Nuove pericolore tensioni in Iraq
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- Scritto da Angelo Travaglini
19 ottobre 2020
Contesto turbato
La situazione sembra di nuovo peggiorare in Iraq in larga misura come conseguenza dell’assassinio del capo della Forza Quds iraniana Qassem Soleimani e del capo delle milizie sciite irachene Abu Mahdi al-Muhandis avvenuto lo scorso 3 gennaio all’aeroporto internazionale di Baghdad ad opera di un drone statunitense.
Somalia e Africa orientale: tra geopolitica ed estremismo religioso. Intervista ad Angelo Travaglini.
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- Scritto da CIVG
La liberazione di Silvia Romano ha portato sotto le luci dei media italiani una nazione, la Somalia, che raramente assurge agli onori della cronaca. E insieme a lei emerge un altro elemento, accuratamente rimosso: l’espansionismo turco in questa regione. Una sopresa per molti, anche se l’impero ottomano all’apice della sua espansione lambiva la Somalia; nulla di nuovo insomma. Come si dispiega l’influenza turca in Africa orientale e con quali mezzi?
Yemen: dramma senza fine dai rilevanti risvolti
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- Scritto da Angelo Travaglini
21 aprile 2020
Prima regola da seguire:
“Non infognarti nello Yemen,
Seconda regola da seguire:
Non infognarti nello Yemen”.
Anonimo “patriota” yemenita
Retroterra storico
a) Periodo monarchico
Il dramma dello Yemen continua ad essere assurdamente al di fuori delle attenzioni dei media internazionali, ora più che mai in presenza del disastrato quadro generale offerto dalla pandemia del COVID-19. A prima vista non si potrebbe giustificare un tale distacco alla luce di quella che è stata definita dalle Nazioni Unite “la più grande catastrofe umanitaria dalla fine del secondo conflitto mondiale”. A prima vista abbiamo detto, evitando di porre attenzione al particolare, che colpisce anche il più superficiale osservatore, che dietro questa immane tragedia si celano gravissime responsabilità occidentali che in verità continuano a manifestarsi in maniera non patente ma nondimeno impattante e devastante.
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Soleimani. Un assassinio dalle inquietanti conseguenze
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- Scritto da Angelo Travaglini
14 gennaio 2020
Premesse.
L’eliminazione fisica di Qassem Soleimani, comandante della branca esterna (Quds Force) del Corpo iraniano delle Guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) avvenuta con un attacco di droni USA partiti da Qatar all’aeroporto internazionale di Bagdad lo scorso 3 gennaio, ha suscitato preoccupazione e sgomento nell’intera regione medio-orientale, a livello sia delle Potenze regionali sia di Potenze a proiezione globale quali la Russia e la Cina, interessate ad una progressiva stabilizzazione di una regione sconvolta da guerre e distruzioni. La gravità di quanto avvenuto non è da dimostrare, trattandosi di un attacco perpetrato contro la Repubblica islamica, Stato sovrano, violando la sovranità di un altro Stato sovrano, l’Iraq, nella cui capitale Soleimani, di fatto numero due della gerarchia politica iraniana, ha visto tragicamente concludersi la sua esistenza.
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Yemen: sviluppi in un’area periferica ma nevralgica
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- Scritto da Angelo Travaglini
27 settembre 2019
Premesse.
L’aggressione contro il poverissimo Yemen dura ormai da più di quattro anni. Una vera catastrofe umanitaria ordita da Mohammed bin Salman, il vero padrone del Regno saudita, figlio dell’attuale anziano e malato re, Salman bin Abdel Aziz, ed avallata dal suo mentore, altro ambizioso autocrate, Mohammed bin Zayed, di fatto alla guida degli Emirati arabi uniti, fratellastro di Khalifa bin Zayed, tuttora nominalmente Presidente, vittima nel 2014 di un grave problema di salute che lo ha, anche fisicamente, allontanato dalla direzione politica del suo Paese.
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Inquietanti sviluppi nell’area del golfo
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- Scritto da Angelo Travaglini
settembre 2018
Premessa
L’area bagnata dal Golfo Persico, dove la concentrazione di interessi contrapposti da parte di potenze regionali e globali è tra le più alte al mondo, una mina vagante per la pace dell’intero pianeta, subisce da qualche tempo gli effetti delle politiche autoritarie e brutalmente espansive adottate principalmente da due Paesi arabi, molto diversi in quanto a dimensione territoriale ma affini sotto il profilo delle politiche interne, biecamente repressive, con obiettivi, come vedremo più avanti, per converso differenziati nella loro proiezione esterna.
Intendiamo riferirci all’Arabia saudita, dove imperversa il giovane figlio del sovrano, Mohammed bin Salman, e agli Emirati arabi uniti (UAE) dove domina la personalità dell’altrettanto intollerante autocrate, Mohammed bin Zayen al Nayan, anch’egli principe ereditario, di fatto alla guida del Paese, viste le precarie condizioni di salute del Presidente Khalifa bin Zayed al-Nahyan, suo fratellastro, a riposo forzato (e dorato) in una lussuosa villa nella ridente Costa Azzurra francese, essendo stato vittima di un ictus quattro anni fa.
Un anniversario amaro per il mondo arabo
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- Scritto da Angelo Travaglini
9 luglio 2018
Una ricorrenza importante
Lo scorso mese di giugno è stato il primo anniversario della decisione assunta da quattro Paesi arabi, Arabia Saudita, Bahrein, Emirati arabi uniti ed Egitto, di rompere ogni rapporto con il minuscolo emirato di Qatar, il più ricco Paese al mondo in termini di reddito pro-capite, imponendo un blocco economico-commerciale tuttora in essere. Le accuse a base della repentina decisione mosse contro l’Emirato riguardano il presunto appoggio e finanziamento fornito da Doha al terrorismo internazionale e i rapporti intrattenuti con la Repubblica islamica d’Iran. Tale decisione a parere di molti analisti è destinata a segnare la fine del Gulf Cooperation Council, organizzazione composta di sei Paesi del Golfo Persico, oltre all’Arabia Saudita e Qatar, Bahrein, gli Emirati arabi uniti, Kuwait ed il Sultanato di Oman.
Libano: un Paese profondamente diviso
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- Scritto da Angelo Travaglini
15 maggio 2018
Premesse.
Nel momento in cui il mondo è preso da un senso di comprensibile inquietudine, per le conseguenze sul piano regionale ed anche mondiale che potrebbero derivare, provocato dall’irresponsabile decisione del Presidente Trump di uscire dall’accordo nucleare del 2015 stipulato con la Repubblica islamica d’Iran dall’ex-Presidente Obama unitamente agli altri quattro membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’O.N.U. più la Germania e l’Unione Europea, riterrei utile richiamare l’attenzione su una consultazione elettorale svoltasi, dopo diversi rinvii, il 6 maggio scorso in Libano, la prima dal 2009; evento degno di considerazione, alla luce del rilievo del Paese in ambito regionale e le ramificazioni con la devastata area di appartenenza.
Al-Nakba: settanta anni dopo
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- Scritto da Angelo Travaglini
15 maggio 2018
Il quindici maggio di settanta anni fa nasceva lo Stato di Israele, evento considerato dai Palestinesi Al-Nakba (la catastrofe). La sua nascita ha rappresentato il culmine di un lungo percorso, iniziato alla fine del Primo conflitto mondiale, in conseguenza dell’implosione dell’Impero ottomano, proseguito nei trent’anni successivi nel corso dei quali la Potenza mandataria britannica ha con fermo intento operato inflessibilmente perché l’apparato politico e militare del futuro Stato assumesse i tratti di un’entità indipendente, foyer delle comunità ebraiche esistenti nel mondo, principalmente in Europa. Tale ben approntata operazione si è contraddistinta nel suo negativo corso anche per la spietata repressione esercitata dalle forze britanniche sulla comunità palestinese, destinataria a quel tempo delle stesse forme di abuso e di prevaricazione che rivediamo oggi, perpetrate dalla Potenza sionista (demolizione di immobili, arresti arbitrari, confisca di territori e via dicendo).
Le illusioni di Netanyahu
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- Scritto da Angelo Travaglini
27 aprile 2018
Premessa
Lo scorso 18 aprile si è celebrata in Israele una ricorrenza, denominata il “Giorno della Memoria” (Rimembrance Day), di alto significato simbolico, tragica per gli uni, i Palestinesi, sottoposti da settant’anni a forme di assoggettamento coloniale, per converso vibrante ed intensamente vissuta per tutti coloro orgogliosi di appartenere ad una terra che, seppur non la loro, da settant’anni lo è diventata, in maniera cruenta e tutt’altro che indolore; un foyer finalmente trovato dopo secoli di astio ed emarginazione subiti dagli ebrei nella vecchia Europa
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