Come il Pentagono condiziona e finanzia la ricerca scientifica in Italia

di 18 Settembre 2019

Sono coinvolte gran parte delle università del nostro Paese e industrie private.

 

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La ricerca scientifica nelle università e nei laboratori di istituti pubblici e privati italiani? Sempre più finalizzata allo sviluppo di armi e tecnologie belliche e con il generoso contributo delle forze armate degli Stati Uniti d’America. E’ quanto emerge dall’analisi del data base relativo alle spese effettuate dal governo di Washington, consultabile liberamente in rete (vedi https://gov.data2www.com). La sistematizzazione dei dati, non certo facile per l’enorme mole degli indicatori e delle informazioni contenute, ha permesso di documentare come a partire dal 2010 ad oggi il Dipartimento della Difesa USA, congiuntamente a US Army, US Air Force e US Navy abbia sovvenzionato con oltre 15 milioni di dollari programmi, sperimentazioni, conferenze, workshop e scambi internazionali delle università e dei più noti centri di ricerca nazionali.

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Iran. Ahmadinejad a Correa: "Se gli USA si preoccupano per la pace mondiale, che distruggano in primo luogo le loro bombe atomiche"

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Resumen Latinoamericano, 15 settembre 2019

In questa nuova edizione di 'Conversando con Correa', l'ex-presidente dell'Ecuador ha intervistato l'ex-presidente dell'Iran Mahmud Ahmadinejad, a capo della repubblica islamica tra il 2005 e il 2013, per parlare della tensione in Medio Oriente, ponendo l'accento sul conflitto israelo-palestinese, oltre che della situazione in America Latina e del programma nucleare di Teheran, che tante controversie sta suscitando.

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Giochi di guerra pericolosi

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Gli Stati Uniti e le autorità sudcoreane hanno infine avviato esercitazioni militari congiunte contro la RPDC.


La prima esercitazione militare congiunta "Focus Lens" fu condotta in Corea del Sud nel 1954, l'anno dopo la risoluzione dell'Accordo di armistizio. Tutte le esercitazioni militari congiunte tra Stati Uniti e Corea del Sud che sono state condotte annualmente negli ultimi 65 anni sono state esercitazioni di guerra, decisamente aggressive che simulavano attacchi di sorpresa e preventivi contro la RPDC.

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I veri guerrafondai? I «liberal» di sinistra

 

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Uno degli aspetti più bizzarri della politica odierna è l’assunto secondo il quale se sei contro la guerra sei di sinistra, e se sei un conservatore sei “pro-guerra”. Proprio come etichettare gli stati conservatori “rossi” e quelli liberali “blu”, è un’inversione di una pratica storica.

L’opposizione all’entrata in guerra dell’America in entrambe le guerre mondiale fu diretta principalmente dai conservatori. Il senatore Robert A. Taft, maggiore esponente del conservatorismo postbellico, si opponeva alla guerra tranne nel caso in cui gli Stati Uniti venissero attaccati. Perfino Bismarck, dopo avere combattuto e vinto le tre guerre che gli servirono per unificare la Germania, era principalmente anti-guerra. Una volta ha descritto la guerra preventiva, come quella che l’America ha lanciato contro l’Iraq, in questi termini: “è come suicidarsi per paura di essere uccisi”.

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Il ruolo degli Stati Uniti nelle proteste in Hong Kong

 

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Comunicato dell’INTERNATIONAL ACTION CENTER – USA

 

 

L’imperialismo statunitense è il maggiore nemico di chi sta lottando per un futuro di dignità, sovranità e pieni diritti umani nel mondo. Wall Street e le capitali finanziarie mantengono il loro dominio su oltre trenta Paesi in tutto il mondo tenendoli sotto costante minaccia, attraverso 800 basi militari, portaerei, uccisioni mirate, attacchi di droni e sanzioni, che li impoveriscono ulteriormente.

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