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Siamo qui, oggi, con voi…

16 marzo 2024

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Assemblea 29 giugno è mobilitata da quasi 15 anni per la strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009 (32 morti, feriti gravissimi, un territorio distrutto). Siamo al presidio-assemblea per esprimere la solidarietà ai familiari delle Vittime, agli operai feriti nel crollo all’‘Esselunga’ il 16 febbraio scorso, per essere a fianco di chi lotta.

Un mese fa la strage operaia; ogni giorno uno stillicidio di vittime sul lavoro e da lavoro, perché si lavora e si vive in una società dove chi detta i tempi sulle condizioni di lavoro, ha la forza e la spudoratezza di imporre una politica di abbandono su sicurezza e salute, di subordinare diritti essenziali e vitali al mercato, a logiche di competitività e produttività, alla legge del profitto.

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Per il riconoscimento e la repressione dei reati sociali e ambientali

 

PER IL RICONOSCIMENTO E LA REPRESSIONE DEI REATI SOCIALI E AMBIENTALI.

 

 Il Professor DELMAS – MARTY[1] evoca giustamente la doppia funzione, quasi antropologica, del diritto penale: da un lato chiarire quali sono i comportamenti vietati, dall'altro reprimere le violazioni.

Forgiati per la maggior parte all'inizio del 19° secolo, modificati nella seconda parte del 20° secolo per tener conto dei crimini di massa commessi durante la 2° guerra mondiale e successivamente integrati per far fronte ai problemi sociali più recenti, i differenti sistemi penali nazionali oggi si rivelano sostanzialmente incapaci di prendere in considerazione in modo adeguato i delitti di massa collegati all'attività industriale e allo sviluppo della tecnologia.

Conseguentemente, le catastrofi industriali e tecnologiche che hanno macchiato gli ultimi decenni (Minamata, Bhopal, Tchernobyl, Fukushima, la questione del sangue contaminato o quella dell'amianto) sono “filtrate” attraverso qualificazioni giuridiche inadatte che non tengono in alcun conto delle volontà collettive e “organizzate” che connotano questi crimini, nonché consenso dei loro autori (in genere grandi gruppi industriali) all'accumulo progressivo di rischi mortali per le vittime.

Le cifre non sono un dato di conoscenza molto diffuso, ma secondo le ultime stime dell'organizzazione internazione del lavoro, per l'anno 2008, le condizioni di lavoro avrebbero provocato più di un milione di morti nei soli paesi asiatici.

La “semplice” utilizzazione industriale dell'amianto provoca 100.000 morti all'anno su scala mondiale.

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Processo Materit. 5 Condanne con pena sospesa, indennizzi e prescrizioni.

 

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Sono passati sei anni dall’avvio del processo prima di giungere a sentenza davanti al tribunale monocratico del Tribunale di Matera, presieduto dal giudice Rosa Bia. In udienza una parte degli avvocati,le parti civili , famigliari in attesa di giustizia, che è arrivata. Alcuni delusi, ma occorrerà conoscere le motivazioni della sentenza, per saperne di più.

Per la cronaca Il Tribunale di Matera ha condannato a 1 anno di reclusione, con il beneficio della sospensione della pena, Silvano Benitti, Pietro Pini, Michele Cardinale, Michele Bonanni e Lorenzo Mo dirigenti delle ex aziende Cemater-Materit dell’area industriale di Ferrandina (Matera), accusate a vari titolo di omicidio e lesioni colpose nei confronti di quattro lavoratori, per averne causato il decesso o procurato malattie professionali da esposizioni da amianto.

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E’ criminale difendere le produzioni di Pfas.

 

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Il polo chimico di Spinetta Marengo è come un enorme iceberg alla deriva. Che Solvay non ha affrontato neppure dopo la sentenza della Cassazione. Anzi l’ha acutizzato non riuscendo neppure a mettere sotto controllo i Pfas.  I Pfas rappresentano, da decenni, la “punta dell’iceberg” di tossici e cancerogeni emessi in suolo-acqua-aria: massa composta da cromo esavalente, arsenico, antimonio, nichel, selenio, DDT, fluorurati, solfati, idrocarburi, metalli pesanti, solventi organici clorurati, cloroformio, trielina acido fluoridrico, acido cloridrico, ammoniaca, alcoli, anidride fosforica, iodurati, Zn, idrossido di potassio, NOx, SOx, polveri eccetera. Sarebbe riduttivo concentrare sui Pfas il processo-bis di Alessandria, ignorerebbe la sentenza della Cassazione.

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Istat: in Italia 5,7 milioni di persone sono in povertà assoluta: i dati sono in aumento rispetto al 2022

 

Istat, secondo le stime preliminari della povertà assoluta per l'anno 2023, l’incidenza di povertà assoluta è pari all'8,5% tra le famiglie (8,3% nel 2022) e al 9,8% tra gli individui (9,7% nel 2022).

 

Istat, in Italia 5,7 milioni di persone sono in povertà assoluta: i dati sono in aumento rispetto al 2022

File davanti alla Caritas

 

E’ impietoso il ritratto che l’Istat fa dello stato di salute dell’economia italiana. Secondo le stime preliminari della povertà assoluta per l’anno 2023, l’incidenza di povertà assoluta è pari all’8,5% tra le famiglie (8,3% nel 2022) e al 9,8% tra gli individui (9,7% nel 2022), in un quadro di sostanziale stabilità rispetto al 2022. Si tratta di oltre 2 milioni 234mila famiglie, per un totale di circa 5 milioni 752mila individui. 

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