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"Dobbiamo difendere questo progetto nazionale e popolare con la “ cappa e con la spada"

31/07/2014

 

Madri de Plaza de Mayo

Bene, companeros. Molti sanno che Angelica de Ayacucho non è più fisicamente con noi, Madre di Ayacucho, Ayacucho Angelica come la chiamavamo noi, una donna molto forte, che è stata con noi dal principio. Ma siamo contente perché sappiamo che non potrà mai andare via da  questa piazza, ella sarà sempre con tutte le Madri che continueranno ad essere qui.

Penso che questi giorni noi li interpretiamo come grandi giorni, molto storici per  l’Argentina, dobbiamo prenderli  come un importante fatto storico. L'enorme orgoglio di avere un a Presidente statista, non una Presidenta  qualsiasi . Eva Peron è stata una grande donna,  in sette anni ha fatto un sacco di cose, ma Cristina è anche una grande statista che ci rappresenta  e combatte e lotta ogni giorno e in ogni momento.  Per questo  viviamo intensamente questo momento.

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Venezuela: La manipolazione mediatica al suo apice

Pubblichiamo integralmente l'articolo scritto giovedì dall'economista statunitense Mark Weisbrot per il periodico inglese The Guardian, nel quale descrive la situazione vissuta in Venezuela in netto contrasto con la sua precedente percezione, risultato della sua interpretazione di informazioni ottenute dai mezzi di comunicazione in lingua inglese.

Il testo denuncia la falsità delle informazioni del segretario di Stato Usa, John Kerry , che ha dichiarato che il governo venezuelano starebbe portando avanti una "campagna di terrore" contro la popolazione, anche se la realtà dimostra che questa campagna è realizzata da settori dell'ultradestra radicale di opposizione con l'appoggio degli Stati Uniti.

Segue il testo:

Le immagini modellano la realtà, il che dà alla televisione, ai video fino alle fotografie un potere che può scavare in profondità nella mente delle persone, senza che nemmeno se ne rendano conto. Ho pensato anch’io di essere immune ai ripetitivi ritratti del Venezuela come Stato fallito in mezzo a una rivolta popolare. Ma non ero preparato a quello che ho visto a Caracas in questo mese: quanto poco la vita quotidiana sembrava essere colpita dalle proteste, la normalità che regna nella maggior parte della città. Anch'io ero stato ingannato dall'immaginario mediatico.

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Che “carini” eh? Non vi viene voglia di unirvi a loro...

Fonte: http://www.corriere.it/foto-gallery/esteri/14_marzo_23/venezuela-bacio-pietra-pugno-cosi-si-combatte-regime-d0852f28-b26f-11e3-a842-5090550d57eb.shtml 

 

Sulla crisi politica in Venezuela i principali organi d'informazione maistream da varie settimane stanno proponendo stereotipi politico-mediatici tesi a suscitare consenso attorno alla causa neoliberista dell’opposizione, che come sappiamo mette insieme tutti, dai fascisti agli zombie trotzkisti, passando per i giovani-bene “cui tutto è dovuto per nascita e censo”, di Caracas e Miranda.

Vogliono costruire l’idea di una «rivoluzione democratica per i diritti di libertà individuali e l’amore» (gli unici “diritti”, per così dire, riconosciuti in Occidente, perché funzionali alla perpetuazione sine die del meccanismo consumistico di riproduzione del capitalismo odierno, mentre i diritti collettivi, sociali e nazionali, vengono definiti dalla stampa aziendale «espressione di un passato ormai anacronistico»), contro un governo denunciato, del tutto arbitrariamente, come «militare», «autoritario» e «repressivo».

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Marzo 1964

 

Nel 1964 abitavo a Rio, in un buchetto all’angolo delle strade Laranjeiras e Pereira da Silva. Lì si insediavano i giovani dirigenti della JEC (Gioventù Studentesca Cattolica) e della JUC (Gioventù Universitaria Cattolica), movimenti dell’Azione Cattolica. Lì venivano ospitati spesso i dirigenti studenteschi Betinho, Vinicius Caldeira Brant e José Serra.
Io ero entrato nel corso di Giornalismo dell’Università del Brasile (attuale UFRJ) e tra i miei professori spiccavano Alceu Amoroso Lima, Danton Jobim e Hermes Lima. Di destra, c’era Hélio Vianna, professore di storia, cognato del maresciallo Castelo Branco.
Dal momento del mio arrivo a Rio, dal Minas, il Brasile viveva una fase di turbolenza politica. Si svegliava il gigante addormentato in una splendida culla. Tutto era nuovo sotto il governo di João Goulart: la bossa, il cinema, la letteratura...  
La Sudene (Sovrintendenza per lo sviluppo del Nordest) diretta da Celso Furtado, alleata del governatore del  Pernambuco, Miguel Arraes, ridisegnava un Nordest libero dal dominio dei colonnelli, industriali e latifondisti.  Francisco Julião sosteneva le Ligas Camponesas, che lottavano per la riforma agraria.

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Notizie cubane - 10/2013

Due interessanti articoli: uno circa la “dissidenza cubana”, su un premio dato in Grecia alle "dame in bianco", altrimenti ribattezzate dame in verde (il colore dei dollari) e l’altro sulla medicina a Cuba, visto che, in questo periodo in Italia si fa un gran parlare delle cure con staminali bloccate dal governo italiano.

(Enrica Mendo)

“ Premio alle Dame bianche”

13 ottobre 2013

Un chiarimento per la Washington Oxi Day Foundation: Creta non ha niente a che vedere con Berta Soler. Casualmente, il premio della Battaglia di Creta viene consegnato a Berta Soler poco dopo il suo ritorno da un giro negli Stati Uniti dove ha frequentato il fior fiore della mafia terrorista anticubana. Di  M. H. Lagarde.

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