Diritto al Paesaggio: Terra bene comune
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- Scritto da Grugliasco Comunità Sostenibile
12 novembre 2013
“Il Paesaggio è memoria: l’identificazione dell’essere umano con l’ambiente in cui vive è talmente fondamentale, per la sua identità, da subire una spersonalizzazione di sé stesso quando si trova costretto ad abbandonarlo. Quando si vuole indebolire psicologicamente qualcuno gli si rade la testa, lo si priva dei vestiti e lo si sradica dalla sua terra”.
Parole di Guido MONTANARI, professore del Politecnico di Torino e Assessore, nonché all'Urbanistica, anche alla Difesa dei beni comuni, di Rivalta di Torino.
Lo avevamo invitato per venire da noi a parlare sul primo dei tre temi, del ciclo di incontri TERRA-ARIA-ACQUA, insieme a Massimo MORTARINO, membro del Comitato torinese di Salviamo il Paesaggio, e grazie ai loro interventi abbiamo potuto analizzare da molto vicino il concetto del bene comune-Terra.
Petizione Popolare Nazionale Sui Diritti Delle Persone Non Autosufficienti Alle Cure Socio-Sanitarie
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- Scritto da Medicina Democratica
19 ottobre 2013
Occorre continuare a sostenere le due petizioni popolari nazionali sui diritti delle persone non autosufficienti alle cure socio-sanitarie
Chiediamo alle organizzazioni e persone interessate di continuare a premere sul Parlamento e sul Governo al fine di ottenere l’emanazione di provvedimenti necessari per la piena e tempestiva attuazione del diritto alle cure sancito dai Lea, Livelli essenziali di assistenza sanitaria e socio-sanitaria a favore dei soggetti con disabilità intellettiva grave e gravissima, degli anziani malati cronici non autosufficienti, delle persone colpite dal morbo di Alzheimer o da altre forme di demenza senile, degli infermi con rilevanti disturbi psichiatrici e limitata o nulla autonomia e degli altri individui in analoghe condizioni, in totale oltre un milione di nostri concittadini.
Tutta l’Italia dice: divieto di caccia! Un Autunno di azione contro gli F-35
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- Scritto da www.sbilanciamoci
12/11/2013
Tagliamo le ali a questa spesa assurda ed inutile: un autunno di mobilitazione nazionale e territoriale contro i caccia F-35
Centinaia di migliaia di persone si sono espresse contro la partecipazione italiana al programma Joint Strike Fighter dei cacciabombardieri F-35, stimolati dall’azione della campagna “Taglia le ali alle armi” attiva dal 2009 in questo senso. A partire dai dati e dalle analisi proposte dalla Campagna, passando per la smentita di tutte le motivazioni “ufficiali” per il programma F-35 si è creato nell’opinione pubblica un fronte maggioritario che chiede a Governo e Parlamento di spostare questi enormi fondi su iniziative più importanti e fondamentali per la “difesa” quotidiana degli italiani e delle loro famiglie.
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Accoglienza Rifugiati, Italia ultima tra i grandi paesi Ue
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- Scritto da Immezda
Stando ai numeri forniti da Eurostat (l'ufficio statistico dell'Unione europea) l'Italia è solo al sesto posto per numero di rifugiati accolti, con valori assoluti molto più bassi dei paesi più grandi. Ma i numeri dell’accoglienza sono ancor più sorprendenti se si guarda all’incidenza dei rifugiati sul totale della popolazione. In questo caso il nostro paese scivola, infatti, al 14esimo posto del’Ue a 28, ultimo tra le grandi nazioni dell’Unione europea esclusa la Spagna. In base alla popolazione hanno molti più rifugiati di noi Germania, Francia e Inghilterra ma anche paesi piccoli e lontani dal bacino del Mediterraneo come la Svezia, il Lussemburgo, l’Olanda, Cipro, il Belgio e l’Olanda. A guidare la classifica, basata sull’incidenza percentuale dei rifugiati sul totale degli abitanti è invece Malta, meta come l’Italia dei flussi via mare. Qui i rifugiati sul totale della popolazione sono quasi il 2 per cento.
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Rifugiati e profughi a Torino
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- Scritto da Cristiana Cavagna
Via Paganini, ex Clinica S. Paolo, “Casa Bianca”, Corso Chieri, ex Villaggio Olimpico (MOI)……..E’ l’elenco, finora, degli edifici occupati a Torino negli ultimi anni da parte di rifugiati, richiedenti asilo, profughi: tutti, tranne l’ex clinica, tuttora occupati.
Migranti, profughi, rifugiati: se ne parla tanto (ma con quanta ipocrisia….) in questo periodo, sull’onda emotiva scatenata dall’ennesima enorme tragedia che ha visto 300 morti annegati di fronte a Lampedusa, uomini, bambini, donne anche incinte. Ma da 20 anni è uno stillicidio di morti in mare, sono oltre 15.000 nel nostro bel mar Mediterraneo, diventato una tomba collettiva (qualche anno fa uscì un interessante libro, di Marcella delle Donne, sul diritto d’asilo in Europa, dal titolo “Un cimitero chiamato Mediterraneo”, ed. DeriveApprodi).
Morti che sono il frutto d’un atteggiamento che da anni caratterizza la “Fortezza Europa”, quello di considerare il fenomeno sempre più imponente e continuo del “people in movement”, gente che fugge da guerra violenza miseria per cercare protezione, rischiando la vita, nei nostri paesi, come null’altro che un’emergenza, da affrontare in termini di ordine pubblico: quindi respingimenti in mare, internamenti in centri dove ogni diritto è bandito, espulsione e criminalizzazione. Si tratta invece d’una drammatica realtà ormai intrinseca ad un mondo globalizzato e martoriato dai conflitti e dallo sfruttamento, una realtà che esige risposte improntate a dignità, umanità e rispetto delle convenzioni e dei trattati internazionali da tanti stati firmati e per nulla applicati, in primis dall’Italia (unico paese dell’Unione Europea che non ha ancora una legge organica sul diritto d’asilo).
Questi impegni internazionali vorrebbero, tra l’altro, che chi ha ottenuto una protezione internazionale (status di rifugiato o protezione sussidiaria) goda di una serie di diritti, che gli consentano la concreta possibilità d’integrarsi attraverso una casa, un percorso d’istruzione e formazione, un lavoro. In realtà, nel caso italiano, lo SPRAR (Sistema di Protezione per Rifugiati e Richiedenti Asilo) è finora molto carente rispetto alle esigenze (6mila posti/anno a fronte di quasi 60.000 rifugiati), anche se una riforma in atto ne prevede l’aumento fino a 16mila. Va anche sottolineato che, nonostante le strida allarmistiche di tante forze politiche, l’Italia conta un numero di rifugiati irrisorio rispetto ad altri paesi europei: la Francia ne accoglie 200.000, la Germania 600.000…….
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