A Casteldaccia un’altra strage operaia: a condizioni di morte non si deve lavorare

 

Strage di Casteldaccia, cosa sappiamo? L'indagine sulla Quadrifoglio Group,  gli operai sotto inquadrati e l'assenza di maschere

 

Neppure il tempo che si asciughino l’inchiostro e le lacrime di coccodrillo versate sull’ultima strage (in ordine di tempo quella di Suviana, ma nel frattempo sono morti più di 10 operai in vari “incidenti” sul lavoro) e ieri un’altra mattanza di operai, altro sangue versato e altre famiglie distrutte.

5 operai morti intrappolati e soffocati mentre ripulivano un condotto fognario:  4 di una piccola impresa a cui era stato appaltato il lavoro dall’AMAP (Azienda Municipalizzata Ambiente di Palermo) e uno dipendente della municipalizzata. Asfissiati uno dietro l’altro – perché hanno tentato di salvare chi li precedeva – dall’idrogeno solforato, gas che -è ben noto - si sprigiona nei condotti.

Solo un esempio,  tanto per ricordare. Il  25 novembre 2006  4 operai morirono in un’esplosione alla Umbria Olii di Campello sul Clitumno: stavano saldando una passerella su due cisterne, ma nessuno aveva detto loro della presenza di un gas, l’esano, altamente esplosivo.

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Il nuovo processo non fermerà Pfas e Solvay

16 maggio 2024

Dunque, al bando dei Pfas in Italia dobbiamo provvedere noi con una iniziativa dal basso: con una azione inibitoria popolare, una class action giudiziaria, che imponga la chiusura immediata  delle produzioni Pfas inquinanti della Solvay di Spinetta Marengo, l’unica produttrice di Pfas in Italia. Si tratta di tagliare la testa al toro, agire alla radice per estirpare la ramificazione velenosa, eliminare le produzioni a monte per eliminare a valle l’uso dei Pfas  ormai onnipresenti in tutte le industrie nazionali. Il Movimento di lotta per la salute Maccacaro, la nostra Lista è disponibile per sostenere questa  ambiziosa iniziativa. Quanti dei 40mila che da anni ci seguono, soprattutto quanti Movimenti, quante Associazioni, sono disponibili?

Clicca qui l’intervista di Lino Balza a BuZz.

 

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Inizia l'appello del processo "Ambiente svenduto"

24 aprile 2024

 

Taranto e Ilva, riscrivere la storia si può - Inchiostro Verde

 

 

Nei piccoli ed inadeguati locali dell’aula bunker del Tribunale di Taranto e’ iniziato oggi il giudizio di appello del processo “Ambiente svenduto” avanti alla Corte d’Assise d’Appello di Taranto.

Gli imputati, tra i quali ci sono amministratori e dirigenti di ILVA Spa e dello Stabilimento di Taranto, erano stati condannati a pene pesantissime per i reati i associazione per delinquere finalizzata al compimento di reati di disastro doloso, rimozione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro, nonche’ delitti contro l’amministrazione pubblica, quali fatti di corruzione e concussione. In sostanza sono stati ritenuti responsabili dalla Corte di Primo Grado per il grave inquinamento provocato nell’area di Taranto dal 1995 sino al 6.9.2013.

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Speciale Info PFAS

 

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Speciale PFAS 1I forever chemicals.

Cancerogeni bioaccumulabili e persistenti, praticamente indistruttibili. I PFAS sono denominati “forever chemicals”, inquinanti eterni, perché non si degradano nel tempo ma restano indistruttibili. Si disperdono in natura e hanno invaso ogni angolo del globo: dalle vette remote più incontaminate fino ai poli, dagli animali marini come i cetacei a ecosistemi lontani dalle attività dell’uomo, dalla pioggia fino all’acqua di rubinetto delle nostre case.

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Terra dei Fuochi esiste, uccide ininterrottamente da almeno trent’anni e senza contrasto.

 

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Il caso  ha voluto che sulla rivista Epidemiologia e Prevenzione di febbraio 2024 sia stato pubblicato il lavoro scientifico “Panoramica sui numeri del cancro in Italia”. Combinando questi dati con quelli della Asl 2 nord specificamente Acerra, è oggi certificato che il massacro mai riconosciuto né bonificato di questo territorio ha portato la città a detenere per il periodo 2013-2018 il tristissimo record di città italiana con i peggiori dati di incidenza del cancro: ben 1073/100mila abitanti.

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