Il decimo anniversario dell’assassinio di Gheddafi e la questione della difesa dei paesi indipendenti
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- Scritto da Enzo Brandi
Nei giorni scorsi è stato ricordato nei mass media italiani, in modo meno evasivo di quanto ci si potesse aspettare, l’assassinio di Gheddafi 10 anni fa da parte di bande jihadiste sostenute da vari paesi europei, dagli USA e dalla NATO, con il probabile intervento diretto di agenti francesi o di altri paesi occidentali.
"Ora attendiamo l'azione": nel sud della Tunisia, Kaïs Saïed suscita speranza e impazienza
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- Scritto da Mehdi Chebil
Quattro giovani che hanno partecipato al movimento Kamour posano davanti a una fabbrica di gesso vicino a Tataouine il 27 agosto 2021. Tutti disoccupati, si aspettano che il presidente Kaïs Saïed venga coinvolto in modo che i residenti locali diventino una priorità per i posti di lavoro nelle industrie della regione. © Mehdi Chebil |
L'estensione dei poteri eccezionali del presidente tunisino Kaïs Saïed il 24 agosto è ampiamente sostenuta nel sud della Tunisia, da tempo roccaforte del partito islamo-conservatore Ennahda. Ma la popolarità del capo di stato non risolve tutte le preoccupazioni economiche. Continuano le partenze illegali verso l'Europa nella speranza di trovare una vita migliore.
Libia. In attesa delle elezioni previste per fine anno, i sostenitori della Jahmayria e di Muammar Gheddafi, auspicano che la direttiva sull'unità del paese ponga fine alla loro emarginazione e illegalità
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- Scritto da Ennrico Vigna
luglio 2021
Ormai in molte città e regioni libiche i militanti gheddafiani manifestano apertamente la fedeltà e la nostalgia per la Jamahyria e per il Colonnello assassinato, schierandosi ora per il figlio Saif al Islam, suo successore, correndo molti rischi.
Saharawi. Lo stato spagnolo di Aragona chiede la libertà dei prigionieri politici e delle dighe saharawi.
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- Scritto da Rebelion
Nella giornata internazionale dei prigionieri politici, il coordinatore della piattaforma SAHARAGÓN ha voluto far conoscere il conflitto nel Sahara occidentale e la situazione delle rappresaglie saharawi.
La Marina italiana è nel Golfo di Guinea in cooperazione con Eni e armatori
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- Scritto da Antonio Mazzeo
di Antonio Mazzeo 18 giugno 2021
Unità navali ed elicotteri della Marina militare italiana a “difesa” dei pozzi petroliferi dell’ENI e dei mercantili delle grandi compagnie armatoriali. Dallo scorso anno il sistema Italia fa le cose in grande anche nel Golfo di Guinea, in Africa occidentale, nelle acque prospicienti la Costa d’Avorio, il Ghana, la Nigeria e l’Angola.
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