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C’era una volta la laguna

Tanto tempo fa – tanto che potremmo anche scrivere “c’era una volta”, se ci fosse un lieto fine come in ogni favola che si rispetti – viveva nella nobile città di Venezia uno studioso che rispondeva al nome di Cristoforo Sabbadino e che copriva il delicato incarico di “proto” della Serenissima. Noi moderni lo definiremmo un ingegnere idraulico. All’epoca correvano i primi anni del XVI secolo e nella Città dei Dogi infervorava un acceso dibattito sul futuro della laguna. Che poi, come ben sanno tutti i veneziani, è il futuro stesso della città. Perché non c’è Venezia senza laguna, né laguna senza Venezia.

Alle tesi del Sabbadino, convinto che la laguna fosse un organismo vivo e, come tale, andava accudita, protetta e gestita giorno per giorno, assecondando il suo millenario respiro tra le maree periodiche e la entranti acque fluviali, si opponeva tale Alvise Cornaro, un “nobilhomo” padovano che aveva costruito le sue fortune economiche e politiche come proprietario terriero.
Detto Cornaro, leader del partito agrario, non aveva nessuna specifica competenza in idraulica ma ugualmente sosteneva che la laguna doveva essere dominata e arginata. Acqua e terra, diceva il Cornaro, andavano nettamente separate per impedire alle maree di invadere i campi. I canali inutili alla navigazione e al trasporto delle merci, dovevano essere interrati e le barene bonificate per recuperarle all’agricoltura.

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Comunicato del comitato "Rifiutizero-Noinc" di Grugliasco

Premessa ...
Negli anni passati il Movimento chiamato 'RIFIUTIZERO - NO INC' Si è sempre battuto contro qualunque tipo di scelta di gestione dei rifiuti che conducesse al loro incenerimento. La battaglia, fondata sulla consapevolezza che questi Impianti sono causa di problematiche salutari e che mettono in crisi il sistema biologico presente intorno a loro, ha sempre tenuto banco in ogni dibattito pubblico e privato che vertesse sul tema.
I vari Comitati, nati a sostegno di queste campagne, hanno, per mesi, continuato a diffondere il concetto che nulla di ciò che si brucia può far bene o può trovare una sua ‘valorizzazione’.
Per dar credito a tali argomentazioni sono stati pubblicati dati scientifici e relazioni universitarie; gli stessi ricercatori si sono spesi in prima persona per sostenere, in sintesi, questa tesi: l'unico Inceneritore buono è quello SPENTO!

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Gli indigeni dell’Ecuador portano la Chevron davanti alla Corte Penale Internazionale

 17/11/2014

Conferenza stampa. Da sinistra a destra: Simón Lucitande Yaiguaje, Luis Piayaguaje Piaguaje, Emilio Lucitante Auguaje, Humberto Piaguaje, Pablo Fajardo, Mario Melo.

Una sentenza storica. Così, nel febbraio del 2011, tutti i media mondiali avevano commentato il provvedimento di una corte dell’Ecuador che condannava la Chevron a pagare un risarcimento di 9,5 miliardi di dollari. La multinazionale petrolifera statunitense era stata infatti dichiarata responsabile di inaudite violazioni ambientali durante gli oltre due decenni di attività estrattiva nella provincia amazzonica di Sucumbios. Fra il 1967 e il 1990 la Texaco, successivamente acquistata da Chevron, aveva violato anche i più minimi standard di tutela dell’ambiente.

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Cassazione: motivazione della sentenza Eternit

Motivazione della sentenza Eternit: dopo il danno arriva la beffa.

Lunedì 23 febbraio il pm Guariniello della procura di Torino ha chiesto nuovamente il rinvio a giudizio per padrone svizzero dell’Eternit, Stephan Schmidheiny, 67 anni,accusato di omicidio volontario aggravato per la morte da amianto, tra il 1989 e il 2014, di 256 persone. Nello stesso giorno, la Corte di Cassazione ha depositato le motivazioni della sentenza che lo scorso 19 novembre ha considerato prescritto il reato di disastro colposo annullando la condanna a 18 anni di reclusione inflitta dalla Corte d’Appello di Torino.

Per la Cassazione il processo per le morti da amianto era prescritto prima ancora del rinvio a giudizio di Schmidheiny perché l’accusa avrebbe dovuto contestare non il disastro colposo ma l’omicidio e lesioni. Sono stati annullati anche i risarcimenti ai famigliari delle vittime dei quasi 2000 morti e ammalati degli stabilimenti di Casale Monferrato, Cavagnolo, Rubiera e Bagnoli.

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Quattro donne colpite da embolie polmonari : BAYER nei guai, Guariniello indaga sulle pillole anticoncezionali

BAYER nei guai, Guariniello indaga sulle pillole anticoncezionali

 

Aperto un fascicolo sulle pillole anticoncezionali, dopo che alcune donne a Torino hanno subito lesioni gravi. Il pubblico ministero Raffaele Guariniello sta indagando su due prodotti della Bayer a base di drosperinone, contenente ormone femminile, che avrebbe procurato, come detto, problemi fisici a quattro donne.

Il primo caso è del 2009: ad una quindicenne torinese venne prescritta la pillola per curare un’ovaia policistica. Ma le sue condizioni di salute peggiorarono fino a ridurla in uno stato vegetativo. Da qui ci fu un procedimento contro il medico, ma il processo non andò avanti perché venne trovato un compromesso con la famiglia della giovane.

Un’embolia polmonare e un infarto polmonare ha invece colpito una 17enne cui era stata somministrata la pillola anticoncezionale per curare l’alopecia e un’ovaia micropolicistica. Embolie polmonari anche per due donne di 30 anni.

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