CIVG Informa N°105 - Speciale Anna Tuv
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SOS DONBASS
Centro Informazione e Solidarietà con il
DONBASS e l’Ucraina resistente – CISDU
Riuscita serata con Anna Tuv Giovedì 2 Febbraio a Torino
La testimonianza dell’atrocità della guerra di aggressione contro il popolo del Donbass, attraverso il toccante racconto di Anna è stato un alto momento informativo e solidale, che ha, per oltre un ora, tenuto in attentissimo ascolto tutti i presenti alla serata.
Dopo un saluto da Kiev di Viktoria Shilova, del movimento ucraino contro la guerra AntiVoyna con cui siamo gemellati, è stato presentato il lavoro e i Progetti di Solidarietà concreta di SOS Donbass/CISDU e presentato Anna Tuv.
Dopo la sua testimonianza, Enrico Vigna ha sottolineato il tipo di lavoro e le prospettive di impegno contro la guerra non solo nel Donbass, ha poi portato un saluto Padre Ambrogio della Chiesa Ortodossa Russa.
La serata si è conclusa con la consegna di un contributo economico a Anna Tuv di SOS Donbass/CISDU e ringraziato Ennio Bordato dell’Associazione “Aiutateci a Salvare i Bambini”, che ha portato in Italia la Tuv, dopo aver raccolto il denaro per permettere l’impianto di una protesi che dovrà permettere a Anna di cercare una prospettiva di vita lavorativa e non assistenziale.
Alla fine, in un momento conviviale, grazie a Piera Bellone e Piera Tacchino è stata portata una bellissima torta in onore di Anna.
CIVG Informa N°104
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Non possiamo rimanere in silenzio
13 gennaio 2017 L’anno 2016 ha visto trionfare la normalità della guerra, la Terza Guerra mondiale a pezzetti, come la chiama papa Francesco, una guerra spaventosa che ha il suo epicentro in Medio Oriente e ha mostrato tutta la sua ferocia, disumanità e orrore nell’assedio della città martire, Aleppo. Una guerra che attraversa anche l’intera zona saheliana dell’Africa, dalla Somalia al Sudan (Darfur e Montagne Nuba), dal Sud Sudan al Centrafrica, dalla Nigeria (Nord) alla Libia, dal Mali al Gambia. Senza dimenticare i massacri nel cuore dell’Africa, in Burundi e Congo (Beni). Siamo davanti a desolanti scenari di guerra che si estendono dallo Yemen all’Afghanistan, guerre combattute con armi sempre più sofisticate e a pagarne le spese sono sempre più i civili. “Come è possibile questo? – si chiede papa Francesco. È possibile perché dietro le quinte ci sono interessi, piani geopolitici, avidità di denaro e di potere, c’è l’industria delle armi che sembra essere tanto importante”. |
La Siria è un regime alawita?
La guerra civile siriana prosegue ininterrotta da ormai 5 anni. Inizialmente essa ci è stata presentata come “una pacifica rivolta di un popolo contro un corrotto dittatore”. In seguito è diventato chiaro che la rivolta non solo era tutto men che pacifica, ma che i suoi protagonisti erano in buona parte gruppi islamisti più o meno radicali; allora la narrazione dei media ha cominciato a parlare di “guerra settaria”, “scontro religioso”, “lotta tra potenze sciite e sunnite”. Si tratta di una tecnica ben collaudata: prima si propone uno schema semplice, quello dei Buoni Democratici (preferibilmente giovani e dotati di connessione wi-fi) e dei Dittatori Cattivi. Quando lo schema manicheo è del tutto screditato, gli opinionisti occidentali lo mettono in soffitta e avanzano una nuova, sofisticata analisi, riassumibile con “la Siria è un casino”. Persone che non sospettavano nemmeno l’esistenza di una ventina di confessioni in un Paese di 22 milioni di abitanti finiscono per ridurre tutto al “caos etnico-religioso” che nella mentalità occidentale media domina tutto il resto del pianeta. Ma un cattivo deve essere comunque identificato. Nel caso della Siria è ovviamente il “regime alawita” o “sciita” (i due termini vengono usati disinvoltamente come sinonimi) degli Assad, colpevole di opprimere la maggioranza sunnita. Perfino molti mezzi di “controinformazione” accettano questa lettura, almeno per quanto riguarda l’esistenza di un governo ad egemonia alawita in Siria. In che cosa consista questo regime “alawita” non viene di solito precisato. |
L’esodo di massa dall’Ucraina alla Russia: 80.000 a settimana preferiscono Putin all’Europa
Ci sono due numeri che, al netto della propaganda occidentale su quanto sia brutta, sporca e cattiva la Russia per gli ucraini, parlano chiaro. Il primo è 1,1 milioni e sono i cittadini ucraini che dall’inizio della guerra in Donbass hanno lasciato la regione dell’est Ucraina per rifugiarsi in territorio russo. Il dato è fresco fresco ed è stato reso noto la settimana scorsa durante una seduta del Consiglio russo per le relazioni interetniche da Aslambek Paskachev, capo della Ong “Congresso dei popoli del Caucaso”. Paskachev ha aggiunto che sono più di 4 mila i ragazzi proveniente da famiglie di rifugiati accolti nelle scuole e nelle università del paese. Numeri importanti che non a caso sono stati attenzionati dal governo di Mosca attraverso un decreto firmato nel mese di maggio da Vladimir Putin, dove si prevedevano procedura semplificate e meno burocratiche per il rilascio dei permessi di soggiorno in favore dei rifugiati ucraini in Russia. “Per loro la Russia è stata, è e sarà sempre una seconda patria”, aveva detto Dmitri Medvedev in quell’occasione, commentando il provvedimento fortemente voluto da Putin. |
2.000 Mercenari stranieri arrivati nel Donbass
Circa 2.000 mercenari, alcuni dei quali parlano l'arabo, sono stati inviati nella zona del villaggio di Luhansk dal Comando ucraino, ha riportato il portavoce della Milizia popolare il maggiore A. Marochko, della Repubblica Popolare di Lugansk (LPR).
"…Circa 2.000 mercenari, vestiti in uniforme nera, sono arrivati nella zona del villaggio di Luhansk. Alcuni di loro comunicano in lingua araba. Tutti i mercenari arrivati sono stati collocati in campi estivi per bambini e case private vuote ", ha detto Marochko. 3-11-2016 |
Democrazia significa libertà, uguaglianza e informazione neutrale
Intervista rilasciata a People's Daily da Zivadin Jovanovic, Presidente del Forum di Belgrado per un Mondo di Eguali. D: Molte persone sono rimaste scioccate dai risultati delle elezioni presidenziali statunitensi dello scorso novembre. Alcuni esperti sostengono che ciò sia un difetto della liberal-democrazia. Quali sono le principali colpe o errori delle democrazie occidentali? |
Hebe De Bonafini, Presidente dell’Associazione Madri de Plaza de Mayo, è stata nuovamente minacciata di morte
Hebe De Bonafini in un video ha denunciato che dopo aver scritto una lettera a Papa Francesco le hanno tagliato le comunicazioni telefoniche, isolandole il cellulare e il telefono di casa, ed è poi stata minacciata di morte. Nella suddetta lettera al Pontefice, la Presidente delle Madri di Plaza de Mayo chiedeva aiuto perché il «popolo ha paura». «Quando si è saputo che avevo scritto una lettera per il Papa, hanno isolato il mio cellulare e silenziato il mio telefono di casa - ha raccontato la Bonafini attraverso un video pubblicato su internet. Una mattina alle 2.30 mi hanno suonato anche il citofono. Impaurita mi sono alzata e una voce mi ha detto: "Vecchia di merda, cagna, finiscila, ci stiamo stufando, stiamo per scoppiare, stiamo per ridurti a una palla, ti uccideremo, se non la smetti veniamo a ucciderti, finiscila con le lettere al Papa e con le offese e gli insulti al nostro Presidente"». |
Un campo per bambini dei “ Vendicatori Azov" organizzato sul modello della "Gioventù hitleriana”, in Ucraina.
Come allevare un bambino sotto le tradizioni nazifasciste della "Gioventù hitleriana", se n’è parlato al campo dei bambini "Vendicatori Azov", organizzato in uno dei sobborghi di Kiev, lo scorso agosto. " la chiamata dei legami della mia fede è granitica, fa crescere il desiderio, il potere della volontà di andare combattere come eroi, per voi, per vendicarsi di chi ha tradito il sangue e la morte eroica degli eroi della nazione ucraina, della Rivoluzione nazionale ucraina, come il colonnello Eugene Konovaltsia Basarabovoi, Golovinskiy, Shukhevych, Bandera (ndt: tutti condannati storicamente come criminali di guerra, genocidi e collaborazionisti dei nazisti) e la morte gloriosa di Danylyshyn e Bilas, e migliaia di altri a noi sconosciuti, che le loro ossa sono sparse o sepolte in segreto". Queste parole sono ferocemente ripetute dai figli dei militanti del battaglione "Azov", che forse, neanche comprendono il significato di simili terribili parole. |
Kadyrov Ramzan: “Io lo penso veramente!”
28 novembre 2016 Il leader della Cecenia in una intervista speciale alla TASS parla della paura, dei nemici e degli amici, di Boris Nemtsov e delle guerre.
A. Vandenko: E’ da molto tempo che non registro una intervista in una palestra. Di solito le mie interviste si svolgono alla scrivania di un ufficio. R. Kadyrov: Sono qui semplicemente per una salutare sudata. Per cui non vi preoccupate, va bene così. Risponderò comunque ad ogni domanda, qualunque essa sia. |
Piena solidarietà e sostegno per Riccardo Antonini, in prima linea per la verità del crimine ferroviario di Viareggio
11 gennaio 2017 Mentre, a fine mese (il 31.01) è prevista la sentenza di primo grado per il crimine ferroviario di Viareggio del 29.06.2009, continua il calvario di Riccardo Antonini reo di aver sostenuto la richiesta di verità delle popolazioni colpite dalle inadempienze dei diversi soggetti imputati nel processo che vede anche Medicina Democratica tra le parti civili.
Comunicato della Cassa dei Ferrovieri MERCOLEDÌ 18 GENNAIO, ALLE ORE 10.00 PRESSO LA CORTE DI CASSAZIONE DI ROMA, PIAZZA CAVOUR 95 UDIENZA CONTRO IL LICENZIAMENTO DEL NOSTRO COLLEGA RICCARDO ANTONINI |
Il Battaglione Azov e i Servizi di Sicurezza Ucraini (SBU) hanno occupato e perquisito gli uffici del PSPU (Partito Socialista Progressista di Ucraina) a Kiev
11/11/2016
Il Servizio Stampa del PSPU ha emesso un comunicato di denuncia circa l’occupazione e la perquisizione dei propri uffici, nonché il sequestro subito di diversi materiali. Il raid è avvenuto il 28 ottobre a Kiev ad opera del Battaglione Azov e dei Servizi di sicurezza ucraini. Il Battaglione Azov è una formazione armata che fa parte del movimento nazifascista Pravy Sector (Settore Destro), determinante nel violento colpo di stato del febbraio 2014 in cui fu rovesciato in Ucraina il legittimo presidente Victor Yanukovich. Quest'anno, Azov si è registrato come partito politico col nome “Corpo Nazionale”. |
Bombe molotov contro una Chiesa del Patriatcato di Mosca in Ucraina
Alcuni sconosciuti non identificati, hanno attaccato con bombe molotov la Chiesa di Cyril e Methodius della Chiesa Ortodossa Ucraina del Patriarcato di Mosca a Pavlograd, nella Regione ucraina di Dnipro.
L’attentato è avvenuto alle 2 di notte, e sono state lanciate tre bottiglie incendiarie dentro l’edificio. La galleria del coro e i libri sacri sono andati completamente bruciati e considerevoli danni hanno subito la parte centrale della chiesa con I dipinti, le icone, le vetrate decorate e il sistema acustico. |
Terrorismo dove è NATO e chi lo USA
Edizioni Dissensi 140 pag. – 12 Euro
Molti sostengono che sia già iniziata la III guerra mondiale, ma che noi, cittadini dei paesi occidentali, non ne siamo consapevoli. Io non sono di questo avviso, sostengo che la II guerra mondiale in realtà non è mai finita, la pace ha avuto un ruolo formale privilegiando solo alcuni stati, i quali, non hanno avuto sul loro territorio nemici combattenti, ma questi stati in pace, hanno agito costantemente, dal 1945 ad oggi, guerreggiando in altre parti del mondo, a volte in luoghi a loro lontani, a volte in luoghi a loro vicini. E’ pur vero che la storia dell’umanità è anche una storia di guerre e di conflitti continui, interrotti da momenti di tregua più o meno lunghi. Considerando gli ultimi due secoli c’è solo una nazione, che dalla sua fondazione e fino ad oggi, è stata costantemente in guerra e non ha mai visto aggressioni al suo territorio, salvo una sola volta, quando subì un attacco a Pearl Harbur da parte del Giappone. |
Dottor Liza, l’angelo dei bambini vittime della guerra e degli ultimi, è volata via
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- Scritto da Enrico Vigna
AD Memoriam, dicembre 2016
Il 25 dicembre 2016 è caduto sul Mar Nero in Russia un aereo Tupolev TU –154 del Ministero della Difesa russo con 92 persone a bordo, tutte decedute.
Era diretto in Siria per portare un carico di aiuti umanitari destinati all’Ospedale Tishreen e a quello di Lattakia. A bordo c’era una parte del coro dell’Armata Rossa, che avrebbe cantato il 31 dicembre in un concerto per le truppe russe. Sull’aereo vi erano anche 9 giornalisti tra cui tre reporter del Canale Uno di Russia e tre del canale televisivo Zvezda Tv.
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CIVG Informa N°102
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- Scritto da CIVG
Aleppo respira! Aleppo è libera!
Dicembre 2016 A cura di Enrico Vigna SOS Siria/CIVG Aleppo liberata. Vicario apostolico: “Questo Natale avrà un altro profumo” Mons. Abou Khazen, felice per l’ingresso dell’esercito siriano nei quartieri occupati, considera “motivo di speranza” la lettera del Papa ad Assad. Ma accusa: “L’embargo colpisce solo i civili” Leggi tutto |
Luci e ombre del nuovo disegno di legge recante il testo unico amianto
COMUNICATO STAMPA CNA
Si è tenuta ieri presso Palazzo Giustiniani del Senato la II Assemblea Nazionale sull’Amianto in cui è stato presentato un ddl recante il Testo Unico in materia di amianto, frutto delle conclusioni raggiunte dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno degli infortuni e delle malattie professionali con la collaborazione dell’Università degli Studi di Milano. Otto titoli composti da 128 articoli per cercare di affrontare e riordinare il tema dell'amianto in tutta la sua vastità e complessità. Leggi tutto |
Israele: li chiamano shministim o refusenik
2 Novembre 2016
Sono i giovani obiettori di coscienza israeliani. I giovani che rifiutano di prestare il servizio di leva nell’esercito del loro paese. Tre anni per i ragazzi, due per le ragazze. Sono la futura classe dirigente israeliana. I futuri genitori di bambini che spereremmo non vedere più armati ad un poligono di tiro. Sono il cambiamento. La “rottura” nella società civile israeliana. Sono giovani che, pur riconoscendo il diritto all’esistenza dello stato d’Israele, non ne riconoscono la politica di occupazione, oppressione, violenza, apartheid. Sono i giovani che riconoscono l’esistenza dello stato di Palestina. Che non vogliono muri, checkpoints, soldati armati, soppressioni di manifestazioni e marce pacifiche. Leggi tutto |
La Geopolitica delle relazioni russo-egiziane
27.10.2016
Le relazioni in via di rapido sviluppo tra la Russia e l’Egitto sono state sovrastate in termini d’importanza dalle relazioni più impattanti tra la Russia e la Siria, come quelle d’altronde tra la Russia e l’Iran. Nondimeno il rapporto tra l’Egitto e la Russia merita un più attento esame perché, a differenza delle relazioni con le altre due Potenze medio-orientali, queste riguardano un Paese che fino a un tempo recente appariva essere saldamente ancorato al campo occidentale. Il brusco spostamento in termini geopolitici verso lo spazio eurasiatico costituisce quindi un mutamento molto più significativo per la regione di quanto possa rappresentare l’efficace sostegno russo del legittimo governo siriano. Le ragioni a base di questo cambiamento sono di duplice natura. Esse hanno a che vedere sia con la maniera con la quale le Potenze occidentali interagiscono con le entità medio-orientali nel contesto di una crisi economica a carattere sistemico sia con l’attrazione esercitata dalla Russia in quanto Paese alleato. Leggi tutto |
Benvenuti in Serbia, Paese della manodopera a basso costo
SAVEZ SINDIKATA SRBIJE Novembre 2016, Kragujevac, Serbia
Benvenuti in Serbia, Paese della manodopera a basso costo Lo spot del Ministero dell’Economia della Repubblica di Serbia con il quale sono stati invitati imprenditori stranieri per investire in Serbia inizia così: "in Serbia oltre alla manodopera a basso costo si offrono gratuitamente: il terreno per le aziende future, edifici già esistenti, le infrastrutture necessarie, tutta la documentazione e permessi per lavori edili. Oltre a tutto ciò è possibile avere un regalo di 10mila euro per ogni posto di lavoro". Queste opportunità, però, non vengono concesse agli imprenditori locali. Leggi tutto |
La storia del giovane Maksim. Ucciso per aver gridato “Gloria ai minatori”. Una delle tante storie tragiche del Donbass aggredito
novembre 2016 Maksim, era solo un giovane minatore di 29 anni
Una storia di “ordinaria” violenza e ferocia nel Donbass: un giovane minatore di 29 anni, Maksim Gladkih, è stato assassinato dalle bande neonaziste del battaglione Aydar, nella cittadina mineraria di Ugledar, a soli 50 km da Donetsk. Leggi tutto |
Quale Eritrea? Parla il braccio destro del presidente eritreo
Isaias e Yemane Eritrea, ex-colonia italiana, poi sotto una brutale occupazione etiopica, liberatasi con trent’anni di guerra di popolo e oggi al tempo stesso unico Stato dell’Africa a rifiutare i modelli politici sociali ed economici dell’Occidente e qualsiasi presenza militare Usa o Nato, e al tempo stesso paese più diffamato e sanzionato del Continente. Per molti sta all’Africa come Cuba rivoluzionaria stava all’America Latina. In ogni caso un paese inviso a imperialismo e neocolonialismo, sottoposto a costante aggressività dal gendarme occidentale in Africa, l’Etiopia, povero, ma in rapido ed equilibrato sviluppo, improntato al principio dell’autosufficienza e della giustizia sociale. Leggi tutto |
Il discorso di Putin al Valdai Discussion Club
© Mikhail Klimentyev / Reuters Il presidente russo Vladimir Putin tiene un discorso durante la riunione del Valdai International Disussion Club a Sochi, Russia, il 27 Ottobre 2016.
Il discorso del presidente della Russia Vladimir Putin Tarja, Heinz, Thabo, colleghi, signori e signore, è un grande piacere rivedervi. Vorrei iniziare ringraziando tutti i partecipanti al Valdai International Discussion Club, dalla Russia e dall'estero, per aver preso parte in modo costruttivo a questo lavoro e vorrei ringraziare i nostri illustri ospiti per la loro prontezza nel prendere parte in questa discussione aperta. Leggi tutto |
Cuba. L’unità come miglior omaggio.
Profondamente turbati dalla scomparsa del Comandante Fidel Castro Ruiz ci uniamo al grave lutto che ha colpito la nazione cubana. Fidel é stato un leader immenso; rivoluzionario, statista, stratega e maestro di vita. Egli è stato capace di incarnare la voce di tutti gli oppressi superando i confini geografici e politici, persino quelli ideologici, in virtù della sua umanità eccezionale. Il mondo intero ha perso un uomo che aveva dilatato la sua coscienza in cui donne e uomini di tutto il pianeta si riconoscevano e attingevano. In questa realtà terrena il Comandante è esploso come una luce che ci ha illuminato tutti, diventando idea, luce invincibile.
Enrica Mendo e Flavio Rossi per il Centro di Iniziative per la Verità e la Giustizia - CIVG , Italia
Torino 26 Novembre 2016 Leggi tutto |
S.O.S. Yugoslavia - S.O.S. KOSOVO METOHIJA: Ottobre 2016
LA NOSTRA SOLIDARIETA’ CONCRETA...CONTINUA
A Ottobre una delegazione dell’Associazione composta da Andrea, Denis, Enrico, Fabrizio, Luca e Willer, si è recata in Serbia, nel periodico viaggio per la consegna degli aiuti alle famigli adottate e alle Associazioni di là gemellate con noi per la solidarietà. In questo viaggio ci siamo recati a Nis dove sono stati portati sia aiuti economici che vestiario e giochi per bambini profughi e delle enclavi del Kosovo Methoija A Nis, grazie alla collaborazione con le Associazioni “Srecna Porodica“ delle donne vedove di guerra e profughe, con le referenti Radmila e Lela e all’Associazione “Madri dei Rapiti del Kosovo“ di Nis con la referente Gordana e grazie all’ospitalità di Padre Milutinovic, presso il salone della Facoltà Teologica di Nis di cui è rettore, si è svolta la consegna dei sostegni alle famiglie profughe in Nis e a quelle giunte dal Kosovo. Leggi tutto |
S.O.S. Yugoslavia – SOS Kosovo Metohija
La nostra solidarietà concreta continua... Novembre 2016 Aderendo alla proposta ricevuta dal Kosovo Methoija, attraverso Padre Benedetto, l’Associazione, ha deciso di avviare un nuovo Progetto di Solidarietà verso le enclavi del Kosovo Methoija, che si andrà ad inserire dentro il Progetto Decani, di cui lo stesso Padre Benedetto sarà garante e nostro referente. Leggi tutto |
Domenica 30 ottobre ad Asti, riuscita giornata di solidarietà con i bambini del Kosovo Methoija.
S.O.S. Yugoslavia– SOS Kosovo Metohija Ottobre2016 LA NOSTRA SOLIDARIETÀ CONCRETA… CONTINUA. Domenica 30 ottobre ad Asti, riuscita giornata di solidarietà con i bambini del Kosovo Methoija.Organizzata dall’Associazione CreArTe, dal Centro Culturale San Secondo e dalla sezione astigiana di SOS Yugoslavia-SOS Kosovo Methoija, presso il Salone ipogeo del Centro Culturale S. Secondo, gentilmente concesso, le Associazioni si sono unite per animare un pomeriggio all’insegna della solidarietà, per raccogliere fondi per la bambina del Kosovo Andjela, adottata a distanza dalla sezione astigiana di SOS YU-KiM. Leggi tutto |