Soleimani. Un assassinio dalle inquietanti conseguenze

14 gennaio 2020

 

Risultati immagini per soleimani 

Premesse.

L’eliminazione fisica di Qassem Soleimani, comandante della branca esterna (Quds Force) del Corpo iraniano delle Guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) avvenuta con un attacco di droni USA partiti da Qatar all’aeroporto internazionale di Bagdad lo scorso 3 gennaio, ha suscitato preoccupazione e sgomento nell’intera regione medio-orientale, a livello sia delle Potenze regionali sia di Potenze a proiezione globale quali la Russia e la Cina, interessate ad una progressiva stabilizzazione di una regione sconvolta da guerre e distruzioni. La gravità di quanto avvenuto non è da dimostrare, trattandosi di un attacco perpetrato contro la Repubblica islamica, Stato sovrano, violando la sovranità di un altro Stato sovrano, l’Iraq, nella cui capitale Soleimani, di fatto numero due della gerarchia politica iraniana, ha visto tragicamente concludersi la sua esistenza.

Leggi tutto: Soleimani. Un assassinio dalle inquietanti conseguenze

Yemen: sviluppi in un’area periferica ma nevralgica

27 settembre 2019

 

Immagine correlata

 

Premesse.

L’aggressione contro il poverissimo Yemen dura ormai da più di quattro anni. Una vera catastrofe umanitaria ordita da Mohammed bin Salman, il vero padrone del Regno saudita, figlio dell’attuale anziano e malato re, Salman bin Abdel Aziz, ed avallata dal suo mentore, altro ambizioso autocrate, Mohammed bin Zayed, di fatto alla guida degli Emirati arabi uniti, fratellastro di Khalifa bin Zayed, tuttora nominalmente Presidente, vittima nel 2014 di un grave problema di salute che lo ha, anche fisicamente, allontanato dalla direzione politica del suo Paese.

Leggi tutto: Yemen: sviluppi in un’area periferica ma nevralgica

Inquietanti sviluppi nell’area del golfo

settembre 2018

 

 

Premessa    

 L’area bagnata dal Golfo Persico, dove la concentrazione di interessi contrapposti da parte di potenze regionali e globali è tra le più alte al mondo, una mina vagante per la pace dell’intero pianeta, subisce da qualche tempo gli effetti delle politiche autoritarie e brutalmente espansive adottate principalmente da due Paesi arabi, molto diversi in quanto a dimensione territoriale ma affini sotto il profilo delle politiche interne, biecamente repressive, con obiettivi, come vedremo più avanti, per converso differenziati nella loro proiezione esterna.

 Intendiamo riferirci all’Arabia saudita, dove imperversa il giovane figlio del sovrano, Mohammed bin Salman, e agli Emirati arabi uniti (UAE) dove domina la personalità dell’altrettanto intollerante autocrate, Mohammed bin Zayen al Nayan, anch’egli principe ereditario, di fatto alla guida del Paese, viste le precarie condizioni di salute del Presidente Khalifa bin Zayed al-Nahyan, suo fratellastro, a riposo forzato (e dorato) in una lussuosa villa nella ridente Costa Azzurra francese, essendo stato vittima di un ictus quattro anni fa.

Leggi tutto: Inquietanti sviluppi nell’area del golfo

Un anniversario amaro per il mondo arabo

9 luglio 2018

Una ricorrenza importante

 

 

Lo scorso mese di giugno è stato il primo anniversario della decisione assunta da quattro Paesi arabi, Arabia Saudita, Bahrein, Emirati arabi uniti ed Egitto, di rompere ogni rapporto con il minuscolo emirato di Qatar, il più ricco Paese al mondo in termini di reddito pro-capite, imponendo un blocco economico-commerciale tuttora in essere. Le accuse a base della repentina decisione mosse contro l’Emirato riguardano il presunto appoggio e finanziamento fornito da Doha al terrorismo internazionale e i rapporti intrattenuti con la Repubblica islamica d’Iran. Tale decisione a parere di molti analisti è destinata a segnare la fine del Gulf Cooperation Council, organizzazione composta di sei Paesi del Golfo Persico, oltre all’Arabia Saudita e Qatar, Bahrein, gli Emirati arabi uniti, Kuwait ed il Sultanato di Oman.

Leggi tutto: Un anniversario amaro per il mondo arabo

Libano: un Paese profondamente diviso

15 maggio 2018

 

            Premesse.

Nel momento in cui il mondo è preso da un senso di comprensibile inquietudine, per le conseguenze sul piano regionale ed anche mondiale che potrebbero derivare, provocato dall’irresponsabile decisione del Presidente Trump di uscire dall’accordo nucleare del 2015 stipulato con la Repubblica islamica d’Iran dall’ex-Presidente Obama unitamente agli altri quattro membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’O.N.U. più la Germania e l’Unione Europea, riterrei utile richiamare l’attenzione su una consultazione elettorale svoltasi, dopo diversi rinvii, il 6 maggio scorso in Libano, la prima dal 2009; evento degno di considerazione, alla luce del rilievo del Paese in ambito regionale e le ramificazioni con la devastata area di appartenenza.

Leggi tutto: Libano: un Paese profondamente diviso

Al-Nakba: settanta anni dopo

15 maggio 2018

 

 

Il quindici maggio di settanta anni fa nasceva lo Stato di Israele, evento considerato dai Palestinesi Al-Nakba (la catastrofe). La sua nascita ha rappresentato il culmine di un lungo percorso, iniziato alla fine del Primo conflitto mondiale, in conseguenza dell’implosione dell’Impero ottomano, proseguito nei trent’anni successivi nel corso dei quali la Potenza mandataria britannica ha con fermo intento operato inflessibilmente perché l’apparato politico e militare del futuro Stato assumesse i tratti di un’entità indipendente, foyer delle comunità ebraiche esistenti nel mondo, principalmente in Europa. Tale ben approntata operazione si è contraddistinta nel suo negativo corso anche per la spietata repressione esercitata dalle forze britanniche sulla comunità palestinese, destinataria a quel tempo delle stesse forme di abuso e di prevaricazione che rivediamo oggi, perpetrate dalla Potenza sionista (demolizione di immobili, arresti arbitrari, confisca di territori e via dicendo).

Leggi tutto: Al-Nakba: settanta anni dopo

Le illusioni di Netanyahu

27 aprile 2018

 

 

Premessa

   Lo scorso 18 aprile si è celebrata in Israele una ricorrenza, denominata il “Giorno della Memoria” (Rimembrance Day), di alto significato simbolico, tragica per gli uni, i Palestinesi, sottoposti da settant’anni a forme di assoggettamento coloniale, per converso vibrante ed intensamente vissuta per tutti coloro orgogliosi di appartenere ad una terra che, seppur non la loro, da settant’anni  lo è diventata, in maniera cruenta e tutt’altro che indolore; un foyer finalmente trovato dopo secoli di astio ed emarginazione subiti dagli ebrei nella vecchia Europa

Leggi tutto: Le illusioni di Netanyahu

Il 29 settembre della Palestina

 

Una data importante perché segna il 17° anniversario dell'inizio della Seconda Intifada, esplosa in questo giorno 17 anni fa all'indomani della infame visita di Ariel Sharon nei luoghi sacri dell'Islam a Gerusalemme, gli stessi dove poche settimane orsono è scoppiata la rivolta della gioventù palestinese per le stesse ragioni di 17 anni fa.

Tra pochi giorni ricorrerà egualmente il 44° anniversario dell'inizio della guerra del Kippur del 1973 quando Egitto e Siria tentarono invano di recuperare i territori persi sei anni prima. Date e momenti di importanza nella lotta dei Palestinesi contro l'oppressione sionista.

Leggi tutto: Il 29 settembre della Palestina

GAZA, Palestina: nuovi possibili scenari in prospettiva

settembre 2017

“Nessuna apertura diplomatica in vista. Divisioni di cui non scorgiamo la fine

Si è in un periodo di inquietante attesa. Nessuno può sapere  dove ci condurrà”

 

 

Premessa

La Palestina è tornata a occupare un posto di rilevanza nel quadro tragicamente convulso del Medio Oriente. La crisi esplosa nei luoghi di preghiera di Al-Aqsa ha restituito alla crisi arabo-israeliana un ruolo di assoluto rilievo, da diverso tempo assunto dalle guerre in corso in Iraq e Siria e in misura inferiore dall’infame guerra di aggressione contro il più povero Paese della regione, lo Yemen.

Leggi tutto: GAZA, Palestina: nuovi possibili scenari in prospettiva

Un processo di trasformazione poco notato

aprile 2017

 

 

L’Arabia Saudita è una delle realtà più discusse e controverse, ed al tempo stesso più influenti, in un universo arabo sconvolto da eventi tragici, destinati, inter alia, a mutare la mappa della regione così com’era stata configurata dai colonizzatori europei nel secondo decennio del secolo scorso. Un Paese di strategica rilevanza, sede dei due luoghi santi dell’Islam, Mecca e Medina, dove convergono milioni di fedeli ogni anno, oltre che punto d’incontro di tre continenti, Asia, Africa ed Europa.

Il contrasto della monarchia wahabita con l’Iran sciita rimane immutato e implacabile, destinato a costituire uno dei fattori più gravi d’instabilità nella devastata regione. Per taluni commentatori l’avvelenato rapporto con il potente vicino rappresenterebbe la principale minaccia per il Regno, poggiante la propria legittimità su basi che restano, a distanza di quasi un secolo dalla sua creazione, piuttosto vulnerabili. Le “proxy wars” (guerre per procura) che insanguinano da anni alcune realtà arabe, in primis Siria, Yemen e Iraq, costituiscono le aree dove la contrapposizione tra Teheran e Riyadh appare stridente.

Leggi tutto: Un processo di trasformazione poco notato