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Amianto: sentenza di Monfalcone

Condanne per un totale di 55 anni e 8 mesi a 13 dei 35 imputati di omicidio colposo per le morti di 85 operai del cantiere di Monfalcone a causa dell'eposizione all'amianto.

ll nostro Comitato e il Coordinamento delle Associazioni (CNA) si associano alla soddisfazione dei famigliari delle vittime e dell’Associazione Esposti amianto di Monfalcone al seguito della sentenza odierna del Tribunale che ha visto la condanna degli imputati dei cantieri di Monfalcone con pene da due a sette anni di reclusione.

Come sempre la partecipazione dei cittadini e dei famigliari delle vittime organizzate in Associazioni e Comitati è fra i fattori determinanti per ottenere una po' di giustizia, per quanto tardiva.

Inviamo per conoscenza il comunicato stampa inviato ai giornali, precisando che sulle discariche e sull'uso di miniere per smaltire amianto il nostro Comitato esprime un disaccordo.

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Erano tossici i cavolfiori che abbiamo mangiato a Natale

30 marzo 2013

Livelli elevatissimi di stagno, ferro, zinco e PCB. La causa? Più che i roghi tossici, va puntato il dito contro i traffici di rifiuti tossici degli ultimi decenni.

Anche la analisi confermano quello che si temeva: i cavolfiori colorati delle campagne di Caivano sono tossici e fanno male alla salute.

Le ha fatte eseguire l'associazione "Voce per tutti" dopo il sequestro dell'area. I dati vengono ufficializzati in un'intervista a Parallelo41 da Mauro Pagnano, il fotografo che ha scattato quelle immagini che hanno fatto il giro del mondo.

Nel cavolo rinsecchito che vedete nella foto c'erano livelli elevatissimi di metalli pesanti: stagno (208,50 mg/kg mentre il limite è di 0,20 mg/kg), ferro (53,1 mg/kg mentre il limite è di 0,20 mg/kg) e zinco (36,24 invece di 0,20). Addirittura 700 volte superiori al limite massimo i dati relativi ai policlorobifenili, analisi fatta dalle forze dell’ordine.

Ma valori ben più alti sono stati registrati nel terreno: zinco 989 mg/kg, ferro 25272 mg/kg.

Pagnano racconta che quando hanno portato i campioni nei laboratori non hanno potuto avere subito i risultati: "Le strumentazioni a disposizione non erano tarate per quei valori e sono impazzite. I tecnici hanno dovuto resettare le macchine e fare nuove analisi. Gli strumenti non erano abituati a registrare livelli così alti”.

Le associazioni di cittadini puntano il dito soprattutto contro i roghi tossici, che negli ultimi mesi sono diventati il vero allarme ambientale delle province di Napoli e Caserta. Possibile.

Ma appare più plausibile che livelli così alti di sostanze tossiche nei terreni siano dovuti agli scarichi tossici delle aziende: rifiuti seppelliti nei terreni o sversati, sotto forma di liquami, nei canali di scolo e nelle falde.

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Uranio: Visita Della Commissione D'inchiesta Del Senato Al Poligono Di Nettuno

Uranio: Visita Della Commissione D'inchiesta Del Senato Al Poligono Di Nettuno

 

In relazione alla visita programmata della Commissione presso il poligono d'uso internazionale di

Nettuno, si allegano due articoli tratti dal settimanale locale "Il caffè" del 2 marzo 2004 e 15 aprile

2004. In questi articoli si segnala l'alto tasso di tumori registrato nella zona e si segnala anche la possibilità

della presenza di (ilio tempore) di un lotto di armi di produzione israeliana calibro 105/51. Questo

calibro è stato in dotazione ad esempio dei nostri mezzi blindati Centauro. Tali mezzi che hanno

operato tra l'altro in Somalia, potrebbero aver impiegato proiettili all'uranio impoverito (originariamente

di produzione tedesca e venduti a Israele e da Israele a noi). In merito si allega un articolo del

quotidiano Il Tempo del13 febbraio 2001. E' bene tener presente che la Germania è il paese che per primo (1942)

ha approntato proiettili all'uranio. Si trattava però di uranio  naturale e non di uranio  impoverito.

Le prime armi all'uranio impoverito sono state prodotte in Usa con il materiale di scarto delle centrali nucleari.

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Nino Quaranta e la sua lotta per la Terra e la Giustizia.

 

Il CIVG ringrazia Nino Quaranta per averci consentito di pubblicare il suo documento politico “Terra!” e per averci concesso l’intervista che lo segue. L’impegno decennale e infaticabile di Nino è un esempio per tutti coloro che credono all’unità delle lotte ambientali.

 

 

 

 

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Ripartire dall'ambiente

 

RIPARTIRE DALL'AMBIENTE

 

Non vi nascondo che andare in giro per le strade della Calabria mi provoca sempre una pena indicibile. Il territorio disseminato di ecomostri è la prova tangibile, la testimonianza più vergognosa dello sfruttamento selvaggio del territorio. E dietro tutto questo c’è invariabilmente la Calabria dei piccoli abusi edilizi tollerati da sempre, che, nell’assenza totale di interventi, ha finito per sfregiare irreparabilmente coste e montagne, colline e aree, cosiddette, protette. E’ stato calcolato che ogni 150 metri una cicatrice segna il territorio. Il paesaggio devastato è l’immagine emblematica della Calabria e non è certo la creatività di Oliviero Toscani che servirà alla Calabria per recuperare i danni di immagine che ne derivano. La favoletta della “vocazione turistica” è rimasta solo lo stanco leit-motiv di politici a corto di argomenti ed in mala fede; la Calabria, e le sue coste soprattutto, sono sempre state terra di nessuno.

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