Il Burkina Faso 27 anni dopo l’assassinio di Thomas Sankara
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- Scritto da Enrico Vigna
Sono passati 27 anni dall’assassinio di Thomas Sankara, il Che Guevara africano, come fu definito; l’uomo, il leader che aveva rivoltato la società burkinabè e stava diventando, un punto di riferimento politico, ideale, etico e concreto dell’intera Africa nera. Lui, giovane capitano ( aveva 33 anni), salito al potere nel 1983, dopo un rovesciamento militare, alla testa di un profondo sostegno popolare, attorniato da giovani e onesti ufficiali e militari patriottici; sostenuto dalle fragili, ma tenaci forze progressiste del paese; lui con la sua Renault 5 come auto di stato, che aveva azzerato privilegi e le caste parassite annidate dentro lo stato, nelle istituzioni e nella società burkinabè. Convinto Pan africanista, figura altamente carismatica, aveva adattato pragmaticamente concezioni marxiste a obiettivi concreti e diretti, legati alla realtà specifica del Burkina; come per esempio una profonda e articolata lotta alla corruzione interna, l’emarginazione del ruolo ricattatore e coloniale della Francia e delle sue politiche “protettive”, una lotta vera contro l’analfabetismo, la povertà, per una sanità di base minima; o come il tentativo di rimuovere la disuguaglianza tra uomini e donne.
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L'Occidente dovrebbe collaborare con i BRICS, dichiara Malcolm Fraser, ex Premier australiano, alla conferenza dello Schiller Institute
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- Scritto da Movisol
6 novembre 2014
L'ex Premier australiano Malcolm Fraser (dal 1975 al 1983) ha inviato un messaggio di saluto alla conferenza dello Schiller Institute tenutasi nei pressi di Francoforte il 18-19 ottobre, in cui presenta una alternativa alla politica dell'attuale Premier Tony Abbot, che ha promesso di "placcare" Vladimir Putin quando si recherà in Australia per il vertice del G20. Fraser ha anche ribadito il suo appello per una separazione netta tra banche commerciali e banche d'affari secondo il modello Glass-Steagall. Ecco il suo messaggio:
Dichiarazione finale della Conferenza delle tribù della Libia
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- Scritto da Enrico Vigna
Quello che segue è una traduzione sintetica della dichiarazione in quindici punti che ha concluso la conferenza delle tribù libiche, ospitata dalla tribù Rishvana nella città di Al-Azizia, il 25 maggio 2014. Per i lettori che vogliono leggere tutta la dichiarazione e la risposta del Movimento Nazionale dei Popoli Libici, può trovare sotto il riferimento al link in arabo. Questa traduzione è una sintesi per aiutare a comprendere la composita e complicata situazione della realtà che sta vivendo la Libia ed il suo popolo. Questo è un documento ufficiale e storico, ovviamente non diffuso dai media occidentali e da organi informativi ad essi collegati.
Enrico Vigna, CIVG
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Le proteste contro la Shell, nel ricordo di Ken Saro-Wiwam
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- Scritto da Luca Manes
27/05/2014
Ken Saro Wiwa
Una coincidenza a dir poco singolare. Cinque giorni fa cadevano i 20 anni dall’arresto del poeta e attivista nigeriano Ken Saro-Wiwa, che 18 mesi dopo sarebbe stato giustiziato a seguito di un processo farsa messo in piedi dal dittatore Sani Abacha e dai suoi sodali. Sempre il 22 maggio, ma di quest’anno, a Londra la oil corporation anglo-olandese Shell ha tenuto la sua assemblea degli azionisti. Varie organizzazioni britanniche, tra le quali Platform, da tempo in prima fila nel denunciare i disastri combinati in giro per il mondo dalle multinazionali del petrolio, hanno colto l’occasione per reiterare le loro richieste al nuovo amministratore delegato della Shell, Ben Van Beurden. Richieste semplici quanto nette: ripulite il Delta del Niger – macro-regione nel sud della Nigeria dove si trova la quasi totalità delle riserve petrolifere del Paese africano – e rispettate così quanto messo nero su bianco in un rapporto delle Nazioni Unite nel 2011. Quel dettagliato studio degli esperti dell’agenzia dell’Onu per l’ambiente, per il momento rimasto lettera morta, in realtà riguardava solo uno spicchio di Delta. Più precisamente la zona denominata Ogoniland, della quale era originario Ken Saro-Wiwa e dove il grande poeta e scrittore condusse le sue strenue battaglie contro la Shell, accusata di violare i diritti umani e di martoriare l’ambiente. Fin dagli anni ottanta infatti Saro-Wiwa si fa portavoce delle rivendicazioni della propria etnia Ogoni, maggioritaria nella regione, nei confronti delle multinazionali responsabili di continue perdite di greggio che ancora oggi danneggiano le colture di sussistenza e l’ecosistema della zona. Nel 1990 fonda il Mosop (Movement for the survival of the Ogoni people) e grazie a lui il movimento ottiene risonanza internazionale con una manifestazione di 300mila persone, che Saro-Wiwa guida al suo rilascio da una detenzione di alcuni mesi comminata senza processo.
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Caos in Libia: la guerra USA-NATO ha destabilizzato il Nord Africa e ora minaccia l'Europa
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- Scritto da Timothy Alexander Guzman
La Libia è in costante peggioramento sia politicamente che economicamente dopo l'invasione USA-NATO del 2011. Il South African News 24 ha riferito che era scoppiata una battaglia tra le forze ribelli che hanno spodestato il presidente Muammar Gheddafi e militanti islamici nella città orientale di Bengasi. Khalifa Haftar (che aiutò l'Occidente a rimuovere Gheddafi) e il suo 'esercito nazionale' cercavano di "Purgare" la Libia da sospetti terroristi. Ci sono testimoni e anche un giornalista del Agence France-Presse (AFP), che hanno assistito all'evento suddetto.
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