Libia: a due anni dalla “liberazione”. Cosa ha portato la guerra della NATO?

A poco piu’ di due anni dalla “liberazione” dal “regime” di Gheddafi,  imposta dalla cosiddetta “ coalizione dei volonterosi” occidentale ( leggasi, al di la’ di retoriche e demagogie, paesi aggressori e NATO) puo’ essere illuminante, per capire di quante menzogne e falsita’ mediatiche ci nutrono, fare un punto sulla situazione nel paese e sul livello di violenza e terrore nella realta’ della vita quotidiana del popolo libico. Soprattutto puo’ aiutare a riflettere sulle manipolazioni usate per fare le “guerre umanitarie” e per i diritti umani, e appurarne i risultati nel concreto della vita dei popoli.

La Libia di oggi e’ un territorio senza piu’ alcuna legalitâ, a detta di osservatori  internazionali, esperti, giornalisti e testimoni sul campo, Ong come Human Right Watch ed anche l’ONU nell’ultimo rapporto di quest’anno redatto dalla sua missione in Libia (UNSMIL), ha denunciato l’uso sistematico della tortura, dello stupro, di omicidi, di indicibili e feroci atrocita’ perpetrate nelle prigioni e nei siti a disposizione delle milizie e delle bande criminali che controllano il paese, usati per la detenzione. Un paese teatro di una vera e propria guerra tra bande jiahdiste e criminali che si sono spartite geograficamente il paese e le sue risorse.

Ogni milizia ha creato una ''giustizia privata'', ogni gruppo di mercenari possiede una prigione privata dove rinchiudere e torturare i propri detenuti.
Tutti conoscono il caso di Saif Al Islam Gaddafi, detenuto illegalmente a Zilten ma altri 8000 detenuti si trovano nelle stesse situazioni. Il dato e’ confermato anche dal Ministero di Giustizia del governo centrale di occupazione, totalmente impotente di contrastare lo strapotere dei battaglioni di mercenari che infestano la Libia.

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CIVG Informa N°27 - Libia Notizie 3

Dichiarazione del Movimento Nazionale Popolare della Libia

24 ottobre 2013

Nel secondo anniversario del Giorno dei Martiri, il Movimento Nazionale Popolare della Libia per l’onorevole popolo libico che resta saldo in piedi all'interno e all'esterno del paese, emettiamo la seguente dichiarazione:

In questo giorno glorioso sono radicati nella mente dei libici, tutti i duri sacrifici compiuti dai fedeli figli della patria. Si tratta, oltre ad essere un grande giorno e l’anniversario della morte di Khaleda* degli altri nostri martiri, che evocano i nostri figli martiri. Ricordiamo e riteniamo opportuno commemorare, perche’ aiuta a riconoscere i significati dei valori del riscatto e della lotta, del coraggio e ispirare l'altruismo e l’abnegazione. E la fedeltà, la lealtà e l’appartenenza senza ipocrisia o commercio. I figli della Libia che sono morti in difesa della inviolabilità della propria terra e le loro immagini illuminate con candele, illuminano la strada per le generazioni presenti e future, per vincere le battaglie di onore e dignità, per affrontare gli invasori e i nemici della fede e della patria. Per la loro vita pura essi non hanno bisogno che gli facciamo un funerale, ma che rimaniamo fedeli alla loro missione e loro sono stati propugnatori di un messaggio, un messaggio di verità e di giustizia e di bontà.

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Viaggio nella Repubblica Araba Sahrawi Democratica

Con questo primo articolo comincia la collaborazione di G. Zampiero ( giornalista e fotoreporter ) con il CIVG, che sarà il referente del Centro per la questione sahrawi e per alcuni progetti legati alla resistenza di quel popolo, sempre meno considerato dai media occidentali.

  

La mia esperienza nei campi profughi Sahrawi, nasce da un desiderio di conoscenza e da un istinto primordiale che mi porta da sempre ad avvicinarmi a le realtà più remote e dimenticate nel sud del mondo.

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La vedova di Gheddafi chiede un'indagine approfondita sul suo assassinio

21 ottobre 2013

" Nella memoria dell’aggressione della NATO contro il mio paese, che ha portato la Libia nel caos,  e nel ricordo di mio marito, che io ritengo essere un martire, del mio caro figlio e delle persone che erano con loro, il 20 ottobre 2011, quando le forze aeree della NATO bombardarono il convoglio del leader libico; e poi i loro corpi feriti furono massacrati da un gruppo di persone che non posso chiamare in nessun altro modo, se non criminali….

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EGITTO: Scheda Partiti e Movimenti politici

Una nuova coalizione di sinistra

I partiti e i movimenti di sinistra formano la Coalizione Democratica Rivoluzionaria.

Mercoledì mattina nel centro del Cairo, i gruppi di sinistra hanno annunciato la formazione di una nuova coalizione dal nome Coalizione Democratica Rivoluzionari (RDC).

Il nuovo gruppo politico è formato da dieci fra partiti politici e movimenti giovanili: il Partito Socialistica Egiziano, il Partito Tagammu, l’Alleanza Popolare Socialista, Il Partito Comunista Egiziano, la Coalizione Egiziana Lotta alla Corruzione, Il Partito Lavoratori e Agricoltori, Il Movimento Socialista Rivoluzionario (Gennaio), L’Unione Socialista della Gioventù, e il Movimento Daniel Mina.

Nella conferenza stampa, la nuova coalizione ha esposto i quattro pilastri che definiscono l’ideologia del gruppo e i suoi obiettivi. Il primo scopo per il gruppo è costruire uno stato democratico civile, abolendo le leggi che pongono limiti ai diritti civili e politici.

Come secondo obiettivo vi è la protezione della sovranità nazionale, inclusa l’indipendenza da poteri stranieri nelle decisioni nazionali. Terzo obiettivo per la coalizione è l’opposizione alle “politiche neo-liberali che hanno portato alla povertà, alla miseria e alla dipendenza “ e la promessa di lavorare ad una strategia per un nuovo sviluppo volto a prevenire la dipendenza economica.

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