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Abbiamo denunciato l’Italia

16 Aprile 2024

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Sicurezza sul lavoro, abbiamo denunciato l’Italia per violazione delle direttive europee. Nel nostro Paese senza decreti di armonizzazione al TU 81, tutele ridotte per i lavoratori della pesca, nei porti, della navigazione e delle ferrovie.

La nostra rivista, assieme ad un gruppo di cittadini e lavoratori, tra cui molti RLS, pensionati, ferrovieri e non, ed alle associazioni il Mondo che vorrei” e “Assemblea 29 giugno, sorte a seguito della strage ferroviaria di Viareggio, ha presentato alla Commissione Europea una denuncia per la violazione degli obblighi di recepimento delle direttive riguardanti la salute e la sicurezza sul lavoro.

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F35 e altro – 3 NO

 NO A FORZE ARMATE “STATUS SYMBOL”. NO A FORZE ARMATE FINMECCANIZZATE. NO A FORZE ARMATE “ALL CHIEFS AND NO INDIANS”

Di un anno fa la notizia delle 19 Maserati, di ieri la notizia degli aerei vip con mogli a bordo - ma le proprie terga possono essere spostate in modo più economico.

Del 26 aprile 2013 la notizia sull’Unione Sarda: “Uranio. Perde un testicolo per tumore. Militare ottiene un indennizzo di 1300 euro”. Questo la dice lunga sulla cura dell’uomo e sui “nostri ragazzi”. Solo da qualche mese ci siamo accorti dei prezzi che gli aerei F35 avevano quando li abbiamo ordinati. Ma il mezzo militare come status symbol è vecchio di almeno 70 anni. Mussolini si gloriava delle otto corazzate. Sappiamo come sono finite. Ora abbiamo la portaerei, uno status symbol, ma l’abbiamo potuta impiegare solo come nave Croce Rossa ad Haiti. L’altro giorno, il 18 giugno, il Gen. Mini ha tuonato “ufficiali trasformati in trafficanti di armi”. Ma non c’è solo la Finmeccanica. Alla Fincantieri abbiamo offerto due marò in affitto a prezzi ridotti rispetto a quelli dei contractors civili.

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Ortaggi al tuolene e grano all’amianto a Caivano. Il commento di Antonio Marfella

di Giorgio Amico,   26 Maggio 2013  

È ancora Caivano lo scenario dello scempio di una malavita senza scrupoli, che avvelena terreni agricoli destinati alla coltivazione di ortaggi, nascondendo nel suolo rifiuti pericolosissimi per la salute.

Si tratta dell’ennesimo ritrovamento delle prove dello sversamento illecito di rifiuti tossici. Dopo il caso del campo di cavolfiori avvelenato, di qualche mese fa, adesso è la volta di un campo coltivato a broccoli, che è stato sequestrato ieri dalla Guardia Forestale a Caivano, a nord di Napoli.

La forestale ha messo sotto sequestro un’area di circa 20 mila metri quadrati, in cui c’è stato il ritrovamento shock di un pozzo usato per l’irrigazione, inquinato con sostanze cancerogene come il manganese, floruri e addirittura un idrocarburo della classe degli alchilbenzeni, il toluene.

Questa sostanza, usata come solvente nelle lavorazioni industriali, è altamente corrosivo e viene conservato in recipienti di vetro in quanto è in grado di sciogliere anche la plastica. Da una rapida ricerca su Internet, leggiamo: “Il toluene danneggia i nervi, i reni e probabilmente anche il fegato. L’inalazione dei suoi vapori produce sintomi di stanchezza, nausea, confusione, disturbi alla coordinazione dei movimenti e può portare alla perdita di coscienza. Un contatto regolare può produrre un’intossicazione dagli effetti euforizzanti. I vapori di toluene hanno un effetto narcotico a carico degli organi respiratori”.

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Sulla prevenzione dei conflitti

Il Problema della Prevenzione dei conflitti è un problema vastissimo con molteplici sfaccettature. La Prevenzione dei conflitti è in genere desiderabile, ma non sempre. Basti pensare che l'Italia è una repubblica nata (ufficialmente) dalla Resistenza. Cioè dalla lotta contro fascisti e nazisti e quindi da un conflitto. Non è dubbio che un conflitto come questo venga valutato positivamente e non sia tra quelli da prevenire. L'uso della violenza in conflitti di genere è accettato, anche se ovviamente è auspicabile il minimo possibile uso della violenza. In genere la violenza delle forze di polizia è accettata e così la violenza delle forze Partigiane nell'intesa che liberino da una oppressione. Ed anche quelle di un esercito di liberazione in cui la violenza è applicata a fini legittimi e giustificati sul piano etico. L'uso della violenza potrà essere ridotto al minimo accentuando un comportamento basato in larga misura sull'astuzia, cioè un comportamento strategico. La strategia può definirsi come ciò che è in grado di piegare la forza (i lillipuziani piegano Gulliver con una mossa strategica). Dunque nella Prevenzione dei conflitti si introduce il problema della riduzione della violenza e quindi dei comportamenti strategici. Stabilito che occorre distinguere tra conflitti da evitare e conflitti da auspicare ( al limite si accetta perfino l'idea del tirannicidio!)  si tratta di individuare misure per prevenire quei conflitti che si ritengono da evitare. Per far ciò occorre studiare le cause dei conflitti. Ciò concerne una materia amplissima che riguarda oltre la sociologia, l’economia, la psicanalisi, la psicologia, la filosofia.

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L’imbroglio dei libri digitali nella scuola

Su alcuni quotidiani vi è chi si spertica in avveniristici progetti di classi 3.0 con lavagne digitali e banchi interattivi, quando la maggioranza delle scuole italiane cade a pezzi, non ha il wi-fi, a volte nemmeno un computer più o meno connesso a internet in sala professori.

A ciò si aggiunge la storia dei libri digitali nella scuola, davvero farsesca. Non solo perché molti professori usano la versione cartacea e danno indicazioni agli studenti come se la versione digitale fosse ugualmente cartacea, salvo che poi a volte le pagine non corrispondano, con evidenti complicazioni fantozziane, ma anche perché le famiglie sono obbligate a comperare il libro digitale, pagandolo più o meno come il cartaceo, ma non lo possono rivendere, né tenerlo, alla fine dell’anno scolastico. Come compare a settembre sul tablet, così il libro scompare a giugno. Un assurdo che nega due diritti ai ragazzi e alle loro famiglie, ovvero quello di conservare alcuni libri e di rivenderne altri.

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