Come spingere l'Ucraina sull'orlo dell'abisso
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- Scritto da Mike Whithey
da Counterpunch - 9 luglio 2014
"Il modello di mondo unipolare è fallito. Ovunque la gente ha dimostrato la propria volontà di scegliere il proprio destino, di preservare la propria identità culturale, e opporsi ai tentativi dell'Occidente di ottenere il dominio militare, finanziario, politico e ideologico". Vladimir Putin
"Mentre la politica umana della crisi in Ucraina richiama tutti i titoli dei giornali, è la politica del gas che in molti modi si trova al cuore del conflitto". Eric Draitser, Waging war against Russia, one pipeline at a time, RT
Che cosa ha a che fare un oleodotto in Afghanistan con la crisi in Ucraina?
Tutto. Rivela gli interessi commerciali che guidano la politica degli Stati Uniti. Proprio come la guerra in Afghanistan è stata in gran parte combattuta per facilitare il trasferimento di gas naturale dal Turkmenistan al Mar Arabico, così, Washington ha progettato il sanguinoso colpo di stato a Kiev per tagliare le forniture energetiche dalla Russia verso l'Europa e facilitare la presa degli Stati Uniti sull'Asia.
Macedonia: scontri e tensione altissima tra la minoranza albanese e le altre comunità
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- Scritto da Enrico Vigna
Luglio 2014
Forum Belgrado Italia
Il paese nuovamente percorso da violenze, incidenti e si annuncia una nuova formazione terroristica secessionista albanese.
Il verdetto ha fatto scatenare la minoranza albanese, che in diverse migliaia ha invaso le strade di Skopje lanciando pietre e mattoni contro la polizia davanti alla sede della Corte, gli agenti hanno risposto con gas lacrimogeni, idranti e granate assordanti, le proteste sono state lanciate con lo slogan "Vogliamo giustizia", per chiedere la liberazione di sei albanesi che sono stati condannati all'ergastolo, accusati dell'omicidio di cinque macedoni ( pescatori di un lago), nel giorno della Pasqua ortodossa nell'aprile 2012, nella periferia di Skopje.
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Ventriloqui, pupazzi e accordo commerciale Usa-Ue
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- Scritto da Sonia Savioli
Luglio 2014
Le Grandi imprese multinazionali, che dominano oggi il mondo del capitalismo globalizzato, si potrebbero paragonare a un ventriloquo. Stanno nell’ombra, invisibili dietro il sipario della falsa rappresentazione mostrata ai nostri occhi e gridata alle nostre orecchie, e danno voce alle marionette. Benché il loro testone deforme si possa facilmente intravedere al di sopra del telone rozzamente disegnato per ingannare il pubblico.
Così pochi giorni fa abbiamo udito le voci del ventriloquo uscire dalle bocche dei nostri governanti. L’ineffabile Renzi, colui che il più delle volte parla senza dire alcunché (è anche questa una capacità molto importante per i politici di oggi, ma bisogna dare a lui il merito di averla portata alle vette del sublime), stavolta, animato dal ventriloquo, ha detto qualcosa di concreto: che bisogna firmare subito il TTIP, il trattato internazionali di libero commercio tra USA ed Europa.
“E’ tutto a nostro vantaggio” ha detto il ventriloquo.
“Sst!... Guerrino dorme, non risvegliamolo.
Vorrei sbagliarmi, ma credo
che ogni giorno di più
dubita di non esistere,
d’essere un’armatura piena di vento…”
(Gesualdo Bufalino)
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Intervista a Igor Strelkov
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- Scritto da Igor Strelkov
8 luglio 2014
Giornalista: Buon giorno, oggi, nello studio del nostro Primo canale televisivo Repubblicano, diamo il benvenuto, per un discorso ai cittadini della DPR [Repubblica Popolare di Donetsk], al Ministro della Difesa e Presidente del Consiglio di Sicurezza, Igor Ivanovich Strelkov ...
Igor Strelkov: Buon giorno.
Giornalista: E al capo della Milizia Popolare della DPR, Pavel Gubarev.
Pavel Gubarev: Buona sera.
Giornalista: Igor Ivanovich, parli pure.
Igor Strelkov: Vorrei dare il benvenuto a tutti gli spettatori che stanno guardando e mi ascoltano e dire che, in questo momento molto difficile per il popolo della Repubblica di Donetsk, sono contento di essere qui con voi per poter difendere insieme a voi la vostra e la nostra Patria comune, la Russia, che, sono convinto, si estende dai confini dello stato chiamato Ucraina fino all'Estremo Oriente. Ed è proprio per la Russia che noi siamo, qui, a lottare, e nello stesso tempo, a lottare per i diritti del Donetsk e delle Repubbliche di Lugansk. Stiamo lottando per il vostro diritto all'autodeterminazione della lingua, per la vostra cultura, per il vostro modo di vita, e per il diritto di essere liberi dalle costrizioni imposte a voi, da persone per le quali la vostra terra e la vostra società sono solo obiettivi di macchinazioni politiche e speculazioni finanziarie. Persone che sono soggette ad un controllo esterno e non si preoccupano di nasconderlo. Questo è ciò che abbiamo combattuto e continueremo a combattere. E spero che continueremo a godere del vostro sostegno. Non mi sono preparato apposta per tenere un discorso; Ho trascorso l'intera giornata coinvolto nella pianificazione strategica. Perciò, non leggerò un testo o farò un discorso preparato in anticipo. Lo staff del canale televisivo ha preparato una serie di domande da farmi. Nel rispondere a queste domande mi aspetto di essere in grado di soddisfare le vostre preoccupazioni rispetto a quanto sta accadendo, come le ostilità stanno procedendo, e come abbiamo intenzione di continuare a difendere la Repubblica. Quindi, penso che ora dovremmo dare al nostro giornalista la possibilità di procedere.
Rapporto sugli sfollati dal Donbass
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- Scritto da Auslander
30 giugno 2014
Abbiamo ricevuto i primi 5 sfollati che ospiteremo con i nostri sforzi. Abbiamo due donne adulte e tre bambini. Non darò alcuna informazione su questo gruppo o sul modo in cui è venuto a noi, al di là di dirvi che queste sono persone speciali che nessun altro avrebbe potuto aiutare. Quando questa guerra sarà finita vi racconterò alcuni dettagli degli sfollati. Finora il gruppo che siamo riusciti a portare fuori è in tutto di 8 donne e bambini. Il primo gruppo di 3 donne era composto da madri di un gruppo precedente di bambini con la cui evacuazione non siamo stati coinvolti direttamente. Mia madre sta prendendo cura di loro per cibo e alloggio.
Questo gruppo è stato preso e portato alla struttura in cui vivranno per tutta la durata del conflitto. Il loro viaggio non è stato tranquillo. Dopo che abbiamo organizzato tutto per loro, V. ha trascorso tre ore a parlare con loro e a tradurre per me mentre si davano il cambio a fare la doccia e a ripulirsi. Sono esauriti ma tre di loro erano ansiosi di raccontare la loro storia. La migliore terapia per loro è di parlare delle loro esperienze.
Io sono abbastanza bravo a estrarre delicatamente informazioni dalle persone. Quando tre persone mi raccontano la stessa storia nel corso di tre ore, e spesso non tutte e tre sono insieme, e io di tanto in tanto ritorno a conversazioni fatte una o due ore prima di quel momento e faccio una domanda e ottengo la stessa risposta di base, tendo a credere che stanno dicendo il vero. Inoltre, V. ha trascorso qualche tempo a parlare da sola con loro e ha ottenuto esattamente la stessa storia con particolari aggiunti.
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