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La Sicilia cancella i consorzi ittici mangiasoldi e le province

La Regione Sicilia manda a casa anche i consorzi ittici, dopo averlo fatto con le Province. Il risparmio sarà ingente: circa 2 milioni di euro

mercoledì 6 marzo 2013

Costavano più di 2 milioni di euro l'anno senza portare a termine un solo progetto. Uno scandalo macroscopico che nell'estate dello scorso anno aveva portato la Regione a limitare il danno riducendone il numero: degli undici Consorzi di Ripopolamento Ittico esistenti, ne restavano solo quattro. Un consorzio per ciascuna fascia costiera dell'Isola, senza inerpicarsi sui monti per improbabili Consorzi ittici.

Anche perché la trota non è di casa nelle tavole siciliane. Finalmente in Sicilia, con l'aria che tira, si è deciso di cancellare anche i quattro consorzi sopravvissuti. L'aria nuova è quella portata nei palazzi dal nuovo governo Crocetta. Il colpo di spugna definitivo è suggerito da un disegno di legge presentato oggi da un parlamentare dell'Udc, il sindaco di Porto Empedocle, Lillo Firetto, che sostiene il governo Crocetta.

Dunque, tutti a casa, e risparmiato il ricco gettone per i presidenti di Consorzio (63mila euro) e per i vice (metà di quanto prendeva, e ancora prende, un presidente). Lo scorso anno, dopo diverse denunce arrivate alla Procure e alla Corte dei Conti, il governo regionale era intervenuto, ma solo riducendo i consorzi, da 11, appunto, a quattro. Troppi sprechi, troppe irregolarità, insopportabili violazioni. Consorzi "mangiasoldi" per nulla.

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Il Viet Nam e Hồ Chí Minh nella coscienza, nelle azioni e nella memoria dell’Italia e degli italiani

 

IL VIET NAM E HỒ CHÍ MINH 

NELLA COSCIENZA, NELLE AZIONI E NELLA MEMORIA DELL’ITALIA E DEGLI ITALIANI

 

Sandra Scagliotti

Console onoraria R.S. Viet Nam

Presidente Centro di Studi Vietnamiti/Polo Scientifico-Culturale Italia Vietnam Casella di testo:  La targa dedicata a Ho Chi Minhpresso la Trattoria della Pesa a Milano

 

 

Si è concluso nei primi mesi del 2024, l’anno del Việt Nam in Italia,  a coronamento del Cinquantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche bilaterali Italia Việt Nam. Presentiamo qui uno scritto discusso nell’ambito del Convegno di Studi tenutosi presso l’Ambasciata della R.S..del Việt Nam in Roma, dedicato alle attività del presidente Hồ Chí Minh nel nostro Paese.

 

Questo Convegno ha assunto un’importanza particolare nell’ottica della diffusione della conoscenza e della promozione dei valori del patrimonio storico e culturale del Việt Nam in Italia, testimonianza, soprattutto, degli antichi e forti sentimenti di amicizia che legano i nostri due Paesi – eredità del Presidente e della sua profonda fede nel necessario impulso alle relazioni estere tra la sua terra d’origine e gli altri Paesi del mondo. Nel corso di tutta la sua vita il Presidente Hồ Chí Minh non lesinò sforzi e viaggiò per il mondo intero per conoscere la condizione dei più poveri, per comprendere le altre culture e per studiare le differenti esperienze politiche; nella sua visione, l’amicizia fra i popoli e le relazioni culturali costituivano l’autentica e più genuina base per una cooperazione efficace fra le nazioni e una convivenza pacifica.

 

 

 

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La fine della sovranità nazionale e popolare, del pluralismo nell'informazione e il dominio ideologico della politica spettacolo nell'analisi massmediologica di uno scorcio di campagna elettorale.

 Io non so con quali armi sarà combattuta la III Guerra Mondiale, ma so che la IV Guerra Mondiale sarà combattuta con pietre e bastoni”. Non sempre Einstein aveva ragione. In questo caso aveva torto. La III Guerra Mondiale è in corso, non si combatte con le atomiche, e qualcuno la sta vincendo, per ora. E la IV non si combatterà con le pietre. La finanza internazionale combatte la sua guerra per il predominio, per lo svuotamento delle democrazie e degli Stati. E' un superorganismo che non rende conto a nessuno, che ha a sua disposizione i media, i politici-camerieri, gli stessi governi. La III Guerra Mondiale non si combatte sul campo di battaglia o con le bombe, ma nelle redazioni dei giornali, nelle televisioni, negli uffici all'ultimo piano delle banche, delle agenzie di rating, delle multinazionali. La notizia non data, la menzogna, il giornalista carismatico, il direttore imposto da poteri finanziari, il sottacere, la demonizzazione delle alternative politiche, la pietrificazione delle idee come se i cambiamenti fossero impossibili, ma soprattutto eversivi, contro un ordine costituito che, è ormai evidente, si tratta dell'ordine dei cimiteri. La III guerra mondiale è in corso, nessuno l'ha dichiarata, è una guerra silenziosa, insidiosa. L'informazione è la sua arma invincibile, per ora, la menzogna, l'attacco gratuito e vendicativo, la macchina della merda sempre pronta all'uso da parte di servi ben pagati per la loro entusiasta prostituzione, la guerra totale a chiunque si ponga fuori dal Sistema a livello, locale, regionale, mondiale. Chiunque ne metta in dubbio la santità, del resto benedetta anche da alti prelati, del Sistema è “anti, contro, fuori, no global. Il Sistema per reggersi ha bisogno dei suoi vassalli nei singoli Stati, di moderni Quisling.

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Il dott. Armando benedetti del cisam, nell’audizione presso la commissione uranio impoverito del senato tenutasi il 25 maggio 2011, riconosce che non si puo’ essere certi che nei poligoni non siano stati esplosi proiettili all’uranio impoverito

In merito all’audizione del Dott. Benedetti, lo scrivente ritiene che sarebbe auspicabile che egli fornisca qualche ulteriore precisazione circa la sua affermazione secondo cui: “Non si può  escludere peraltro che  all’insaputa delle stesse forze armate nei poligoni siano stati esplosi proiettili all’uranio impoverito. Per quel che riguarda in particolare il poligono di Salto di Quirra, se tali proiettili fossero stati esplosi se ne sarebbero trovati di certo, residui sui bersagli”.

L’affermazione del Dott. Benedetti pone infatti il problema circa quali controlli le forze armate possono eseguire, specie nei riguardi di ditte straniere in relazione agli armamenti sperimentati nei poligoni, dato che tali ditte, come più sopra ricordato, sono autorizzate all’autocertificazione ed inoltre ad effettuare “in proprio” (cioè senza controlli esterni italiani) la bonifica nelle zone che hanno utilizzato per test o esercitazioni.

In secondo luogo, l’affermazione del Dott. Benedetti pone la questione “dell’esame” dei bersagli e di quali controlli vengano effettuati sui bersagli da parte delle Autorità italiane, in seguito a sperimentazioni o test stranieri. In proposito non ci è dato sapere quali controlli sono stati eseguiti sui bersagli. Scarsissime informazioni vennero date anche ai parlamentari nel corso della visita effettuata i poligoni all’epoca della prima Commissione del Senato sull’uranio impoverito (un’attenta rilettura degli atti parlamentari relativa a quella visita è, a parere dello scrivente, di grande interesse).

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Nasce MIRA, per fare luce sui fondi pubblici e aumentare la partecipazione civica ai processi decisionali relativi al loro utilizzo

 

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Da un’idea di ReCommon e CEE Bankwatch Network, nasce ufficialmente oggi MIRA,miranetwork.org, progetto volto a promuovere la partecipazione attiva di piccole associazioni e comunità locali alla programmazione e alla gestione dei fondi europei, al fine di garantire una giusta transizione verso la neutralità climatica.

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