I Veterani per la Pace USA, si oppongono alla deportazione di massa e l’uso di personale militare per operazioni di polizia

 

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Sosterremo il personale militare che metterà in dubbio la legalità degli ordini di Trump

Veterans For Peace si oppone fortemente alla campagna razzista dell’amministrazione Trump di deportazione di massa di lavoratori privi di documenti, che sono nostri amici, vicini e persino nostri compagni veterani. Condanniamo le violente incursioni che seminano paura e terrore nelle comunità degli Stati Uniti. Come Veterani, siamo particolarmente contrari all’abuso e all’utilizzo del personale militare statunitense, incluso il loro dispiegamento illegale al confine degli Stati Uniti con il Messico.

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La dichiarazione di Solidarietà con l'Iran e lo Yemen contro l'aggressione degli Stati Uniti e di Israele

27 aprile 2025

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Sana’a, Yemen

 

La Coalizione Nazionale Unita Anti-Guerra degli USA, fondata 15 anni fa per unire le forze per opporsi a tutte le guerre degli Stati Uniti, che portano alla fine del mondo, schieratasi contro gli aiuti degli Stati Uniti a Israele. Ribadisce che la minaccia alla pace regionale e globale, non dipende dalle azioni sovrane dell’Iran e dello Yemen, ma dai tirannici genocidi e assassini degli Stati Uniti e del suo alleato sionista, Israele. L’Iran persegue un programma nucleare pacifico per la sicurezza energetica e il progresso economico secondo il diritto internazionale; gli Stati Uniti e il regime sionista israeliano, distorcono questi obiettivi, con un Intelligence fabbricata, estremista e retorica, e una pianificazione militare aggressiva progettata per forzare il cambiamento di regime e imporre sanzioni di massima pressione. Nella domenica delle Palme, Israele ha bombardato l'Al-Ahli, Ospedale battista a Gaza, paralizzando i servizi sanitari vitali, mentre le forze statunitensi stanno intensificando la loro campagna in Yemen, prendendo di mira ospedali, fabbriche e le infrastrutture dell’acqua vicino a Sana’a. In Yemen, Ansar Allah ha dimostrato una pronta autodifesa, abbattendo il diciannovesimo missile MQ-9 Reaper drone, una potente risposta all’aggressività imperialista.

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Più di 350 rabbini rifiutano la “pulizia etnica” dei palestinesi, insita nel “Piano di Trump”

 

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Più di 350 rabbini, insieme a una serie di altri firmatari tra cui creatori e attivisti ebrei, hanno firmato un annuncio sul New York Times che condanna il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di “pulire eticamente” i palestinesi a Gaza, riferisce il quotidiano britannico The Guardian.

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Lo Yemen entra nella nuova fase: l’aggressione statunitense diretta, con obiettivo terminale l’Iran

19 marzo 2025

 

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Come da tempo si poteva delineare e  nei mesi scorsi avevo documentato, gli USA sono passati dalle minacce all’operatività militare, come preannunciato dal neo presidente Trump, in materia di Medio Oriente. Il 15 marzo Washington ha sollevato ancora una volta il bastone del “terrorismo” contro Sana’a e gli Houti, ma le Forze Armate yemenite hanno risposto prontamente abbattendo un drone MQ-9 e attaccando una portaerei statunitense. Una mossa piena di messaggi e implicazioni significative. Nel frattempo, mentre scrivo, nella  notte del 18 marzo, una nave della Marina militare iraniana in navigazione nel Mar Arabico, verso lo Stretto di Bab al-Mandab, è stata colpita e affondata.

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I poteri occidentali, dalla UE, alla NATO, agli USA, stanno muovendo con risolutezza verso Belgrado! Cosa succederà alla Serbia?

2 febbraio 2025

 

Persone con le torce dei loro cellulari accese durante una protesta a Novi Sad, in Serbia, sabato 1 febbraio 2025 (AP Photo/Armin Durgut) Vučić, Vučević e Brnabić annunciano importanti notizie ai cittadini della  Serbia

 

Il governo serbo è sotto dure pressioni. Dalle proteste di piazza continue da tre mesi, ai tentativi di secessione della Vojvodina, alle intimidazioni in Kosovo, ai ricatti economici della UE, alle minacce della NATO e all’ultimatum di Trump. Lo scenario è da tipica “rivoluzione colorata”. Se questo governo cede, il paese sarà definitivamente in mani straniere. Fortissime preoccupazioni a Mosca. 

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