Una Via Basca verso la Pace, per avanzare nella risoluzione delle conseguenze del conflitto.

24 aprile 2015

 

 

Sono passati tre anni e mezzo da quando si è tenuta la Conferenza internazionale di pace di Aiete e dell’annuncio tre giorni dopo da parte dell'ETA in cui annunciava la fine definitiva della sua attività armata. Senza dubbio, questa è stata una notizia molto importante ed entusiasmante per la società basca, e che ha spalancato le porte ad adottare misure al fine di costruire la pace e la convivenza in Euskal Herria.
Il primo punto che aveva stabilito la risoluzione annunciato dai rappresentanti internazionali che avevano partecipato alla Conferenza di Pace Aiete, era la scelta della cessazione definitiva delle attività armate dell'ETA, e proprio questo è stato finora l'unico punto che si è concretizzato.

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Non dimentichiamolo!

Oles' Alekseevich Buzina

Nato a Kiev il 13 luglio 1969

Assassinato a Kiev (via Degtjarevskaja 58) il 16 aprile 2015

Lascia una moglie, una figlia e un paese impazzito

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Kosovo: cronache di quotidiane violenze

 

 Nel villaggio di Pasjan accoltellato un serbo e il giorno dopo aggredito un altro.

Zoran Kostic di Pasjan è stato attaccato da due albanesi  armati di coltello, mentre tornava a casa con la sua famiglia da Gnjilane, verso sera. Portato al Pronto Soccorso dell’ospedale di Gnjilane, gli sono state riscontrate lesioni da coltello nel braccio, sulle gambe e al torace; in serata è stato poi dimesso. Altri abitanti paesani di Kostic , che erano accorsi in suo aiuto riuscendo a far fuggire gli aggressori, hanno riconosciuto in essi due albanesi del vicino villaggio di Vlastica, che erano arrivati con una macchina Mercedes e hanno avvisato la polizia di Gnjilane, che ha fermato uno dei due aggressori, mentre l’altro è fuggito.

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Putin: la vita è una cosa semplice. E crudele.

Il Presidente Putin ha raccontato alla rivista "Russkij Pioner" dei suoi genitori durante la guerra, di suo fratello, delle incredibili coincidenze verificatesi durante la sua vita.

 

 

I suoi genitori non potevano e non volevano odiare i loro nemici.

"Mio padre non amava parlarne. Ma quando parlava e ricordava qualcosa con i suoi coetanei, ero vicino. Ho tutte le informazioni sulla guerra e su quello che è successo alla mia famiglia grazie alle conversazioni tra gli adulti.

Prima della guerra mio padre lavorava in fabbrica e viveva con la madre a Petrodvorets, vicino Leningrado (San Pietroburgo). Lì avevano costruito la propria casa.

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Così abbiamo ricordato il massacro di Odessa

Centro Informazione e Solidarietà con la NovoRossIya e l’Ucraina resistente

Torino        -           2 Maggio 2015

 

Così abbiamo ricordato il massacro di Odessa a Torino il 2 maggio presso la parrocchia ortodossa del Patriarcato di Mosca.

Il CISNU aveva indetto un presidio/veglia per la rimembranza dei Martiri del feroce massacro, compiuto alla Casa del Sindacato della città (eroina della Grande Guerra Patriottica). Per non dimenticare.

Alle 15.00 è stata allestita la Mostra fotografica e la distribuzione dei materiali informativi e l’esposizione dei libri sull’Ucraina e Donbass, presso il cortile della Parrocchia. Ci sono poi stati gli interventi e le testimonianze di Enrico Vigna, di Padre Ambrogio, di Svetlana I. e Larisa L.

Alle 16.00 c’è stata la funzione funebre in memoria dei martiri caduti, tenuta da Padre Ambrogio

Alle 16.30 la commemorazione del CISNU e un saluto ai martiri, con la tradizione slavo ortodossa

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