Proteste europee contro le demolizioni israeliane dei villaggi palestinesi in Cisgiordania

 

I ministri degli esteri dell'Unione Europea hanno chiesto a Israele di fermare il piano per il “trasferimento forzato della popolazione palestinese e la demolizione delle rispettive abitazioni” nel villaggio di Khirbet Susiya, in Cisgiordania.

La scorsa settimana, John Kirby, portavoce del Dipartimento di Stato americano, ha avvertito che qualunque sgombero o demolizione sarebbe “dannoso e provocatorio”, sottolineando come gli Stati Uniti stiano “seguendo da vicino gli sviluppi e sollecitando con forza le autorità israeliane ad astenersi dal compiere qualsiasi demolizione nel villaggio”.

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News da Gerusalemme

Se si verifica un evento importante, e chi ha gli strumenti per esempio una piccola videocamera  realizza  un piccolo filmato, qualcuno che ha internet lo può mettere in rete, qualcun altro come nel caso di Rima lo può tradurre dall’arabo, Invictapalestina lo sottotitola ed ecco che la notizia la possiamo ascoltare dalla fonte, quello che segue è il breve video arrivato da Gerusalemme in questi giorni.

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Riprendere Relazioni diplomatiche con la Siria e fermare Paesi che sostengono il terrorismo

3 luglio 2015

Ecco il testo dell’interrogazione parlamentare a risposta scritta per il Ministro italiano degli Esteri e delle cooperazione internazionale, Paolo Gentiloni, depositata dal Movimento 5 Stelle,  primo firmatario Manlio di Stefano, e co-firmata dai deputati M5S: Del Grosso, Sibilia, Di Battista, Grande, Scagliusi, Spadoni.

Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

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Un detestato passato sempre più incombente

 

Premessa

In un Medio Oriente devastato dalle guerre, dove eventi di rilevante importanza, quelli che la pubblicistica anglosassone chiama i “game changers”, si sono prodotti in un brevissimo spazio temporale, dal rozzo interventismo bellicista della monarchia saudita nella guerra civile in Yemen, in essere da più di quattro mesi, uno dei cui rilevanti risultati è stato un vistoso rafforzamento di Al-Qaeda in quella derelitta realtà, alla positiva conclusione del laboriosissimo negoziato con Teheran sul presunto programma nucleare iraniano, per finire all’intesa tra Stati Uniti e Turchia, costellata da zone d’ombra, vertente sulla strategia da seguire nella lotta contro il feroce oscurantismo jihadista dell’ISIL in Siria, un’evoluzione o, per meglio dire, un’involuzione si manifesta nel Paese arabo più vicino all’Italia, a un’ora di volo da Roma.

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Ebrei contro il Sionismo, non in mio nome

Storie di ebrei contro il Sionismo e l’occupazione israeliana

Se noi accettiamo il sionismo oggi, se noi accettiamo l’apartheid del sionismo oggi, legittimiamo qualsiasi altro paese a mettere su strutture d’apartheid. Questo non è possibile e non è possibile soprattutto per gli ebrei, perché prima o poi saranno loro a pagare il conto dell’apartheid, saranno loro i discriminati. La battaglia contro il sionismo è una battaglia di dimensioni culturali mondiali, per tutti, ma soprattutto per gli ebrei, che si comportano proprio come nazisti nei riguardi dei palestinesi e che ne pagheranno il conto. Oggi le ondate di antisemitismo nascono per gli effetti della politica israeliana”.

 

                      

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