Mali: Movimento Popolare 22 Marzo 2012. Le concertazioni nazionali

CONFERENZA STAMPA DEL 22 NOVEMBRE 2012

 

In seguito agli eventi occorsi il 22 marzo 2012, che hanno posto fine a 20 anni di cattiva politica e di democrazia di facciata, il MP 22 (Movimento Popolare del 22 marzo) ha salutato il positivo risveglio nazionale delle forze sane e patriottiche dell’esercito maliano.

Il MP 22 si impegna insieme a tutte le forze vitali patriottiche nella lotta per la rivitalizzazione della democrazia e la restaurazione dello stato.

Di fronte alle sanzioni della CEDEAO (Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale), imposte dai tutori del vecchio regime, il CNRDRE (Comitato Nazionale per il Ripristino della Democrazia e la Restaurazione dello Stato), per scongiurare la miseria del popolo maliano, ha firmato la solenne dichiarazione del 1 aprile 2012 e l’accordo quadro del 6 aprile 2012.

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Ecco come dobbiamo difendere la nostra sovranità

 “Ecco come dobbiamo difendere la nostra sovranità”

di Thabo Mbeki (ex Presidente sudafricano)

 

L’ex presidente sudafricano, impegnato a fondo nella difesa della sovranità dei paesi africani, dopo le aggressioni subite da Libia e Costa d’Avorio, giovedì scorso ha pronunciato un discorso incisivo e di grande importanza all’Università del Capo Occidentale. Per i nostri lettori abbiamo tradotto quasi integralmente un discorso di denuncia ma anche di proposta.

 (…) Gli avvenimenti recenti sul nostro continente, e più precisamente quello che è successo in Costa d’Avorio e in Libia l’anno scorso, sono stati oggetto di un’importante comunicazione sul tema: “Riflessioni sul mantenimento della pace, la sovranità degli stati e la governabilità democratica in Africa” (tema dell’intervento di Mbeki)

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LE VERE RAGIONI DELLA GUERRA IN LIBIA

LE VERE RAGIONI DELLA GUERRA IN LIBIA

di Jean-Paul Pougala*

 

IL PRIMO SATELLITE AFRICANO RASCOM 1

E’ la Libia di Gheddafi che offre a tutta l’Africa la sua prima vera rivoluzione dei tempi moderni: assicurare la copertura universale del continente per la telefonia, la televisione, la radiodiffusione e per molteplici altre applicazioni, come la telemedicina e l’insegnamento a distanza. Per la prima volta diventa disponibile una connessione a basso costo su tutto il continente, fino alle più sperdute zone rurali, grazie al sistema di ponti radio WMAX.

La storia inizia nel 1992, quando 45 paesi africani creano la società RASCOM per disporre di un satellite africano che faccia abbassare i costi delle comunicazioni nel continente. Telefonare da e verso l’Africa presentava all’epoca le tariffe più care al mondo, perché esisteva un’imposta di 500 milioni di dollari che ogni anno l’Europa incassava sulle conversazioni telefoniche, anche all’interno di uno stesso paese africano, per il passaggio delle comunicazioni sui satelliti europei come Intelsat. Un satellite africano veniva a costare 400 milioni di dollari da sborsare una volta sola, eliminando così il versamento annuale di 500 milioni per avere in affitto i satelliti europei. Quale banchiere non finanzierebbe tale progetto? Ma l’equazione più difficile da risolvere era: come può lo schiavo affrancarsi dallo sfruttamento del suo padrone sollecitando proprio l’aiuto di quest’ultimo per ottenere la sua liberazione? Per 14 anni la Banca Mondiale, il FMI, gli USA, l’UE avevano fatto intravedere la possibilità del finanziamento creando aspettative nei paesi africani.

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Audio Messaggio del 20 Ottobre 2012 di Moussa Ibrahim


”…Nel nome di Dio, il Grande, e in nome della grande Resistenza.

Salute a tutti voi, combattenti per la libertà della Libia.

Io sono il dottor Ibrahim Moussa e sto parlando con voi oggi ... mentre il nostro paese è occupato dai criminali della NATO ...

Sono qui per dire loro che abbiamo ancora potere, ed è ancora forte con l'aiuto di Dio, e abbiamo fiducia di tenere saldo il nostro dovere, che è quello di riportare la sicurezza nel nostro paese dopo tutti gli omicidi ed i saccheggi perpetrati nel nostro paese, dai ratti della NATO.

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Le aggressioni imperialiste all'Iraq e alla Libia

 

LE AGGRESSIONI IMPERIALISTE
ALL'IRAQ E ALLA LIBIA

 

 L’incontro di Saddam Hussein e Tareq Aziz con l’ambasciatrice statunitense a Baghdad April Glaspie si svolse il 25 luglio 1990, una settimana prima dell’invasione del Kuwait. Contravvenendo alla prassi diplomatica, gli iracheni registrarono ogni parola dell’incontro che successivamente resero di pubblico dominio. Un riassunto preciso di quell’incontro si può anche ascoltare dalla viva voce di Tareq Aziz nell’interessante intervista rilasciata molti anni dopo a padre Jean-Marie Benjamin e pubblicata nel DVD “Iraq, il dossier nascosto”.

In breve, Saddam Hussein avverte la Glaspie che, in assenza di un accordo, col Kuwait sarà guerra. Al che, la Glaspie risponde: “Non possiamo esprimere opinioni sui conflitti interarabi … Vi auguriamo che possiate risolvere tale problema attraverso la Lega Araba. Tutto ciò che possiamo sperare è che troviate una soluzione rapida”. Il giorno seguente la signora Glaspie lascia l’Iraq per un “periodo di ferie”.

L’ultimo tentativo di comporre il dissidio fra Iraq e Kuwait si svolge a Gedda in Arabia Saudita il 31 luglio con Mubarak, re Fahd e re Hussein in veste di mediatori. Ma a fronte delle richieste irachene (risarcimento per il petrolio estratto abusivamente dai pozzi di Rumayla con  conseguente ridefinizione dei confini, condono del debito contratto con il Kuwait per fare la guerra contro l’Iran, richiesta di affitto delle isolette kuwaitiane di Warba e Bubiyan), il Kuwait offre soltanto un prestito di nove miliardi di dollari. Il 2 agosto l’Iraq invade il Kuwait.

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