Thyssenkrupp Terni - Agire subito per contrastare omicidi e veleni
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- Scritto da Ex lavoratori ThyssenKrupp Torino
Nonostante le proteste e gli allarmi denunciati dalla popolazione di Terni i dirigenti della ThyssenKrupp perseguono nel loro comportamento criminale di devastazione del territorio e della salute dei cittadini attraverso la dispersione di nichel, cromo, arsenico e altri metalli pesanti nell'area a ridosso dello stabilimento di Terni (http://www.corriere.it/inchieste/neve-velenosa-che-ci-uccide/d4b02ebc-a95b-11e3-a393-9f8a3f4bf9ce.shtml).
Le colpe di questo disastro sociale e ambientale sono da imputare a tutti i livelli, industriali, sindacali e amministrativi: dall'azienda che lucra impunemente sulla pelle di lavoratori e cittadini, ai sindacati che "monetizzano" il rischio anziché costringere l'azienda a non inquinare per arrivare alle istituzioni (comunali, provinciali e regionali) che si fanno ricattare dall'azienda e chiudono un occhio sulla vicenda. Per non parlare poi delle gravissime responsabilità dei Ministeri di Ambiente e Salute e delle Asl territoriali, che da anni monitorano i superamenti dei livelli di emissione di tutte le sostanze senza fare assolutamente nulla. Ormai sono tantissimi i casi di allergie, intolleranze e sensibilizzazioni, senza dimenticare i crescenti casi di tumore, dovuti all'esposizione delle sostanze nocive emesse dall'acciaieria riscontrate tra i cittadini ternani, in special modo gli abitanti del quartiere Prisciano, quello a ridosso dello stabilimento.
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Scandalo del collirio: “Multarella da 180 milioni alle case farmaceutiche che hanno spennato le nostre ASL per una cifra esageratamente superiore”
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- Scritto da bastacasta.org
Concluso il processo, il verdetto del Garante: le due società (ROCHE E NOVARTIS) si sono divise i proventi miliardari della vendita di due medicinali identici con nomi e prezzi diversi. Danneggiati i pazienti, il Servizio Sanitario e le assicurazioni private.
Big Pharma pensa a incassare miliardi, non a guarire i malati. Due colossi mondiali del farmaco, Roche e Novartis, si sono messi d’accordo per spartirsi i miliardi dalla vendita di due farmaci identici ma con nomi diversi (Avastin e Lucentis) e soprattutto a prezzi diversi. A danno dei malati, del servizio sanitario pubblico, delle assicurazioni private.
A danno di tutti gli altri, insomma.
Uno scandalo che ora l’Antitrust italiano ha sanzionato con una multa esemplare: 180 milioni di euro.
All’inizio c’è la scoperta di uno scienziato italiano, Napoleone Ferrara, che nei laboratori della California della Genentech (prima che questa venisse rilevata al 100% dalla Roche) individua un principio che blocca il fattore della crescita dei vasi sanguigni. Un principio attivo che con Avastin serve, senza però portare risultati, per la cura di alcuni tumori molti gravi, mentre con Lucentis serve per guarire dalla degenerazione maculare senile, malattia che conduce alla cecità e che nei Paesi industrializzati minaccia un over 60 su tre. Il farmaco è lo stesso ma mentre una dose di Avastin ha un prezzo tra i 15 e gli 80 euro, Lucentis costa più di 900 euro a dose.
La fusione fra le aziende sementifere porta al dominio sulle forniture alimentari mondiali
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- Scritto da Di Ethan A. Huff
Lungo tutto l’arco della storia dell’agricoltura di tutto il mondo, l’attività agricola è sempre stata un settore a parte dell’economia: piccole ed autosufficienti famiglie di agricoltori erano la condizione standard nella maggior parte delle culture. Anche quando le piccole fattorie crebbero e si specializzarono nell’arco degli anni, molti continuarono a mettere da parte semi o ad acquistarli da altri agricoltori, il che manteneva il controllo dell’agricoltura nelle mani della sua gente.
Oggi, invece, è tutto cambiato dato che i grossi complessi industriali chimici ed agroalimentari hanno acquisito, o si sono fusi con, aziende produttrici di sementi e di altre componenti del settore agricolo. Inoltre, sono riusciti con successo ad imporsi sul mercato delle sementi geneticamente modificate con elementi transgenici (OGM).
Questi fattori principali, insieme con altri, hanno facilitato l’avanzata verso il controllo globale dell’agricoltura da parte dei grandi gruppi industriali, e da lì, il controllo sulle forniture alimentari mondiali. La misera situazione attuale non è un effetto improvviso, ma ha subìto un’accelerazione decisiva subito dopo l’introduzione, alla metà degli anni ‘90, delle sementi OGM. Da quel momento, i grandi gruppi industriali multinazionali quali la Monsanto, la DuPont e la Syngenta, hanno agguantato una bella fetta di controllo sull’industria mondiale delle sementi, con l’effetto di limitare gravemente la diversità e la libertà agroalimentare.
Il limite dell'autoreferenzialità
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- Scritto da Gian Paolo Caiazzo
"Cosa entra nell'inceneritore e che cosa esce dal suo camino?", "A che cosa serve questo CLC?".
Chi c'era ieri in una più che gremita Sala Consiliare avrà sentito più volte porre queste domande, al CLC (Comitato di Controllo Locale) durante la seduta convocata d'urgenza grazie alle reiterate richieste dei cittadini di Beinasco e Grugliasco, a seguito agli ultimi sforamenti dei limiti degli agenti inquinanti.
Ieri è successa una cosa importante: si è celebrato il de profundis all'Autoreferenzialità di questa politica/partitica, ieri a Grugliasco, è avvenuta la fine morale di un meccanismo che, negli anni, ha inquinato l'ambiente politico partecipato deturpandolo nella sua natura e inducendo il credo, purtroppo diffuso, che tanto non si può cambiar nulla.
Ieri Cittadine e Cittadini si sono riappropriati della politica mettendo in crisi un Sistema semplicemente ponendo domande, benchè non fosse concessa l'autorizzazione (perchè questo è il loro senso di democrazia), e con quelle domande hanno schiacciato al muro della verità amministratori locali e provinciali, responsabili dell'ARPA e dirigenti di TRM che più volte hanno provato a replicare ma invano. Da parte loro solo silenzi o omissioni: l'insulto l'hanno fatto loro derubricando le nostre legittime e motivate perplessità.
Il pentito e quelli che non si pentono mai, ovvero la societa’ dei rifiuti tossici.
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- Scritto da Sonia Savioli
L’estate scorsa Carmine Schiavone, ex camorrista pentito, ha cominciato a rilasciare interviste, a chiunque le volesse, sui rifiuti tossici e radioattivi interrati dalla camorra in un’area che va dal basso Lazio fino a Napoli, passando per tutta la provincia di Caserta.
“Interviste” simili, ma ben più articolate e particolareggiate, le aveva rilasciate dal 1993 ai magistrati e (udite, udite!) nel 1997 alla commissione parlamentare sulle ecomafie.
Carmine Schiavone, nella sua ignoranza, si aspettava che qualcuno, lo Stato con la esse maiuscola, prendesse provvedimenti. E un provvedimento lo prese, lo Stato: secretare la sua testimonianza. Con una scusa plausibile: c’era un’inchiesta in corso. Non si sa mai che i camorristi, saputo della testimonianza (come, non lo sapevano dal ’93?), riuscissero a nascondere le prove, rimuovendo magari, favoriti dal buio e dalle tenebre, qualche milione di tonnellate di veleni che ci muori solo ad abitarci sopra.
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