Dossier/ Le catene della guerra in Italia. I fornitori in Emilia Romagna
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- Scritto da Linda Maggiori
29 gennaio 2025
Con i venti di guerra che soffiano sempre più forti, l’industria della difesa traina l’economia. Sempre più aziende civili stanno convertendo parte (o tutta) della loro produzione al settore bellico, si allunga la supply chain (catena dei fornitori) di chi produce armi o sistemi militari. Leonardo Spa, azienda statale con la maggior parte del fatturato nel settore militare, conta oltre 4000 fornitori in Italia, per lo più piccole e medie imprese. Sono aziende legate all’automotive, ai sistemi ottici, alla meccanica di precisione, all’idraulica, al packaging, alla cyber security che nascono come civili e, complice la crisi, si orientano ad una produzione dual use (civile e militare) in una “riconversione al contrario”.
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L’ecomafia: la responsabilità di un’intera classe politica bipartisan.
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- Scritto da ReteAmbientalista
La Corte europea dei diritti umani (Cedu) condanna l’Italia per aver messo a rischio la vita degli abitanti della Terra dei Fuochi, dove oggi vivono 2,9 milioni di persone e dove gli scarichi illeciti di rifiuti pericolosi e le morti non sono un capitolo chiuso, qui, dove la criminalità organizzata ha gestito il traffico di rifiuti provenienti da ogni parte d’Italia, dalle concerie ai petrolchimici, fino alle industrie di alluminio, distruggendo la fertilissima Campania Felix, della quale non è rimasto più nulla. Nella vasta area della regione Campania, tra Caserta e Napoli, compromessa dagli interramenti e dalle sostanze tossiche, le bonifiche vanno a rilento e c’è chi ancora aspetta i risultati dello studio Spes, un biomonitoraggio sulla popolazione residente promosso nel giugno 2016 da Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno e Istituto Pascale. Spesa: 30 milioni di euro.
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Uniti si vince!!!
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- Scritto da Cobas
10 Febbraio 2025
Dal 17 gennaio u.s. 48 lavoratrici e lavoratori, dopo decenni di lavoro precario in appalto presso gli uffici amministrativi della ASL Roma 1, prima in qualità di dipendenti di società esterne e negli ultimi 4 anni con contratto di somministrazione, sono rimasti senza lavoro. La giunta Rocca giustifica ipocritamente il mancato rinnovo con l’internalizzazione delle attività e la sostituzione del personale precario con neoassunti tramite procedure concorsuali, pur sapendo della falsità di quanto afferma, in considerazione che le posizioni occupate per decenni da questi lavoratori sono tutt’ora vacanti, con grave danno per il servizio sanitario pubblico reso ai cittadini, ovvero le medesime attività sono state affidate nel frattempo a cooperative esterne.
La forza di un progetto concreto, non di un sogno
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- Scritto da Luigi Mezzacappa
L’ingegner Adriano Olivetti
Si dichiarava antifascista, e tutta la sua famiglia si comportò sempre con coerenza, salvando e guidando la fabbrica al riparo del delirio bellico. In qualche caso, arrivò anche a rischiare la vita per proteggere chi era finito nel mirino dei nazisti. Però rifiutava con veemenza l’etichetta di comunista che gli affibbiava con disprezzo chi non lo conosceva o capiva, per screditarlo agli occhi della nascente borghesia industriale o a quelli degli elettori quando intentò la carriera politica. Si proclamava socialista-liberale, o cristiano-socialista: “Tutt’al più” – diceva – “sono comunitarista”. Soprattutto, si dichiarava anti-partitico. Non riusciva a credere che il sistema della rappresentanza attraverso i partiti potesse esprimere un’autentica democrazia: troppo esposto agli interessi del denaro e dei prepotenti.
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Conclusa trattativa aeroportuale in Toscana, lavoratori assunti alle stesse condizioni
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- Scritto da CUB
28 gennaio 2025
A seguito dell’odierno incontro sindacale con Consulta, stiamo procedendo in queste ore alla sottoscrizione del verbale di accordo. Nel verbale è scritto che verrà applicata la clausola sociale includendo le garanzie richieste a tutela dei lavoratori.
Tutti i lavoratori saranno assunti da Consulta spa il 1 di febbraio 2025, alle medesime normative e retributive presenti al 31 gennaio 2025 (compreso eventuali superminimi individuali), non ci sarà il periodo di prova, viene poi mantenuta la stessa sede di lavoro e, per chi ne beneficiava (ossia gli assunti a tempo indeterminato prima del Marzo 2015), delle tutele previste all’art. 18 legge 300/1970.
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