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L’attacco Turco ai Curdi di Siria

15/02/2018

 

Miliziani curdi del Ypg festeggiano la liberazione di Raqqa, 17 ottobre 2017

 

Si tratta di un’iniziativa militare e politica appartenente alla categoria del quod erat demonstrandum. Imputarla a Recep Tayyip Erdoğan in quanto tale sarebbe senza senso, perché chiunque si fosse trovato alla presidenza della Turchia avrebbe fatto lo stesso (non si dimentichi quanto celermente, in termini militari, agì a Cipro il primo ministro turco, il laico Bülent Ecevit, dopo il colpo di stato fascista contro Makarios negli anni ‘70), e con la medesima disinvoltura. Solo un pazzo avrebbe potuto pensare che si sarebbero limitate al campo diplomatico le conseguenze della decisione statunitense di rafforzare le milizie curde nella Siria settentrionale e addirittura di affidare loro il controllo del confine turco-siriano, tanto più essendo collegate col Pkk di Turchia. La mossa degli Usa è stata per la Turchia l’equivalente della virtuale apertura di un secondo fronte coi Curdi. Di qui l’avvio di un’operazione militare cinicamente - o ironicamente - denominata «Ramo d’ulivo».

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DONBASS: Bombardamenti criminali su Yasinovataya nella RPD

 

Nella notte tra il 20 e il 21 dicembre 2017, la cittadina di Yasinovataya è stata nuovamente sottoposta a massicci bombardamenti da parte dei Battaglioni neonazisti  ATO. Come ci ha riferito Padre Vitaly, nostro referente sul posto dei Progetti di solidarietà concreta, di SOS Donbass, sono stati colpiti indiscriminatamente case, appartamenti, giardini pubblici, strade. 

A seguito del bombardamento notturno, ci sono stati molti civili feriti e due di loro sono morti.

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SOS Donbass: la nostra solidarietà concreta continua - Gennaio 2018

A conclusione della Campagna del Natale ortodosso di gennaio per il Donbass, anche questa volta abbiamo raggiunto il nostro obiettivo di solidarietà concreta alle famiglie più disagiate della cittadina di Yasinovataya, a pochi chilometri dal fronte e tuttora sotto i bombardamenti dei battaglioni neonazisti ucraini ATO. Grazie a Padre Vitaly, nostro referente sul posto, sono stati portati aiuti a 20 famiglie particolarmente in difficoltà; l’elenco e i video ringraziamenti delle famiglie aiutate, si possono vedere qui sotto.

 

In Donbass sarà un altro Natale di guerra,

aiutateci a NON farglielo ricordare

 

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Russia. Putin si scaglia contro i revisionisti della Seconda Guerra Mondiale

 

Il presidente Vladimir Putin, accusato da più parti di essere illiberale quando non addirittura fascista, ha dichiarato di essere completamente contrario al revisionismo storico circa la Seconda Guerra Mondiale, ovvero alla riabilitazione dei fascismi. In particolare Putin ha sottolineato come questo sia avvenendo in Ucraina, ma chi lo ascolterà?

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Kosovo: CHIUDERE CAMP BONDSTEEL!

 

Le crescenti tensioni nelle relazioni globali e le infuocate barriere delle vecchie e nuove crisi internazionali, richiedono l'unità e gli sforzi di tutte le forze di pace per chiudere le basi militari straniere, in particolare le basi militari straniere degli Stati Uniti e della NATO, in tutto il mondo. Le forze di pace devono essere impegnate a inviare un chiaro messaggio: le basi militari straniere degli Stati Uniti e della NATO rappresentano gli strumenti di egemonismo, aggressione, occupazione, e che come tali devono essere chiuse.

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