Ecco chi sono i gruppi d’assalto della rivolta di Kiev

 

Documento inedito per l’Italia

 

Come gli ultra nazionalisti ucraini sono stati preparati, da un istruttore della base militare NATO in Estonia, alla lotta per la democrazia. Ecco chi sono i gruppi d’assalto della rivolta di Kiev, vezzeggiati dai media e dai politici occidentali, da quali radici storiche provengono e quali valori li animano.                                          

A cura di Enrico Vigna

 

Ecco la foto del gruppo della Gioventù Nazionalista Ucraina, che ha partecipato ad un corso di addestramento di “terrorismo diversivo”, sotto la guida di istruttori NATO, in un campo militare della base militare atlantica in Estonia, nell’estate del 2006. Alcuni di loro sono stati arrestati proprio in queste settimane per gli scontri a Kiev.

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La neutralità è la migliore opzione per la Serbia

Intervista di «Junge Welt», Berlino a Zivadin Jovanovic, Presidente del Forum Belgrado per un Mondo di Eguali

 

Jovanovic  Zivadin. è nato nel 1938 ad Oparic, Serbia. Laurea in Giurisprudenza, Università di Belgrado, 1961. Corpo diplomatico jugoslavo: 1964-2000, ministro degli Esteri della Repubblica federale di Jugoslavia (RFJ) 1998-2000, deputato nei parlamenti serbo e jugoslavo, vicepresidente del Partito socialista serbo (Sps), 1997-2002; autore di “Abolire lo Stato”, “Kosovo Specchio”, “Ponti”; presidente del Forum di Belgrado per un Mondo di Eguali.

 

D: L'anno 2014 ricorda tre anniversari importanti: l'inizio della Prima Guerra Mondiale, con la dichiarazione austro-tedesca di guerra contro la Serbia, la liberazione di Belgrado dai nazifascisti hitleriani nel 1944 ed il 15° anniversario dell'aggressione Nato contro la Jugoslavia. Come si potrebbe spiegare la connessione tra queste date?

ZJ: Tutte e tre le guerre del XX secolo, la Prima Guerra Mondiale, la Seconda Guerra Mondiale e l'aggressione della Nato contro la Jugoslavia nel 1999, sono state guerre imperiali, tutto è cominciato su falsi pretesti, tutte hanno provocato enormi conseguenze economiche, umanitarie e politiche proseguite fino al XXI secolo. Ricordando questi anniversari, nel 2014, la Serbia rende omaggio a milioni di connazionali caduti, a tutte le vittime cadute per la libertà e la dignità umana, ovunque. Abbiamo tutti bisogno di rafforzare la nostra memoria ed inviare il messaggio che tali catastrofi umane non si ripetano mai più.

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L’Ungheria e la a Russia stanno allargando il partenariato bilaterale

14.01.2014

La Russia e l’Ungheria hanno raggiunto un accordo sulla costruzione di due impianti energetici per la Centrale elettronucleare “Paksh”. Al termine dei negoziati tra il Presidente russo Vladimir Putin e il Primo ministro dell’Ungheria Viktor Orbán il capo della RosAtom Serghei Kirienko e il Ministro dello sviluppo nazionale dell’Ungheria Jujanna Nemet Laslone hanno firmato l’Accordo “Sulla cooperazione nel campo dell’uso dell’energia elettrica a scopi di pace”.

La visita di lavoro che il Primo ministro ungherese Viktor Orbán ha compiuto il 14 gennaio a Mosca è un primo avvenimento di tale rilevanza nel contesto dei rapporti bilaterali e della sinergia su un piano più largo tra la Russia e l’Unione Europea nell’anno appena iniziato. È capace di dare un impulso ad una certa rivisitazione della politica dell’Ue stessa e dei paesi membri di questa organizzazione nei confronti di Mosca, - ritiene il nostro osservatore Petr Iskenderov.

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I giorni della spiritualita’e del raccoglimento vissuti nel Kosovo martoriato

Dopo il giorno di ricorrenza dei morti a novembre, in Kosovo Metohija le genti hanno vissuto spiritualmente la ricorrenza del Natale ortodosso il 7 gennaio. E, come profonda tradizione nella cultura e spiritualita’ slava, e serba in questo caso, non c’e’ molta differenza tra credenti e laici; sono giorni ove ciascuno pur vivendoli in forme esteriori differenti, li vive interiormente come riflessioni/meditazioni nell’anima.

Di questo ne sono testimone oculare per vita vissuta con loro, con Padri, ferventi credenti o figure laiche di onesti socialisti, di profondi patrioti, di integerrimi sindacalisti, diversi tra loro per visioni di societa’ o idee politiche, ma fratelli e sorelle, compagni di situazioni che abbiamo vissuto e condiviso insieme, ai limiti delle nostre stesse vite...ciascuno possiede nell’anima radici spirituali profonde e saldissime. Anche questo, piacendo o non piacendo a taluni esperti di Serbia virtuale, e’ il popolo serbo, e forse, ANCHE grazie a queste radici, che ha resistito per 17 anni alle aggressioni straniere ed ancora oggi resiste nel Kosovo.

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Lo status del Kosovo e Metohija solo dentro la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU 1244

Il globale interventismo della NATO può condurre a un confronto globale

 di Zivadin Jovanovic Presidente del Forum Belgrado per un Mondo di Eguali

Questi sono alcuni dei punti dell' intervento introduttivo di Zivadin Jovanović, Presidente del Forum di Belgrado per un Mondo di Eguali, all'Assemblea annuale dell'Associazione svoltasi il 14 dicembre 2013, a Belgrado.

Il problema dello status della provincia serba del Kosovo e Metohija rimane irrisolto, indipendentemente dai cosiddetti negoziati di Bruxelles. Una soluzione pacifica e duratura sarà possibile solo fornendo il pieno rispetto e l'attuazione della risoluzione Onu 1244 e della Costituzione della Serbia,  garantendo entrambi questi atti la sovranità e l'integrità territoriale della Serbia. Il ruolo del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel garantire una soluzione giusta e duratura, non può essere sostituito dal ruolo di qualsvoglia organizzazione regionale, che si tratti di UE, NATO, o qualsiasi altro. Solo le Nazioni Unite e la comunità internazionale hanno una legittimità, mentre il resto sono auto proclamazioni.

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