Le illusioni di Netanyahu

27 aprile 2018

 

 

Premessa

   Lo scorso 18 aprile si è celebrata in Israele una ricorrenza, denominata il “Giorno della Memoria” (Rimembrance Day), di alto significato simbolico, tragica per gli uni, i Palestinesi, sottoposti da settant’anni a forme di assoggettamento coloniale, per converso vibrante ed intensamente vissuta per tutti coloro orgogliosi di appartenere ad una terra che, seppur non la loro, da settant’anni  lo è diventata, in maniera cruenta e tutt’altro che indolore; un foyer finalmente trovato dopo secoli di astio ed emarginazione subiti dagli ebrei nella vecchia Europa

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Messaggio dal Popolo di Douma libera

15 aprile 2018

 

 

https://ipfs.io/ipfs/QmY7Q2zCCE9zJR8er1Cf9ZCh5M4cczifbQ4S4vcuZ1o87F

Lo stesso giorno in cui il trio occidentale USA, Regno Unito e Francia hanno lanciato il loro criminale attacco contro la nazione siriana per vendicarsi della liberazione di Douma e di tutta la Ghouta orientale dai loro terroristi, la città di Douma è stata dichiarata ufficialmente libera dall'Esercito Arabo Siriano, il giorno dopo che l '"ultimo terrorista" era stato radunato per essere trasportato fuori città.

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Siria, DOUMA: chi sono le milizie di « Jaych al Islam » che occupavano la città

23 aprile 2018

 

  

 

In questi giorni in tutti i media la città di Douma è salita all’attenzione del mondo, causa l’ennesima aggressione missilistica da parte di una coalizione a guida USA con al fianco Gran Bretagna e Francia, con Israele che in fatti di guerra non manca mai, oltre al solito coinvolgimento logistico dell’Italia, confermato dal primo ministro Gentiloni, visto che alcuni sottomarini per l’attacco sono partiti da Napoli. Il turro giustificato dal presunto e finora non accertato uso di armi chimiche da parte dell’Esercito Arabo Siriano.

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Yemen: doppi standard dell’Occidente con l’Arabia Saudita

15 Aprile 2018

 

Ospedale nello Yemen bombardato dall'Arabia Saudita

 

Doppi standard: Stati Uniti, Regno Unito, Francia sono dalla parte dei sauditi nel conflitto nello Yemen ma si pongono come crociati morali in Siria.

L’attacco della Siria rivela l’ipocrisia dell’Occidente – che alimenta la campagna di bombardamenti a guida saudita nello Yemen nonostante gli abusi ed i crimini contro la popolazione civile documentati – ma lo stesso Occidente fa affidamento su affermazioni non verificate per punire la Siria, ha riferito a RT il giornalista e conduttore Neil Clark.

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Siria: Testimonianze dirette dei Padri da Damasco e Aleppo.

“La popolazione vuole vivere in pace e non sotto l’incubo delle bombe”.

Padre Bahjat Elia Karakach è francescano della Custodia di Terrasanta, superiore del convento francescano di Damasco, principale parrocchia cristiana di rito latino della capitale.

Le parole, ma soprattutto l’audio, in italiano, sono molto esplicativi. Di una schiettezza sconcertante ed emozionante. (Tiziano Tussi)

Siamo stati svegliati alle 4 di notte dal sibilo dei missili e abbiamo capito che gli attacchi erano in corso. Si sono udite delle esplosioni nei dintorni di Damasco. Qui al centro tutto è tranquillo ma la gente è preoccupata per il futuro”.

Così padre Bahjat Elia Karakach, , racconta l’attacco missilistico. “Sapevamo che esisteva l’intenzione di bombardare da parte degli Usa dopo il presunto attacco chimico alla Ghouta orientale ma la speranza era riposta in un’indagine oggettiva sull’uso di armi chimiche e che per questo non ci sarebbero stati lanci di missili”, dichiara il frate che spera non si ripeta quanto già avvenuto in Iraq che fu invaso nel 2003(da una coalizione formata per la maggior parte da Stati Uniti e Regno Unito, e con contingenti minori di altri Stati, ndr) perché il regime di Saddam Hussein era stato accusato di possedere armi di distruzione di massa. Armi che non furono mai trovate. La volontà è distruggere la Siria. Il progetto va avanti con le bombe. Non ci resta che pregare per la pace ora più che mai.

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