Niente di nuovo sul fronte digitale? Intervista a Marco Guastavigna / Parte 1

Questa intervista fa parte di un ciclo dedicato alle tematiche lavorative. Il gruppo di approfondimento del CIVG intervisterà studiosi e lavoratori per tracciare un quadro dei mondi del lavoro.

 

 

 

Le nuove tecnologie digitali stanno accelerando un passaggio interno al modo di produzione capitalistico, un cambiamento sociale profondissimo che si riverbera sui modi di consumo, sulla costituzione e conduzione delle mappe culturali, e che produrrà i suoi maggiori effetti soprattutto nel mondo del lavoro. Con le nuove tecnologie il lavoro si trasforma e (forse) si arricchisce, ma – a differenza di quanto raccontano molti “tecnoentusiasti” – la connessione perenne e l’accessibilità estesa non sono immediatamente sinonimo di libertà.

 

È vero: l’approccio al digitale più diffuso è tendenzialmente unilaterale, centrato sugli aspetti tecnico-comunicativi e portatore di un’idea deterministica del progresso, processo univoco ed inarrestabile, a cui - in nome dell’innovazione concepita come fine anziché come strumento- va concessa piena irresponsabilità a proposito di conseguenze occupazionali, ecologiche, culturali… umane, insomma.

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Mal di lavoro: salute, sfruttamento e diritti dei lavoratori. Intervista all’ Avvocato Sergio Bonetto

Questa intervista fa parte di un ciclo dedicato alle tematiche lavorative. Il gruppo di approfondimento del CIVG intervisterà studiosi e lavoratori per tracciare un quadro dei mondi del lavoro.

 

 

 

In altra sede hai spiegato che il capitalismo produce non solo una grande massa di merci, ma anche di patologie. Oggi la scienza ci permette di sapere esattamente quali condizioni lavorative possono provocare malattie professionali, ma nonostante ciò le malattie professionali continuano ad essere trattate come un problema statistico e non criminale, come se il progresso economico portasse inevitabilmente con sé qualche morto. Per anni tu sei stato promotore di iniziative per criminalizzare questi fenomeni. Quale è lo stato dell’arte di questo dibattito a livello internazionale?

 

Direi che se oggi, si può riscontrare una tendenza, sia a livello nazionale che internazionale, è quella di una crescita della distanza tra conoscenze scientifiche disponibili e prassi delle imprese capitalistiche.

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Lavoro. Inail: nei primi 11 mesi 2018, infortuni mortali aumentati del 9.9%

4 gennaio 2019

 

 

Sicurezza sul lavoro. Anche l’Inail ufficialmente certifica i dati di una strage continua e inarrestabile, rispetto alla quale evidentemente non si sta facendo tutto il possibile. I dati su infortuni sul lavoro mortali e non, dimostrano come la sicurezza non sia una priorità di datori di lavoro, politica, enti e istituzioni preposti.

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Come uscire dallo sfruttamento a km zero?

Intervista a Roberto Schellino – A cura del CIVG

Questa intervista fa parte di un ciclo dedicato alle tematiche lavorative. Il gruppo di approfondimento del CIVG intervisterà studiosi e lavoratori per tracciare un quadro dei mondi del lavoro.

 

 

 

Quella dell’agricoltura sostenibile, rispettosa della natura e a misura d’uomo, è diventato un leitmotiv, che ha permesso la nascita di numerose realtà imprenditoriali e cooperative. La maggior parte di queste realtà tuttavia sono pienamente inserite nel mondo dell’agroindustria e si rivolgono a fasce di consumatori a medio-alto reddito. Quale è la tuo opinione al proposito?

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Hanno ucciso tutte le conquiste dei lavoratori: CHI SIA STATO NON SI SA

 

Tutta la sinistra, da quella di destra che si spaccia per sinistra ai centri sociali, è un ammasso di macerie. La scelta di governare la nuova fase del capitalismo intrapresa più di un quarantennio fa, che poco alla volta ha coinvolto tutta la sinistra, si è risolta in una catastrofica sconfitta politica e culturale. Ai lavoratori, alle classi popolari, alle nuove generazioni è stato fatto scientemente pagare il conto di quelle scelte governiste. Questi ladri di futuro tuttora bazzicano la scena politica, ma mai nessun giornalista chiede a costoro di spiegare perché, in che modo “la classe operaia più forte del mondo” ha perso tutte le sue conquiste e chi ne è responsabile. Quanto segue è un promemoria, un riassunto delle tappe principali dell'assalto alle conquiste dei lavoratori. Per capire il presente, per non dimenticare.

 

L'ULTIMA VITTORIA

 

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