La mobilitazione contro IKEA continua e punta a vincere! Report dai presidi del 26 luglio

28 luglio 2014

Il 26 Luglio, lo diciamo con molta sobrietà, è successo qualcosa di straordinario. Nonostante il sabato estivo, le concomitanti mobilitazioni a sostegno del popolo palestinese, gli stancanti mesi di lotta che abbiamo alle spalle, si sono tenuti ben 12 presidi di protesta fuori agli store di IKEA della penisola, e addirittura tre presidi internazionali a Vienna, Berlino e Cordoba!

Sui motivi di questa lotta non torneremo qui (potete leggere qui l’indizione della giornata e qui il testo che spiega i motivi della campagna). Ci interessa piuttosto sottolineare solo quest’aspetto:quello che è accaduto è straordinario perché dimostra la determinazione dei facchini di Piacenza, in lotta da ben tre mesi, e di tutti i solidali che li stanno appoggiando in giro per l’Italia.

È straordinario perché dimostra che c’è una nuova generazione di lavoratori e di militanti pronti a mettersi in gioco, che – forte delle proprie ragioni e dei propri diritti – non ha paura di affrontare il compatto fronte padronale fatto di cooperative, governo, enti locali, giudici e forze dell’ordine. E che, nonostante provenienze geografiche e politiche anche diverse, sta iniziando a unirsi in un unico fronte, accorgendosi così delle proprie potenzialità.

Ma vediamo sinteticamente cosa è successo.

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Romagna – La Riviera dello sfruttamento: viaggio tra i lavoratori stagionali

Il giornalista freelance Antonio Musella ha raccolto per Fanpage.it quattro storie di lavoratori italiani e stranieri, impiegati nelle strutture turistiche della riviera romagnola.

Storie di sfruttamento, truffa e violenza sia fisica che psicologica.
Le storie di Sandra, Mohammed, Alfonso e Isabela ci raccontano da dentro i meccanismi di sfruttamento nell’industria del turismo e l’azione di inchiesta e di denuncia di Rumori Sinistri e poi quella sindacale e conflittuale di ADL Cobas Emilia Romagna.

Pensate a queste storie quando sarete al bar, in un locale, in un hotel o in spiaggia in questa estate 2014.

REDDITO DIRITTI DIGNITA’ PER TUTTI E TUTTE!

https://youmedia.fanpage.it/video/aa/U84e7OSwU6e0bGJq

 

da ADL Cobas

 

Fare memoria, Parini: "Ricordare è resistere"

24/06/2014

Per il sociologo Ercole Giap Parini la memoria è questione di resistenza, non di fiori deposti annualmente sulle tombe: "Ricordare significa rivendicare una nuova identità per sé, per il proprio collettivo, per la propria città". Opponendosi alle narrazioni costruite da un potere a caccia di consenso e impastate dell'oblio delle vittime di 'ndrangheta. Esperto di sociologia della scienza, teoria sociale e sociologia della devianza, con particolare riferimento alla criminalità organizzata di stampo mafioso, in questa intervista a Stopndrangheta.it Parini parla di identità collettiva, ricordo, dimenticanza, e dell'importanza dei simboli, come strade e piazze intitolate alle vittime, "purché non diventino semplici valvole di sfogo per la coscienza". (Nella foto, Salvador Dalì, La persistenza della memoria)

COSENZA - Per Ercole Giap Parini (nella foto accanto), ricercatore di Sociologia generale presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università della Calabria, la memoria è questione di resistenza, non di fiori deposti annualmente sulle tombe. E' tensione dolorosa. "Ricordare significa rivendicare una nuova identità per sé, per il proprio collettivo, per la propria città".  Opponendosi alle narrazioni costruite da un potere a caccia di consenso e impastate dell'oblio delle vittime di 'ndrangheta. Esperto di sociologia della scienza, teoria sociale e sociologia della devianza, con particolare riferimento alla criminalità organizzata di stampo mafioso, in questa intervista a Stopndrangheta.it Parini parla di identità collettiva, ricordo, dimenticanza, e dell'importanza dei simboli, come strade e piazze intitolate alle vittime, "purché non diventino semplici valvole di sfogo per la coscienza".

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Il S.I. Cobas in lotta dentro il palazzo prefettizio

Comunicato S.I Cobas lavoratrici delle pulizie alla prefettura di Bologna

Oggi venerdì 6 giugno a Bologna 4 lavoratrici delle pulizie della cooperativa Euro Promos aderenti al S.I.Cobas hanno scioperato per richiedere il rispetto dei loro diritti. La cooperativa di Udine ha in appalto a Bologna la pulizia di diverse sedi amministrative della città felsinea, ma ciò non sembra di per sè garantire alcun rispetto dei diritti di queste lavoratrici.
Le 4 lavoratrici dovrebbero pulire i 2000 mt del palazzo prefettizio bolognese con i suoi 78 uffici e più di una dozzina di bagni in sole 6 ore e mezzo settimanali. Tutto il tempo che mettono in più semplicemente non viene pagato. Nonostante l'istituzionalità delle sedi (Prefettura e Commissariato di Santa Viola) in cui l'appalto si svolge la cooperativa Euro Promos si è potuta permettere di impiegare per mesi queste operaie senza nemmeno regolarizzare il loro contratto, con tutte le conseguenze che un contratto di lavoro non ritenuto valido crea ad uno straniero residente nel nostro territorio. Dopo una prima giornata di sciopero, il Sindacato Si.Cobas è stato convocato dalla Prefettura che ha assicurato di provvedere alla regolarizzazione di tale situazione.

 

La disoccupazione segna nuovi record

3/06/2014

Le statistiche dell'Istat continuano a indicare l'aggravarsi della situazione. Nel primo trimestre 2014 il tasso raggiunge il 13,6%, mentre tra i giovani sale al 46,0%. In entrambi i casi si tratta di un massimo storico, mai raggiunto dal 1977

Continua la serie di record negativi nelle statistiche sul lavoro in Italia. L'ultima rilevazione Istat, riferita al primo trimestre 2014, registra infatti il nuovo massimo storico della disoccupazione dal 1977 (inizio delle serie trimestrali). Il tasso raggiunge il 13,6%, in crescita di 0,8 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

L'altro record è relativo al tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni che sale al 46,0% nel primo trimestre del 2014. Anche qui si tratta, in base a confronti annui, di un massimo storico, ovvero del valore più alto dall'inizio delle serie trimestrali, partire nel 1977.

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