Solidarietà a Omar Zahr Al-deen Mohammad Saad, refusnik
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- Scritto da Omar Saad
Solidarietà a Omar Zahr Al-deen Mohammad Saad, refusnik
Omar Saad, un giovane musicista di al-Mughar – un villaggio in Galilea – ha ricevuto una lettera di arruolamento nell’esercito israeliano. Questo perché a differenza degli altri palestinesi, i drusi hanno l’obbligo – pena il carcere – di prestare il servizio militare (dopo che, nel 1956, la legge sulla coscrizione obbligatoria è stata resa applicabile anche a questa categoria di persone). Recenti ricerche hanno dimostrato che circa i due terzi della popolazione drusa in Israele preferirebbe non prendere le armi, se ne avesse la possibilità. Omar è uno di loro; nella lettera seguente, inviata al ministro della Difesa israeliano Ehud Barak, spiega le proprie motivazioni.
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Crea una mostra sul Muro
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- Scritto da Ruggero Da Ros
Crea una mostra sul Muro
La mia mostra sul muro tra Israele e Palestina sta girando per le scuole e in altri luoghi.
Se anche tu vuoi crearne una, ti spedisco gratuitamente le foto.
All’interno del sito ci sono tutte le informazioni per crearla:
http://www.nonpiumuri.altervista.org/
Per avere un’idea della mostra puoi scaricare il power point cliccando sulla voce “Presentazione in PowerPoint” sulle destra, una volta entrati nel sito, oppure scaricando l’opuscolo in pdf da:
http://www.nonpiumuri.altervista.org/opuscolo.html
Guarda il Muro dal satellite con Google Maps
Se invece vuoi viaggiare tra le strade di Israele e della Palestina con l’omino di Google Maps, segui le semplici istruzioni riportate al seguente indirizzo:
http://www.nonpiumuri.altervista.org/gmap.html
Puoi seguire il Muro e vedere molti dei famosi graffiti, quasi in diretta.
Ruggero Da Ros
L’ efferata persecuzione da parte dei sionisti contro gli ebrei arabi dissenzienti
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- Scritto da Giuseppe Zambon
L’ efferata persecuzione da parte dei sionisti
contro gli ebrei arabi dissenzienti
La disperata lettera di Ami Meshulam
ad un altro esule israeliano (Shahar Hlinovsky).
Ami Meshulam figlio di Uzi Azulai Meshulam, rabbino degli ebrei arabi (Mizrachi) “importati” dallo Yemen in Israele negli anni ’50 con l’operazione “tappeto volante” Il rabbino Uzi Azulai Meshulam venne imprigionato per aver strenuamente difeso gli interessi dei mizrachi contro la criminale prepotenza del sionismo “realmente esistente”, colpevole di aver rapito centinaia di bambini mizrachi - dopo averne ufficialmente dichiarato la morte - per poterli così affidare ad altrettante “brave famiglie” di ebrei “civilizzati” con lo scopo di permetterne una rapida “acculturazione”. Alle proteste dei Mizrachi, i media israeliani hanno risposto diffamando le vittime e invitandole a prestare maggior attenzione ai loro bambini… e all’igiene personale.Uscito in “libertà”, dopo 7 anni di carcere duro e di torture, Rabbi Uzi Azulai Meshulam è ridotto ad una larva umana. I suoi parenti sono stati perseguitati in vario modo e decisero a suo tempo di cercar rifugio in Canada. Ma anche lì la macchina repressiva sionista non dà loro tregua. Agenti prezzolati li perseguitano ed il governo canadese – dominato, come quello USA, dalla lobby sionista sembra aver loro rifiutato l’asilo.
A cura di Giuseppe Zambon
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Striscia di Gaza: nessuna guerra
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- Scritto da CIVG
Striscia di Gaza: nessuna guerra, ma deliberata aggressione armata da parte di uno degli eserciti piu' potenti al mondo, ai danni di piu' di 1.600.000 civili palestinesi.
Sulla base di dati riferiti al 2008 l'esercito israeliano, che è considerato tra le forze armate di maggior livello qualitativo, addestrativo operativo al mondo, puo' contare su circa 200.000 effettivi tra donne e uomini, in grado di triplicarsi, per necessità, con circa 450.000 riservisti; circa 300 aerei da combattimento, 40 aerei da trasporto, più di 300 elicotteri compresi quelli d’assalto Apache, aerei F16 Falcon e F15 Eagle con una difesa antiarea di oltre un centinaio di batterie missilistiche a lunga e media gittata; 3 sottomarini, 17 navi da combattimento e più di 30 pattugliatori; 76 brigate, più di 3.500 carri armati, più di 10.000 mezzi blindati e numero imprecisato di pezzi d’artiglieria. Infine come base identificativa e di attacco vengono utilizzati U.A.V. “Unmanned Aerial Vehicle” , chiamati informalmente Droni, veicoli aerei senza pilota, autonomi e pilotati a distanza che permettono, di colpire “obiettivi mirati”.
E' fuorviante porre la questione definendola "guerra in corso" perche' significa occultare i dati veri: sulla Striscia di Gaza le aggressioni e I crimini contro la popolazione civile sono quotidiani. L'informazione relativamente ai danni causati da anni di assedio non e' mai completa: sappiamo dei bombardamenti, delle distruzioni e delle morti, ma poco dei danni determinati dalla violenza dell’occupazione con la quale si sono confrontati nella loro crescita I bambini. Traumi I cui effetti nel tempo si vedranno nei comportamenti, aggressivita’ e frustrazioni, danni che si ripercuoteranno sullo sviluppo civile della societa’ tutta.
Decolonizzare la Palestina storica
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- Scritto da ISM-Italia
Decolonizzare la Palestina storica è l'unico modo
per evitare che Israele, uno Stato criminale e fascista,
continui la sua politica di aggressione, minacciando la pace nel
Mediterraneo e nel mondo.
La retorica dell'impotenza
Alcuni comunicati diffusi in queste ore utilizzano nei titoli l'esortazione Fermiamo Israele.
Siamo seri, non li abbiamo mai fermati, né li fermeremo questa volta. Solo gli Hezbollah li
hanno fermati. I movimenti di solidarietà e i movimenti antiguerra non sono mai stati così
impotenti. Privi di un minimo comune denominatore, divisi su ogni questione sia strategica
che tattica, minati al loro interno da manovre di manipolazione e di diffamazione del
dissenso antisionista, non hanno la capacità di indire nemmeno una manifestazione
nazionale o europea per contrastare le infami dichiarazioni della signora Catherine Ashton,
alto rappresentante per la politica estera e di difesa dell'Unione Europea: Hamas deve
cessare il lancio dei razzi, Israele deve assicurare che la risposta sia proporzionale, o di
Mario Monti: L'Italia ha un rapporto speciale con Israele.
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