Xinjiang, antiterrorismo e controllo sociale
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- Scritto da Maria Morigi
20 gennaio 2022
Il termine Changzhi jiu’an, fin dall’antica Dinastia Han significa “stabilità permanente”, “sicurezza a lungo termine”. Oggi il termine esprime i concetti di Stato securitario e stabilità, visto che esigenza prioritaria è tutelare l’unità nazionale combattendo separatismo e terrorismo. Se dal 2018 gli attentati terroristici nello Xinjiang sono diventati più sporadici e la situazione appare nettamente migliorata, al contrario si intensificano gli attacchi provenienti dalla stampa atlantista che mira a screditare la governance della Repubblica Popolare cinese. Tanto che Pechino convoca, periodicamente e con frequenza, congressi e seminari aperti alla stampa mondiale in cui si discutono problemi in vari settori, dall’industria del cotone alla situazione sanitaria, ma si risponde anche - con testimonianze dirette e credibili - alle accuse (“genocidio”, repressione, lavori forzati ecc.) mosse alla Cina da parte di sedicenti agenzie e difensori dei diritti umani.
Kazakistan: quali sono le reti terroriste islamiste al servizio delle trame di sovvertimento del paese, nel tentativo di colpo di stato di gennaio
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- Scritto da Enrico Vigna
24 gennaio 2022
In queste pagine vi è la documentazione emersa dalle indagini e dalle attività di intelligence, dove emergono i retroscena internazionali e interni, del progetto fallito degli ormai usuali “cambi di regime” a regia USA/NATO , in questo caso definito “gazomaidan” e quali sono state le forze messe in campo, in primis l’organizzazione fondamentalista di “Tablighi Jamaat”.
“Cina. Dacci oggi il nostro attacco quotidiano”
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- Scritto da Luigi Cecchetti
2 gennaio 2021
Aprendo al mattino i quotidiani cartacei si è certi di trovare un articolo che tratti della Cina.
Se poi vediamo i vari telegiornali, sia quelli RAI che quelli delle televisioni commerciali, anche in questo caso siamo sempre informati di ciò che accade in Cina.
La Cina è un’ossessione non solo in Italia ma in tutto il cosiddetto mondo occidentale, cioè il luogo della libertà.
Sarà anche il luogo della libertà e delle libere opinioni, ma la costante e appunto quotidiana informazione sullo Stato cinese è sempre scandalosamente ricca di falsità.
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Talebani e ISIS: iconoclastia e mercato di reperti
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- Scritto da Maria Morigi
19/11/2021
Nell'immagine: Museo di Mosul: la sezione razziata dall’Isis della stele del banchetto di Assurnasirpal II (883-859 a.C.) dal palazzo nordovest della capitale assira Nimrud.
Talebani e ISIS: iconoclastia e mercato di reperti
Il termine “iconoclastìa” (distruzione delle immagini) è usato per indicare gli episodi di vandalismo/ aggressione/ annientamento di testimonianze e segni di civiltà. Tuttavia il fondamentalismo islamico non si esprime in un’unica forma, né la distruzione sistematica delle immagini di Buddha in Afghanistan e Pakistan (Valle dello Swat) è assimilabile alle distruzioni di siti storici in Siria ed Iraq.
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