CIVG Informa N°84
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Crescita del fatturato per le grandi imprese industriali, ma non per l’occupazione
29 gennaio 2016 Fonte: Elaborazioni su dati Istat di Giorgio Nei primi undici mesi del 2015 il fatturato delle maggiori imprese industriali è aumentato rispetto all’analogo periodo del 2014 dello 0,4%. Al netto della variazione dei prezzi alla produzione (-2,6), le vendite reali segnano un incremento del 3,1%, trainate soprattutto dal mercato interno (+3,3). Le vendite all’estero aumentano invece dell’1,7 (quelle complessive nazionali nello stesso periodo sono aumentate dell’1,9).
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La battaglia per Aleppo e le menzogne dei giornalisti di regime
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Desta veramente scandalo ed indignazione il cumulo di menzogne spudorate con cui i giornalisti dei principali canali TV e dei maggiori quotidiani descrivono le operazioni militari in Siria che potrebbero segnare una svolta nel corso della guerra che insanguina il paese da quasi 5 anni. L’apice dello scandalo è raggiunto nella descrizione, del tutto capovolta rispetto alla realtà, della battaglia per Aleppo, che potrebbe rivelarsi decisiva per le sorti della guerra. La grande città industriale, posta nel Nord della Siria, è stata sempre la capitale economica del paese. Nel 2012 la città fu attaccata da bande jihadiste di diversa tendenza, in buona parte costituite da jihadisti e mercenari stranieri, che riuscirono a circondarla quasi completamente, ad occupare alcuni quartieri periferici comprendenti varie industrie e le centrali elettrica ed idrica, e ad infiltrarsi anche in alcuni quartieri centrali. Leggi tutto |
Ucraina. Progetto “ Corridoi di pace” del movimento antiguerra AntiVoyna
Tra le innumerevoli attività per la pace del movimento AntiVoyna ucraino, è partito questo Progetto, coordinato da Viktoria Shilova che cerca di praticare la lotta contro la guerra fratricida nel Donbass, mettendo insieme allo stesso tavolo di pace, madri e vedove di entrambe la parti, genitori e familiari, che hanno perso in guerra figli o mariti, o cari. L’obiettivo è di cercare modi per tornare a parlarsi e confrontarsi in una prospettiva di soluzioni di pace e negoziali; e le madri e le vedove in quanto donne e madri in primis, hanno nel dolore vissuto su se stesse e interiore, la percezione più profonda della tragedia della guerra. Il valore profondo di questo progetto di pace sta nel fatto che alcune di queste donne erano state interne alle proteste di Maidan ed oggi riconoscono il fallimento e la deriva tragica della guerra conseguitane. AntiVoyna guidato dalla Shilova ha organizzato un primo viaggio di riconciliazione e di ricerca di figli e mariti prigionieri di guerra o dati per morti o scomparsi nel Donbass; insieme ad un gruppo di donne dell’Ucraina, esse sono andate a Donetsk sotto la protezione e le garanzie della Repubblica Popolare di Donetsk e del suo Presidente Zacharcenko. Il video qui sotto è la Conferenza stampa tenuta a Kiev al ritorno dal viaggio, con le parole di queste donne.
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NovoRossiya NOTIZIE - Gennaio 2016
a cura di CISNU/CIVG “ La Repubblica Popolare di Donetsk adotta tutte le misure per risolvere il conflitto pacificamente…”, così ha dichiarato Eduard Basurin vice comandante delle milizie della RPD in una conferenza stampa . Basurin ha denunciato le azioni illegali contro la popolazione civile da parte delle forze di Kiev. "…Ancora una volta voglio incoraggiare tutti gli organismi comunitari e internazionali dei diritti umani di unirsi e di parlare con una sola voce nella lotta contro il male, che è diretto contro la popolazione civile del Donbass. La leadership militare e politica dell’Ucraina continua a indurre in errore i leader mondiali di Germania, Francia e Russia per quanto riguarda la conformità con l'accordo di Minsk, aumentando il raggruppamento delle sue truppe lungo la linea di contatto. Noi per parte nostra prendiamo tutte le misure per risolvere il conflitto pacificamente. Noi non vogliamo la guerra… "- ha detto il rappresentante del Ministero della Difesa della RPD. |
Armati al monastero
1 febbraio 2016 Nella serata del 30 gennaio, intorno alle 21, è stato prima bloccato e successivamente arrestato un drappello di quattro uomini che a bordo di una golf bianca targata Uroševac/Ferizaj si era appostato di fronte al portone di ingresso principale del Monastero di Dečani. L’operazione di polizia, condotta congiuntamente dalla Kfor italiana e dalla Kosovo Police, ha permesso di risalire all’identità degli arrestati, quattro maschi sulla ventina, di etnia albanese, provenienti da diverse città del Kosovo: Gnjilane, Uroševac, Prizren e Djakovica. Leggi tutto |
Fca, Marchionne annulla il piano per Mirafiori
28 gennaio 2016 Conferma o, addirittura, incremento degli obiettivi finanziari non accompagnati però dalla conferma degli obiettivi produttivi. E poi il posticipo del lancio dei nuovi modelli Alfa che ha un impatto pesante sugli stabilimenti italiani di Fca (ex Fiat), su quelli torinesi in particolare. Per questo la Cgil e la Fiom di Torino esprimono grande preoccupazione dopo le dichiarazioni dell'Amministratore Delegato di Fca nella “conference call” con gli azionisti a margine del CdA tenuto a Londra. Leggi tutto |
Il settarismo o il fallimento di una prospettiva democratica in medio oriente
Il ruolo della monarchia saudita
La recente felice conclusione della delicatissima trattativa sul programma nucleare iraniano ha suscitato sconcerto e preoccupazione in seno alla casa regnante saudita ai cui occhi l’evento ha costituito l’ulteriore conferma della fondatezza dei timori provati circa il progressivo allentamento della relazione strategica tra Washington e Riyadh. La caduta del regime sunnita di Saddam Hussein, conseguente all’invasione dell’Iraq da parte degli anglo-americani nel 2003, rimpiazzato da un governo a direzione sciita, fatto assolutamente inedito nella realtà araba, e il fallito tentativo di “regime change” in Siria dove l’intervento russo, iniziato lo scorso autunno, ha significato l’allontanarsi nel tempo di un obiettivo del cui mancato conseguimento i sauditi attribuiscono in buona misura la colpa all’“irresolutezza” dell’Amministrazione Obama, hanno fatto trapelare alla monarchia saudita la materializzazione di un arco sciita in grado di coprire l’immenso spazio tra il porto iracheno di Basra sul Golfo Persico e la capitale del Libano, Beirut. Leggi tutto |
Il ritorno in patria della vedova di Maskhadov: un monito a Akhmed Zakayev
L’analista politico e giornalista ceceno Islam Saidaev ha commentato per EADaily l’ultima notizia, numero uno in Cecenia : il ritorno in patria della vedova dell'ex presidente "d'Ichkeria" Aslan Maskhadov, Kusama Maskhadov , la più stretta consigliera del successore Džokhar Dudaev, il vero e proprio "Cardinale grigio" della Cecenia di allora. "…In primo luogo, Kusama è tornata in patria di propria volontà, nella Cecenia di oggi. Il motivo è meglio chiederlo direttamente a lei stessa. Ma qual’è il suo desiderio personale, è un fatto ", ha detto Saidaev. “…In secondo luogo, considera Saidaev, il ritorno della vedova di Maskhadov nella terra dei propri antenati, e la sua richiesta a Kadyrov di ottenere il passaporto russo, è un segnale al resto dei sostenitori di "Ichkeria". Questo è un messaggio chiaro: fratelli ceceni, basta sopportare i disagi dell’emigrazione e prendersela con la Russia, ritornate a casa…", ha detto Islam Saidaev. Leggi tutto |
Assedio. Su Aleppo la fabbrica delle balle
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L’assedio di Aleppo. Forse non lo sapevate ma in questi ultimi giorni, e solo in questi ultimi giorni, il mondo delle persone perbene, di coloro che hanno a cuore la libertà, è angosciato dall’assedio di Aleppo. Il che è un po’ curioso, perché Aleppo è sotto assedio da tre anni e mezzo. Guardate la cartina qui pubblicata: raffigura la situazione di Aleppo dal 2012 fino a un mese fa. Com’è facile notare, il verde circonda su tre lati il rosso. E il verde erano le forze dei ribelli. Che quindi per tre anni e mezzo hanno stretto la città in una morsa aperto solo verso Sud. Un assedio quasi perfetto. Leggi tutto |
Presentazione del libro “Uomini e non uomini” di G. Jelisic al Sovietniko
Riuscita serata di informazione e solidarietà del Forum Belgrado Italia il 9 febbraiopresso il locale “Sovietniko”; oltre trenta presenti alla serata che dopo la presentazione del libro “ Uomini e non uomini” di G. Jelisic, ha poi partecipato ad una cena serbo bosniaca, preparata dalle cuoche volontarie Jovanka e Vida, per raccogliere fondi per Jelisic.
Ringraziando i partecipanti e le cuoche, non dimentichiamoci degli amici Giovanna e Sasha del Sovietniko, sempre sensibili e disponibili per iniziative solidali e informative. Torino |
CIVG Informa N°83
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Libia. Dopo la condanna a morte di Saif al Islam Gheddafi, viene inventato un governo virtuale, in un paese distrutto e devastato
A ottobre è stata confermata la sentenza di condanna a morte per Saif al Islam Gheddafi (secondogenito di M. Gheddafi) e a dicembre è stato pubblicizzato un inesistente governo libico NATO, formato in Marocco, composto da figure estranee alla terribile situazione interna al paese e non riconosciuto da nessuna fazione, banda, milizia jihadista che stanno distruggendo la Libia e il suo popolo. Un governo virtuale ma necessario alla NATO e all’occidente per poter giustificare il prossimo intervento militare. Due notizie su cui riflettere per capire come hanno ridotto un paese e un popolo che fino a 5 anni fa aveva la più alta aspettativa di vita dell'Africa continentale, 74 anni. Aveva anche il più alto prodotto interno lordo in quel continente (PIL), al pari di paesi come il Messico o l’Argentina; era al primo posto dell’Indice di sviluppo umano dell’Africa. Leggi tutto |
APPELLO DI Safia Farkash, vedova di Muammar Gheddafi, sulle torture di suo figlio Saadi Gheddafi
Io sono la madre di Al Saadi Gheddafi, mio terzo figlio. Tre dei suoi giovani fratelli sono stati uccisi durante la guerra del 2011. Uno di loro, Mutassim, fu brutalmente trucidato dopo la sua cattura da parte delle milizie di Misurata, che erano impegnate per la distruzione della Libia. Leggi tutto |
Appello ai cittadini di tutto il mondo! Esigiamo giustizia, non assassinii!
La Nuova Libia, una fabbrica di estremismo, un terreno fertile per le formazioni dell’ISIS, un paese senza legge e governo, senza un legittimo organo giudiziario, ha condannato a morte per fucilazione il figlio di Muammar Gheddafi, Saif al Islam al Gheddafi, e sette funzionari dell'ex potere popolare tra cui Abdullah al-Senussi ex capo della Sicurezza nazionale, l’ex primo ministro al-Mahmoudi al-Baghdadi e l’ex capo del controterrorismo Abu Zeid Dorda. Leggi tutto |
Libia: i libici manifestano nelle strade, in solidarietà con gli eroi della Jamahirija e della Rivoluzione Verde, condannati a morte dal tribunale delle milizie terroriste a Tripoli
Da Bani Walid, al Golfo della Sirte, a Sabha, la Resistenza Verde guida e organizza il popolo libico perché si ribelli di fronte alle sentenze di morte della cricca islamista tripolina. Leggi tutto |
Italia - Libia: basta guerre! Appello
Un'inesorabile coazione a ripetere? Siamo alla vigilia di un’altra guerra contro la Libia, “a guida italiana” questa volta
Sembra ormai assodato che le forze speciali SAS sono già in Libia, per preparare l’arrivo di mille soldati britannici. L’operazione complessiva, capitanata dall’Italia, dovrebbe coinvolgere seimila soldati americani ed europei per bloccare i cinquemila soldati dell’Isis. Il tutto verrà sdoganato come "un’operazione di peacekeeping e umanitaria." Leggi tutto |
CIVG Informa N°82
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Il capo di stato maggiore Binelli: “A Teulada c’è contaminazione da torio”
8 gennaio 2016
“A Capo Teulada i monitoraggi in alcune aree hanno segnalato una contaminazione da torio, per la quale saranno avviate le necessarie bonifiche”. Così affermava nel 2014 l’allora capo di stato maggiore della Difesa, l’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, davanti alla commissione Difesa della Camera. Anche a Quirra “è stato constatato il superamento della concentrazione-soglia di contaminazione”, continuava. Leggi tutto |
Montenegro, NATO, Balcani. Quale futuro?
Forum Belgrado Italia
Il 2015 ha visto per l’area balcanica un ulteriore colpo alla stabilità ed alla pacificazione dell’area. Gli scontri di piazza verificatisi negli ultimi mesi dell’anno, dopo che è partita una campagna propagandistica governativa che intende guidare l’opinione pubblica verso l’entrata nella NATO. Alcune forze come il Fronte Democratico e il movimento per la pace “NO alla guerra-NO alla NATO”, hanno deciso di scendere in piazza con proteste che la polizia, su ordine del governo, ha cercato di reprimere violentemente. Leggi tutto |
Le bombe ucraine hanno distrutto il Monastero di Iver vicino a Donetsk
Qui le immagini le immagini della distruzione del Monastero di Iver, situato vicino all'aeroporto di Donetsk, dove le truppe ucraine per diversi mesi hanno bombardato la città e la posizione delle milizie. Il fotografo Sergey Goloha ha commentato queste immagini ricordando che esse assomigliano a quelle della distruzione delle chiese ortodosse in Kosovo, ma la differenza nel Donbass è che tali crimini sono commessi da correligionari che si definiscono cristiani. Leggi tutto |
In Transcarpazia urge la creazione di un Battaglione per la lotta contro i nazisti di PravySector
16 Gennaio 2016
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Ucraina. Governatore del Kherson chiama Hitler “liberatore” il giorno della Vittoria contro il nazismo
Ogni commento ci sembra superfluo. Ci limitiamo a riportare una notizia che abbiamo trovato sul web, ovvero che il governatore ucraino del Kherson è intervenuto nel giorno della Vittoria contro il nazifascismo sostenendo che Hitler sarebbe un “liberatore”. Purtroppo la notizia è confermata da documenti video. Leggi tutto |
Amianto, le vittime avranno finalmente un nome e una speranza
9 gennaio 2016 Mai più casi irrisolti e morti cadute nel vuoto ...
L'osservatorio nazionale per i decessi d'amianto vara il provvedimento. Su App News il funzionamento in dettaglio. Leggi tutto |
Yemen: fondato un nuovo Club per coordinarsi coi BRICS e la Nuova Via della Seta
14 gennaio 2016
Il 31 dicembre 2015 è stato fondato ufficialmente lo “Yemeni Club for Coordinating with the BRICS” (il Club dello Yemen per coordinarsi coi BRICS) nella sede del Ministero delll’Industria e del Commercio a Sanaa, capitale dello Yemen. La registrazione ufficiale seguirà all’inizio del 2016. L’iniziativa è guidata da Fouad Al-Ghaffari, ex funzionario del ministero per i Diritti Umani e giovane attivista e capo dell’ONG Gedar Human Rights, che ha deciso di agire nonostante i bombardamenti anglo-sauditi e la guerra terroristica contro il suo paese. Leggi tutto |
La reazione è nemica della pace
13 gennaio 2016
L’ultimo attentato a Istanbul ha aggiunto tragedia alla tragedia vissuta dal nostro paese e da tutta la regione. Un attentatore suicida ha ucciso dieci persone innocenti, stavolta turisti che vistavano Istanbul. Il colpevole indicato è Daesh. Leggi tutto |
Russia. Rinasce la flotta sottomarina del Mar Nero
13 gennaio 2016
E’ di qualche mese fa la notizia, rilanciata da Difesaonline.it, dell’entrata in servizio del Krasnodar, il quarto sommergibile “invisibile” della classe Varshavyanka, dotato di interessanti sistemi d’arma e speciale silenziosità. Si tratta di un “pacchetto” di sei sommergibili derivati dalla “vecchia” classe Kilo, entrata in servizio nei primi anni 80 del secolo scorso nella Marina sovietica. La novità è di rilievo, dal punto di vista politico e strategico, e si pone nel contesto di un rinnovato impegno della Russia nel Mediterraneo e nel Mar Nero, a protezione della Crimea. I “nuovi” sommergibili sono, in realtà, una via di mezzo tra la “vecchia” classe Kilo e la nuova classe Lada che la Marina russa prevede di adottare massicciamente entro il 2020. Leggi tutto |
Incontri nazionali sulla scuola il 6 e 7 febbraio a Napoli
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In memoria di Raja. Dal Kosovo Methoija
Oggi c’è stato un morto per terrorismo che nessun giornale, sito, televisione s’affannerà a ricordare. Non l’hanno finito su una spiaggia, non c’era nessun smart phone pronto a riprendere, non l’hanno sgozzato, non è stata una fine spettacolare. Mettiamo che la vittima si chiamasse Raja Spasic, supponiamo che fosse allarmato dalle notizie che rimbalzano dalla Tunisia, dalla Francia, poniamo il caso che vivesse in un quartiere circondato da persone ostili, certo niente di paragonabile all’Isis, ma nemmeno a un normale vicino di casa. “Questi ci odiano” dice la moglie, facendo un polpettone che va dagli islamici agli albanesi, dal califfato nero ai nazionalisti. Leggi tutto |
CIVG Informa N°81
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Le bombe italiane contro i civili in Yemen
Gli ordigni, prodotti da un consorzio internazionale in cui spcca la Alenia Aermacchi (Finmeccanica), sono partiti da Cagliari alla volta dell'Arabia Saudita. 5 novembre 2015
Missione compiuta. Il 30 ottobre scorso, centinaia di bombe d’aereo prodotte in Italia, hanno raggiunto l’Arabia Saudita dove saranno quasi certamente utilizzate per le operazioni di guerra in Yemen. Un conflitto che vede in campo una coalizione internazionale a guida saudita e di cui fanno parte pure Marocco, Egitto, Sudan, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Bahrein, Kuwait, Giordania e Pakistan.Secondo il giornalista Malachy Browne che ha documentato grazie a FlightRadar24.com le rotte del velivolo che ha trasportato le bombe (un Boeing 747 della compagnia aerea azera Silk Way Airlines), il cargo 4K-SW888 è decollato dallo scalo di Cagliari Elmas, ha sorvolato l’Egitto e il Mar Rosso e ha poi iniziato la sua discesa verso la città di Jeddah, anche se dopo un improvviso cambio di rotta è atterrato nell’aeroporto “King Fahd” di Taif, base strategica dell’Aeronautica militare dell’Arabia Saudita e della stessa US Air Force. A Taif, in particolare, sono rischierati i cacciabombardieri Eurofighter “Typhoon” che i sauditi hanno acquistato dal consorzio europeo composto dai colossi BAE, EADS e dall’italiana Alenia Aermacchi (Finmeccanica), utilizzati dal 25 marzo per gli attacchi aerei in Yemen. Leggi tutto |
Assassinato Pavel Dremov
Sabato 12 dicembre, il giorno dopo il suo matrimonio, Pavel Dremov (nella foto), comandante dei cosacchi della milizia di Pervomajs'k (Repubblica Popolare di Lugansk), è stato ucciso in un attentato sulla strada tra Pervomajs'k e la sua città natale di Stakhanov. Leggi tutto |
Riflessioni del patriarca Gregorio III al termine del quarto e all’inizio del quinto anno della crisi siriana
Come arabo, non posso fare a meno di pensare a ciò che il mondo islamico e quello cristiano hanno in comune. Con questo pensiero in mente, propongo queste riflessioni che sono le mie meditazioni spirituali, per i nostri capi di stato arabi e leader nazionali perchè affrontino il male e la corruzione del ventunesimo secolo, di fronte alla tragedia causata dall'empietà. L’unità è lo scudo più forte degli Arabi e dei Musulmani. La discordia è il loro nemico peggiore. L’unità araba è la risposta migliore ai gruppi jihadisti e takfiri e al terrorismo. Leggi tutto |
Il Caso di due detenuti torturati ad Asti nel 2004 davanti alla Corte Europea dei Diritti Umani: il governo pronto a risarcire le vittime
1 dicembre 2015
IL CASO DI DUE DETENUTI TORTURATI AD ASTI NEL 2004 DAVANTI ALLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI UMANI: IL GOVERNO PRONTO A RISARCIRE LE VITTIME Amnesty International Italia e Antigone hanno accolto con soddisfazione la decisione, assunta lo scorso 23 novembre dalla Corte europea dei diritti umani di dichiarare ammissibile il ricorso di due detenuti sottoposti a torture nel carcere di Asti 11 anni fa. Lo stato italiano ha proposto una composizione amichevole di 45.000 euro per ciascuno dei due ricorrenti. Leggi tutto |
Generale inglese: il Qatar e l'Arabia Saudita hanno attivato una bomba a tempo per creare terrore
Il generale Jonathan Shaw, ex assistente capo del gruppo della difesa inglese, ha detto che il Qatar e l'Arabia Saudita sono responsabili della diffusione dell'Islam radicale.
Il generale Shaw stronca gli alleati arabi occidentali. Originalmente apparso in “the Telegraph”. Il Qatar e l'Arabia Saudita hanno innescato una bomba a tempo per sovvenzionare la diffusione globale dell'Islam radicale, secondo un ex comandante delle forze inglesi in Iraq. Il generale Jonathan Shaw, che si è ritirato dall'incarico di assistente capo del Ministero della Difesa nel 2012, ha detto in un'intervista al “The Telegraph” che il Qatar e l'Arabia Saudita sono stati i primi responsabili dell'incremento delle frange più estremiste dell'Islam che hanno inspirato i terroristi dell'Isis. Leggi tutto |
Atleti russi dopati, brutti e cattivi
11/11/2015 Molti si sono chiesti che cosa ci sia dietro alla clamorosa accusa di doping contro gli atleti russi da parte della World Anti-Doping Agency [WADA]. In un momento di palese ritorno alla guerra fredda, dove l'Occidente sta cercando di incolpare Putin per ogni singolo male che affligge il pianeta, un'accusa del genere può apparire come minimo sospetta. Leggi tutto |
DOCUMENTO CONCLUSIVO del Congresso Nazionale di Medicina Democratica Movimento di Lotta per la Salute svoltosi a Firenze il 19-20-21 novembre 2015
PREMESSA |
Tensioni e scontri – Conseguenza delle strategie occidentali
Intervento alla conferenza internazionale “Yalta, Potsdam, Helsinki, Beograd: In ricerca dell’ordine mondiale sicuro, Belgrado, 24, 25 Novembre 2015.
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I cuori e le menti
dicembre 2015 A Milano e a Roma poco più di un migliaio di persone hanno partecipato sabato 21 novembre scorso alla manifestazione nazionale delle comunità islamiche italiane Not in my name contro il terrorismo. Le cifre sulla partecipazione fornite dalle questure sono impietose. Un flop colossale, tenendo conto che i fedeli musulmani in Italia sono all'incirca due milioni. Tranne i pochi benestanti integrati e coloro che dovevano essere presenti per dovere d’ufficio, quasi tutti gli islamici sono rimasti a casa. Dire che non sono andati alla manifestazione per via del tempo inclemente o per impegni di lavoro è ridicolo. Leggi tutto |
COMUNICATI STAMPA di Diego Siragusa dopo la presentazione a Roma del libro “ Sionismo. Il vero nemico degli ebrei”
9 Dicembre 2015 Le comunità ebraiche italiane, e non solo italiane, hanno il vezzo di mettere sotto ricatto le pubbliche istituzioni e le varie associazioni che manifestano critiche a Israele e al sionismo. Ogni critica, anche la più leggera, viene bollata con l’accusa di essere “antisemita”. Così è accaduto recentemente a Trieste, dove si è svolto un convegno internazionale sulla Palestina, a cui partecipava il grande giornalista israeliano Gideon Levy, a Roma, in occasione della conferenza dello storico israeliano Ilan Pappe, a Recanati, con un intervento dell’ambasciatore israeliano sul sindaco teso ad impedire la proiezione di un documentario sui crimini di Israele, a Firenze e, qualche giorno fa di nuovo a Roma. Il motivo? La presentazione del libro SIONISMO: IL VERO NEMICO DEGLI EBREI di Alan Hart che ho avuto l’onore di tradurre e introdurre. L’evento era stato programmato con una sezione romana dell’ANPI e prevedeva la partecipazione di tre ebrei. Appena i capi della comunità ebraica sono stati informati di questa manifestazione culturale, si sono rivolti al responsabile provinciale dell’ANPI chiedendogli di bloccare l’iniziativa in quanto “il libro è antisemita”. Costui, senza aver letto il libro e senza sapere nemmeno il contenuto, ha obbedito e ha imposto agli organizzatori di cancellare l’evento dichiarando la vicinanza “da sempre” dell’ANPI alla comunità ebraica e mettendo sullo stesso piano antisemitismo e antisionismo. Una dichiarazione, formalmente attenuata ma simile nella sostanza è arrivata dal presidente nazionale dell’ANPI prof. Smuraglia. A questo punto due dei tre ebrei hanno ritirato la loro adesione. Leggi tutto |
Giocatori serbi rifiutano di andare in Turchia per rispetto alla Russia
La squadra di calcio serba "Stella Rossa" ha rifiutato di tenere il ritiro invernale in Turchia, così la società ed i giocatori vogliono esprimere il loro rispetto per la Russia, ha detto a RIA Novosti l’amministratore delegato del club Zvezdan Terzic. Leggi tutto |
Il jihadismo e i collegamenti con le dinamiche nella regione
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- Scritto da Angelo Travaglini
30 novembre 2015
Il terrorismo è l’ultimo stadio della
Violenza. La povertà ne è il primo.
La mancanza di cultura porta alla
Lettura deviata dei testi religiosi.
Su questi detonatori prospera il
proselitismo dell’ ISIL. ( Rachid Ghannouchi )
Premessa
Nella mia precedente riflessione ho attirato l’attenzione sull’espansione territoriale dell’idra jihadista e su come i jihadisti dell’ISIL continuino, a distanza di più di un anno, a occupare vasti spazi della Siria nord-orientale e dell’Iraq nord-occidentale, mantenendovi un sistema oppressivo di governo, del quale le donne sono le principali vittime, basato sulla versione più severa ed intrattabile della legge coranica o sharia.
Abbiamo altresì visto come la risposta militare dell’Occidente non si sia fatta attendere ma come essa non abbia interamente sortito gli effetti sperati[i], anche per i pesanti condizionamenti diplomatici di cui gli Stati Uniti sono tributari nell’area medio-orientale da parte di Potenze regionali, in primis l’Arabia saudita e la Turchia, che perseguono obiettivi non propriamente collimanti con quelli perseguiti da Washington e dai suoi alleati europei; condizionamenti, tuttora persistenti, che spiegano le incongruenze della posizione americana nonché in larga misura certe apparenti esitazioni.
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