Ucraina: un'impagabile lezione di coraggio
Padre Ambrogio

Vedi >  Apri la notizia del blog

Una semplice donna ucraina non ha paura di dire la verità di fronte agli ufficiali di leva che stanno facendo propaganda all'arruolamento:

 

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Cosa può portare alla Serbia la visita della Sig.ra Merkel a Belgrado?
Dragomir Vučićević

Belgrado, 2 giugno 2015

 

 

Anche se la data precisa della visita della Cancelliera tedesca Angela Merkel in Serbia è ancora sconosciuta, è attesa a breve. Non c'è dubbio che questa visita si rivelerà molto importante, sia per l'ulteriore sviluppo delle relazioni bilaterali tra i due paesi e le relazioni della Serbia e l'Unione europea, queste ultime spesso indicate come il programma europeo della Serbia. Non meno presenti saranno i temi che riguardano gli sviluppi concreti nella regione. Oltre alla difficile crisi in Grecia, la regione ne sta vivendo una nuova, questa volta in Macedonia. Oltre a questo, le problematiche dell'estremismo politico, della criminalità organizzata e del terrorismo internazionale, che sono in costante aumento. Il tragitto dell’eroina transita attraverso la Macedonia, parti della Serbia, in particolare nel Kosovo e Metohija, attraversa l'Albania e alcuni altri paesi della regione, per finire sulle strade dell'Europa occidentale. Lo stesso percorso è anche un corridoio importante per il transito di decine di migliaia di profughi del Vicino Oriente, Medio Oriente e Africa del Nord, tra cui i richiedenti asilo politico. Scene di inneggiamenti e odi alla cosiddetta Grande Albania sono in aumento in diverse occasioni in Kosovo e Metohija, in Albania e Macedonia, un po' meno in Grecia e Montenegro.

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Terzo Congresso di antifascisti a Donetsk
Enrico Vigna

14 maggio 2015

 

 

Si è svolto a Donetsk  il 3° Congresso delle Organizzazioni Popolari antifasciste della Novorossiya.

L'obiettivo del Congresso è quello di unire le forze antifasciste per la lotta contro l'ideologia neo-fascista, sulla base dei fatti e delle prove raccolte nel corso della guerra fratricida ingiusta e sanguinosa nel Donbass; al fine di ottenere la vittoria finale sul fascismo e il nazismo.

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Il cosmonauta Hermaszewski sull'OUN-UPA: è impossibile riconoscere gli assassini come eroi
Inessa Drugova

29 aprile 2015

Il primo cosmonauta polacco, Mirosław Hermaszewski, è rimasto scioccato dal riconoscimento dell'OUN (Organizzazione dei nazionalisti ucraini) e dell'UPA (esercito insurrezionale ucraino) come combattenti per l'indipendenza dell'Ucraina. Durante il massacro della Volinia furono barbaramente uccisi 18 membri della sua famiglia.

La Verkhovna Rada il 9 aprile ha adottato la legge "sullo status giuridico e sull'onore della memoria dei combattenti per l'indipendenza ucraina nel XX secolo", scritta da Jurij-Bogdan Shukhevich. La legge include OUN e UPA nella lista delle organizzazioni che hanno lottato per l'indipendenza dell'Ucraina.

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Siria. Ecco chi sono i ‘Comitati di coordinamento degli attivisti anti-regime” (LCC)
Vietato Parlare

29 aprile 2015

 

Fino ad oggi tutte le notizie diffuse dai nostri media provenivano dall’Osservatorio siriano per i diritti umani di cui ci siamo occupati in precedenza. L’Osservatorio siriano per i diritti umani a sua volta raccoglie per telefono, in Siria, le notizie ‘sul campo’. Lo fa consultando una rete di attivisti presenti in diverse località della Siria che costituiscono, appunto, i Comitati di coordinamento degli attivisti anti-regime (LCC)

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Ucraina. La lotta degli oligarchi per la spartizione del bottino
Jorge Martin

La cosiddetta “Rivoluzione di Maidan” doveva essere a sostegno della democrazia e dei valori occidentali, contro la corruzione e l’oligarchia. Il risultato è stata la sostituzione del dominio di un gruppo di oligarchi con quello di un altro gruppo e adesso quelli che hanno beneficiato del cambiamento si fanno la guerra a vicenda per spartirsi il bottino. La lotta per il potere che è in corso è emersa drammaticamente a fine marzo quando Igor Kolomoisky, governatore del Dnepropetrovsk e oligarca miliardario, ha inviato un gruppo di uomini della propria milizia privata a prendere possesso con le armi della sede centrale di due aziende statali in cui ha interessi personali. Lo scontro si è concluso con la defenestrazione di Kolomoisky da governatore da parte del presidente Poroshenko, lui stesso membro dell’oligarchia, mercoledì 25 marzo. Questo è stato seguito, lo stesso giorno, dall’arresto in diretta tv di due alti funzionari di stato, accusati di corruzione, durante una riunione di governo. Questi avvenimenti sono stati descritti da alcuni media occidentali come la dimostrazione della volontà di Poroshenko di contrastare l’oligarchia e combattere la corruzione. Niente di più lontano dal vero.

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Ultimo discorso di Slobodan Milosevic rivolto a russi, ucraini e bielorussi
Enrico Vigna

Facciamo girare queste premonitrici parole del Presidente di Jugoslavia e Serbia, perché sono di assoluta attualità; in queste poche righe e nei 70 secondi del video c’è la sintesi delle dinamiche di aggressione e devastazioni dei paesi non sottomessi, a cui stiamo assistendo negli ultimi vent’anni e un messaggio profondo, quello dell’unica possibilità di sopravvivere per i popoli: l’UNITA’.

Milosevic indica in questa valenza, l’essenza della resistenza, al di là di differenze e distinzioni ideologiche. Come è stata l’esperienza e la lunga battaglia di resistenza alla NATO e all’occidente aggressore, del suo popolo, per difendere la propria indipendenza, la propria sovranità, la propria patria. Essi usano le stesse metodologie e schemi operativi, dall’Afghanistan all’Iraq, dalla Jugoslavia alla Serbia, dalla Libia alla Siria, oggi  l’Ucraina: Divide et impera!

Ma già altri paesi sono nel mirino. Che riescano i popoli iracheno, libico, siriano, serbo e ucraino, a costruire e forgiare l’unità popolare, al di là di fazioni, differenze o credi religiosi, forse così potranno resistere alle aggressioni esterne della propria terra e patria.

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Le donne nella Grande Guerra Patriottica
Enrico Vigna

Circa 800.000 donne hanno combattuto al fronte durante la Grande Guerra Patriottica. Donne soldato, partigiane, pilota, medici, tiratrici; guidavano carri armati, autoblindo, infermiere, staffette. Fondamentale ed imprescindibile il loro ruolo in tutti gli aspetti della guerra, da quello militare a quello morale. Un solo nome che contiene tutte loro: Lidia Vladimirovna Litvyak, la regina dei cieli,  fu l’aviatrice più attiva della Seconda Guerra Mondiale. Combatté nei battaglioni 586° e 437° e nel 9° e 296° reggimento della Guardia, effettuando 150 incursioni aeree e abbattendo da sola in azione 6 aerei e un aerostato da ricognizione e altri 6 aerei nemici insieme ai compagni dello stormo. Morì durante un combattimento aereo il 1° agosto 1943. I suoi resti furono ritrovati e sepolti solo nel 1979. Le fu conferito postumo il titolo di Eroe dell’Unione Sovietica.

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Il presente ed il futuro della Russia e dell’umanità, ha radici salde e profonde nel passato
Enrico Vigna

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Medio Oriente: tensioni in aumento

Dettagli
Scritto da Angelo Travaglini

18 maggio 2015

 

 

 

Inquietanti sviluppi

Eventi di rilevantissima portata caratterizzano tuttora la sconvolta realtà medio-orientale. Le guerre in Siria e in Iraq continuano a produrre il loro lascito di sangue e di violenza e non si vede al momento quale possa essere lo sbocco di un processo di distruzione che, oltre a modificare brutalmente la mappa della regione, quale era stata arbitrariamente definita dalla Francia e dalla Gran Bretagna all’indomani del crollo dell’Impero ottomano, ha permesso alle formazioni jihadiste più estreme di occupare vasti spazi territoriali nei due suddetti Paesi. In queste aree lo Stato Islamico in Iraq e nel Levante (ISIL) impone la versione più severa e intollerante della legge coranica nella sua matrice wahabita, quale essa ebbe modo di nascere e svilupparsi, con la complicità della tribù Saud, nel 18° secolo nel deserto del Nejd, all’epoca la regione più povera e arretrata della penisola arabica.

Leggi tutto: Medio Oriente: tensioni in aumento

CIVG Informa N°65

Dettagli
Scritto da CIVG

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9 Maggio 1945 – 9 Maggio 2015: Per non dimenticare.
Enrico Vigna

 

 

9 Maggio 1945 – 9 Maggio 2015: Per non dimenticare.

La parata per il 70° della Vittoria sul nazifascismo

 

 

“Io ricordo! Io sono fiero!”

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Il nuovo nemico (inventato): gli scafisti
Martin Kreickenbaum

Inchiesta, aprile 2015 - La linea adottata dai governi è che è la catastrofe umanitaria è tutta colpa degli scafisti. Dimenticando deliberatamente che le condizioni catastrofiche di questi paesi sono il risultato diretto delle guerre e delle operazioni sovversive realizzate proprio dagli Stati uniti e dalle potenze europee (nella foto, la toccante immagine di una bambina annegata)

 

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Mosca 9 maggio 2015: Mancavano solo i leader occidentali…
Enrico Vigna

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Avvertimento al mondo: la follia degli USA e della NATO
Paul Craig Roberts

 

Herbert E. Meyer, un pazzo che per un periodo aveva occupato il ruolo di assistente speciale del direttore della CIA durante l’amministrazione Reagan, ha scritto un articolo invitando all’assassinio del presidente russo Vladimir Putin. Se dobbiamo “farlo uscire dal Cremlino con i piedi in avanti e un foro di proiettile nella nuca, non avremmo problemi”.

Come il folle Meyer spiega, il delirio che Washington ha diffuso nel mondo non ha limiti. Jose’ Manuel Barroso, messo alla presidenza della Commissione Europea come burattino degli USA, ha dissimulato la sua recente telefonata confidenziale con il presidente Putin dicendo ai media che Putin aveva lanciato la sua minaccia: “Se volessi, potrei prendermi Kiev in due settimane”.

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Donetsk, Parata militare per festeggiare il 9 maggio, Giornata della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica
Enrico Vigna

 

 

Nella Repubblica Popolare di Donetsk, si è svolta la parata per il 70esimo anniversario della Vittoria sulla Germania Nazista. Nella sfilata l’esercito dei miliziani hanno mostrato le dotazioni militari in loro possesso, dalle truppe ai carri armati, ai sistemi antiaerei. Nei discorsi è stato più volte ribadito che nel Donbass di oggi, questa celebrazioni ha due valenze: una è il ricordo della guerra vinta nel 1945 contro le truppe nazifasciste, l’altra è la vittoria contro le bande neonaziste della giunta di Kiev dei giorni nostri. Oltre 1.500 combattenti sono scesi in parata per le vie del centro di Donetsk, con le bandiere della RPD, della Novorossiya, antifasciste e rosse. Sono anche sfilati sei carri armati T-72, tre lanciarazzi multipli Grad, numerosi sistemi antiaerei Strela-10, veicoli blindati e sistemi di artiglieria leggera e pesante.

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Lugansk, Parata militare per festeggiare il 9 maggio, Giornata della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica
Enrico Vigna

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70 ° anniversario della vittoria nella Grande Guerra Patriottica, nell’Ucraina non sottomessa alla Giunta nazifascista e all’occidente
Enrico Vigna

La memoria antifascista del popolo ucraino ha radici profonde e non si sottomette, gli ucraini, in tutte le loro differenze o visioni, o credo religioso o ideologico, uniti, ricordano coraggiosamente il prezzo pagato dal proprio popolo contro il nazifascismo. Queste immagini testimoniano e documentano questo. E questo è ciò che nessuno nei Media occidentali  ci fa vedere. Perché questa è l’Ucraina non asservita e non sottomessa; e per la riuscita delle politiche occidentali c’è bisogno di uomini assoggettati e conquistati, questi sono invece donne e uomini non asserviti…quindi nemici. Nonostante un clima di violenza, sopraffazione e intimidazioni anche terroristiche, questa è la parte di popolo ucraino che non si arrende ai nazifascisti moderni e agli euro colonizzatori. A loro e su di loro il peso enorme per la rinascita e la vittoria di una Ucraina libera, indipendente, sovrana e popolare. A loro va il nostro HURA!

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Padre Daniel: ai 'reporter di guerra' che dopo 4 anni ancora continuano con la propaganda.
Padre Daniel Maes

 

Qara, 27 febbraio 2015

Una Quaresima bizantina con tante varietà

Venerdì, sabato e domenica scorsi erano collegati a celebrazioni speciali nella liturgia bizantina di quaresima. Adesso ogni venerdì si canta in piedi il lungo ”acathist”, cioè  un inno cantato in onore alla Madonna. Tanto tempo fa, con questo inno fu posto fine all’assedio di Costantinopoli. In ogni caso nel novembre 2013, quando eravamo assediati, abbiamo anche noi cantato questo inno ”acathist” nel nostro rifugio (anche quando eravamo stesi sul nostro materasso) e siamo anche stati risparmiati in modo più miracoloso. I terroristi erano improvvisamente scomparsi come neve al sole.

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Una Via Basca verso la Pace, per avanzare nella risoluzione delle conseguenze del conflitto.
ehbildu
24 aprile 2015

 

 

Sono passati tre anni e mezzo da quando si è tenuta la Conferenza internazionale di pace di Aiete e dell’annuncio tre giorni dopo da parte dell'ETA in cui annunciava la fine definitiva della sua attività armata. Senza dubbio, questa è stata una notizia molto importante ed entusiasmante per la società basca, e che ha spalancato le porte ad adottare misure al fine di costruire la pace e la convivenza in Euskal Herria.
Il primo punto che aveva stabilito la risoluzione annunciato dai rappresentanti internazionali che avevano partecipato alla Conferenza di Pace Aiete, era la scelta della cessazione definitiva delle attività armate dell'ETA, e proprio questo è stato finora l'unico punto che si è concretizzato.

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Non dimentichiamolo!
ortodossiatorino.it

 

Oles' Alekseevich Buzina

Nato a Kiev il 13 luglio 1969

Assassinato a Kiev (via Degtjarevskaja 58) il 16 aprile 2015

Lascia una moglie, una figlia e un paese impazzito

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Kosovo: cronache di quotidiane violenze
Enrico Vigna

 

 Nel villaggio di Pasjan accoltellato un serbo e il giorno dopo aggredito un altro.

Zoran Kostic di Pasjan è stato attaccato da due albanesi  armati di coltello, mentre tornava a casa con la sua famiglia da Gnjilane, verso sera. Portato al Pronto Soccorso dell’ospedale di Gnjilane, gli sono state riscontrate lesioni da coltello nel braccio, sulle gambe e al torace; in serata è stato poi dimesso. Altri abitanti paesani di Kostic , che erano accorsi in suo aiuto riuscendo a far fuggire gli aggressori, hanno riconosciuto in essi due albanesi del vicino villaggio di Vlastica, che erano arrivati con una macchina Mercedes e hanno avvisato la polizia di Gnjilane, che ha fermato uno dei due aggressori, mentre l’altro è fuggito.

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Putin: la vita è una cosa semplice. E crudele.
Sputnik
 
Il Presidente Putin ha raccontato alla rivista "Russkij Pioner" dei suoi genitori durante la guerra, di suo fratello, delle incredibili coincidenze verificatesi durante la sua vita.

 

 

I suoi genitori non potevano e non volevano odiare i loro nemici.

"Mio padre non amava parlarne. Ma quando parlava e ricordava qualcosa con i suoi coetanei, ero vicino. Ho tutte le informazioni sulla guerra e su quello che è successo alla mia famiglia grazie alle conversazioni tra gli adulti.

Prima della guerra mio padre lavorava in fabbrica e viveva con la madre a Petrodvorets, vicino Leningrado (San Pietroburgo). Lì avevano costruito la propria casa.

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C’era una volta la laguna
ecomagazine

Tanto tempo fa – tanto che potremmo anche scrivere “c’era una volta”, se ci fosse un lieto fine come in ogni favola che si rispetti – viveva nella nobile città di Venezia uno studioso che rispondeva al nome di Cristoforo Sabbadino e che copriva il delicato incarico di “proto” della Serenissima. Noi moderni lo definiremmo un ingegnere idraulico. All’epoca correvano i primi anni del XVI secolo e nella Città dei Dogi infervorava un acceso dibattito sul futuro della laguna. Che poi, come ben sanno tutti i veneziani, è il futuro stesso della città. Perché non c’è Venezia senza laguna, né laguna senza Venezia.

Alle tesi del Sabbadino, convinto che la laguna fosse un organismo vivo e, come tale, andava accudita, protetta e gestita giorno per giorno, assecondando il suo millenario respiro tra le maree periodiche e la entranti acque fluviali, si opponeva tale Alvise Cornaro, un “nobilhomo” padovano che aveva costruito le sue fortune economiche e politiche come proprietario terriero.
Detto Cornaro, leader del partito agrario, non aveva nessuna specifica competenza in idraulica ma ugualmente sosteneva che la laguna doveva essere dominata e arginata. Acqua e terra, diceva il Cornaro, andavano nettamente separate per impedire alle maree di invadere i campi. I canali inutili alla navigazione e al trasporto delle merci, dovevano essere interrati e le barene bonificate per recuperarle all’agricoltura.

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Così abbiamo ricordato il massacro di Odessa
CISNU

Centro Informazione e Solidarietà con la NovoRossIya e l’Ucraina resistente

 

Torino        -           2 Maggio 2015

 

Così abbiamo ricordato il massacro di Odessa a Torino il 2 maggio presso la parrocchia ortodossa del Patriarcato di Mosca.

Il CISNU aveva indetto un presidio/veglia per la rimembranza dei Martiri del feroce massacro, compiuto alla Casa del Sindacato della città (eroina della Grande Guerra Patriottica). Per non dimenticare.

Alle 15.00 è stata allestita la Mostra fotografica e la distribuzione dei materiali informativi e l’esposizione dei libri sull’Ucraina e Donbass, presso il cortile della Parrocchia. Ci sono poi stati gli interventi e le testimonianze di Enrico Vigna, di Padre Ambrogio, di Svetlana I. e Larisa L.

Alle 16.00 c’è stata la funzione funebre in memoria dei martiri caduti, tenuta da Padre Ambrogio

Alle 16.30 la commemorazione del CISNU e un saluto ai martiri, con la tradizione slavo ortodossa

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Seminario N°3. Nascita di un califfato in Medio Oriente
CIVG

 

Intervento unico

 Nascita di un califfato. Retroterra storico e ragioni politiche.

 

 

Relatore: Angelo Travaglini

Modera: Luigi Cecchetti

THE MATCH - la proiezione in ANTEPRIMA NAZIONALE del film

Dettagli
Scritto da CISNU

 

L’Associazione Baretti e il CISNU
(Centro Informazione e Solidarietà con la Novorossiya e l'Ucraina) nell’ambito delle iniziative di Torino Capitale europea dello Sport

hanno organizzato la proiezione in ANTEPRIMA NAZIONALE del film

 

THE MATCH

di Andrey Malyukov, Russia, 2012

 

Venerdì 22 maggio, ore 21

Cineteatro Baretti - Via Baretti, 4 – Torino

Ci sarà in collegamento skype, il produttore del film Dimitry Kulikov

Ingresso: biglietto unico 3€

Tutto il ricavato sarà devoluto per finanziare

i progetti di solidarietà del CIVG

Leggi tutto: THE MATCH - la proiezione in ANTEPRIMA NAZIONALE del film

Il ruolo della Chiesa Ortodossa Russa nella Grande Guerra Patriottica e nella vittoria sul nazifascismo

Dettagli
Scritto da Enrico Vigna

9 maggio 2015

9 Maggio: la Grande Guerra Patriottica 70 anni dopo.

Il senso di questo lavoro è di documentare e rendere onore, nel 70° anniversario della Grande Guerra Patriottica, a quei popoli e quelle componenti della  società e delle popolazioni sovietiche e russa che non solo resistettero, ma rovesciarono gli esiti della storia, portando a compimento  con costi umani e materiali spaventosi  (26 milioni di morti e oltre 40 milioni di mutilati e invalidi), la sconfitta della più potente ed efficiente forza militare di quei tempi: il Terzo Reich ed i suoi vassalli, tra cui l’Italia.

Il popolo russo ed i popoli sovietici, insieme al popolo jugoslavo, furono l’elemento fondamentale ed imprescindibile per la liberazione dell’umanità e dell’Europa in particolare. Fu quindi col sacrificio delle loro vite a decine di milioni, che ci fu donata la libertà; senza le battaglie e l’eroismo di Stalingrado e Leningrado, il corso degli eventi militari non sarebbe stato lo stesso, come concordano gli storici e i militari di ogni paese, compresi i comandanti nazisti.

Leggi tutto: Il ruolo della Chiesa Ortodossa Russa nella Grande Guerra Patriottica e nella vittoria sul...

Altri articoli...

  1. CIVG INFO 64 – Speciale Siria
  2. 2 Maggio 2014: Il massacro di Odessa, Ucraina
  3. CIVG Informa N°63
  4. CIVG Informa N°62: Speciale Israele/Palestina

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