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Israele-ESL (Esercito Siriano Libero), la stessa guerra

Un capo ribelle siriano si compiace di vedere il proprio paese bombardato

dal nemico israeliano.

Di Bahar Kimyongur,5 maggio 2013

 

Questa domenica , un leader dell’opposizione siriana identificato per Hassan Rastanoui è apparso in diretta da Homs sul secondo canale tv israeliano.

Era l'ospite a sorpresa del giornalista israeliano Yaari Ehud.

Rastanoui è stato presentato sul sito internet del canale tv israeliano come un leader della rivolta siriana( http://www.mako.co.il/news-world/arab/ )

Nel rispondere ad una domanda del giornalista relativa ai bombardamenti effettuati negli ultimi giorni dall'aviazione israeliana a Damasco, H.Rastanoui ha espresso la propria soddisfazione e gratitudine.

Secondo lui i bombardamenti dell'aviazione israeliana erano mirati a colpire carichi di armi appartenenti all'esercito arabo siriano ma anche alle milizie di Hezbollah e alla Guardia Repubblicana Iraniana, da lui individuata come “il più grave pericolo terrorista”.

Questo nuovo attacco del nemico israeliano, afferma Rastanoui, “riempie il cuore del popolo e dei rivoluzionari siriani”.

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Controinformazione e questione siriana - Bashar al Assad vince la battaglia della comunicazione

I media statunitensi ed europei hanno recentemente pubblicato decine di articoli e inchieste sulla Siria, citando degli scenari rimasti sotto silenzio per più d'un anno. Le immagini delle atrocità commesse dai ribelli sono state pubblicate e foto relative alle decapitazioni, al cannibalismo e ad altri atti barbarici perpetrati dagli pseudo-rivoluzionari hanno fatto la loro apparizione. Questa presa di coscienza dei media è coincisa con le minacce d'aggressione militare contro la Siria, evocate dal presidente Barack Obama.

Questo cambiamento di tono è stato soprattutto determinato dalla severa requisitoria contro Obama, alla quale ha proceduto, su FoxNews, il celebre giudice Jeanine Pirro, il 12 settembre. Questo canale televisivo, gestito dai conservatori, si è impegnato in un processo politico contro la decisione della guerra ai danni della Siria. La sua conclusione è stata che Barack Obama vuole iniziare una nuova avventura militare al servizio di Al Qaeda, che combatte lo Stato siriano.

I fatti hanno dato loro ragione [ai commentatori di FoxNews, nda]. Al Qaeda ha lanciato la scorsa settimana un attacco generale volto a prendere il controllo del Nord della Siria, dopo aver esteso la sua egemonia su larghe porzioni di Deir Ezzor, Hassaké e Raqqa.

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Contro Il Vertice Italia - Israele

 Il CIVG ritenendo completamente interno ai propri intenti e basi fondanti, relativi agli obiettivi di una solidarietà e scelta di campo, con popoli e genti aggrediti, ha aderito e sosterrà l'impegno del Coordinamento “MAI COMPLICI DI ISRAELE” di Torino, per la denuncia della politica sionista contro il popolo palestinese, nel lavoro di Informazione e denuncia, e nelle sue progettualità.

Il Direttivo del Centro Iniziative Verità e Giustizia

 

A distanza di due mesi dal suo insediamento, il governo delle larghe intese si precipita ad inviare in Israele il suo primo ministro, come sua prima visita fuori dall'Europa, con l'obiettivo di confermare la continuità della politica italiana sulle questioni mediorientali ed il suo sostegno incondizionato ad Israele.

Israele, grazie all'altissimo numero di aziende create nei settori dell'innovazione tecnologica e della ricerca, viene considerato come la nazione start up per eccellenza. “Abbiamo molto da imparare da Israele”, dichiara Enrico Letta durante il suo colloquio col premier israeliano, che lo riceve il 1° luglio 2013 nel suo ufficio a Gerusalemme.  L'Italia vuole più innovazione nella propria economia e per questo intende rafforzare la cooperazione con Israele. “Ho avuto l'opportunità di vedere quanto è intensa e profonda la cooperazione bilaterale tra i nostri due paesi ma ho anche capito come possiamo rafforzare questa cooperazione... Abbiamo fissato come data il 2 dicembre per il vertice bilaterale, il quarto... In quell'occasione si cercherà di finalizzare accordi già in essere in campo universitario ma anche energetico sul quale oggi abbiamo avuto una conversazione interessante”.

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Pensate che Fiji fosse il paradiso? Ripensateci

 

Da quando la dittatura militare guidata dal commodoro Frank Bainimarama ha preso il potere dell'isola del Pacifico del Sud, nel 2006, i diritti umani e dei lavoratori sono sotto attacco.

                         

In merito alla campagna

Fiji è famosa per le sue spiagge di sabbia bianca, acque cristalline, palme, sole e volti sorridenti. La nuova compagnia di bandiera dell'isola, Fiji Airways, si basa su questa immagine.

Ma dietro la bellezza dell'isola si trova una realtà molto più amara.

Sotto la dittatura militare del Commodoro Frank Bainimarama, c'è stato poco sole per i lavoratori e le comunità delle Fiji.

Da quando ha preso il controllo, nel 2006, il regime ha peggiorato i salari e le condizioni dei lavoratori, la libertà di parola è stata soffocata, e la Costituzione del Paese e la Carta dei Diritti è stata abrogata.

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Patrioti serbi contro l'aggressione alla Siria

ex ambasciatore, presidente del Movimento per la Serbia

              

Noi rappresentiamo una parte delle forze patriottiche in Serbia che aspirano a creare un fronte patriottico perché c'è bisogno di un fronte di liberazione che riunirà tutti coloro che non hanno paura di esprimere il loro punto di vista, e cioè che la Serbia ha bisogno di perseguire una politica indipendente nel proprio interesse, e di liberarsi della letale influenza straniera. Perché tutto il male che ci è successo in questi ultimi decenni deriva da loro.

Il momento è molto difficile, molto drammatico, molto temibile e pericoloso per tutto il mondo. Il loro obiettivo è un paese amico, ma anche se fosse un qualsiasi paese sotto una tale minaccia, varrebbe la pena di esprimere solidarietà e condannare la minaccia. La Siria e il popolo siriano sono sotto questa minaccia da circa due anni e mezzo. Per loro è stato applicato lo stesso scenario: uno scenario che gli artefici occidentali ammettono apertamente: quello che è stato usato nel caso del Kosovo, il tentativo di martoriare il paese e il suo popolo Quando non sono riusciti a realizzarlo mandandoci mercenari, gangster e i cosiddetti ribelli, quando non sono riusciti a destabilizzare il paese, allora sono passati alle minacce di un'aggressione militare.

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