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Una volta si chiamava carità pelosa: l'umanitario funzionale al potere
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- Scritto da Sonia Savioli
11-04-2017
Grandi ong, miliardari, fondazioni, denaro: ecco la fitta rete di rapporti e relazioni che unisce chi il potere e il denaro li ha e li usa.
Trilateral Commission, giugno 1991. David Rockfeller dice: "Siamo grati al Washington Post, al New York Times, a Time Magazine e ad altre importanti pubblicazioni i cui direttori hanno partecipato alle nostre riunioni e rispettato la promessa di discrezione per quasi quarant'anni... Sarebbe stato impossibile per noi sviluppare il nostro piano mondiale se fossimo stati esposti alle luci della pubblica opinione in questi anni. Ma il mondo ora è più evoluto e preparato a incamminarsi verso un governo mondiale. La sovranità sovranazionale di un'élite intellettuale e degli uomini d'affari mondiali è sicuramente preferibile alla sovranità nazionale praticata nei secoli passati".
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La lunga storia delle interferenze degli Stati Uniti con le elezioni di altri Paesi
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- Scritto da Ishaan Tharoor
13 Ottobre 2016
Il Segretario di Stato americano Henry Kissinger stringe la mano al Ministro degli Esteri Cileno Ismale Huerta Diaz durante una pausa della Conferenza dei Ministri degli Esteri dei Paesi Latini a Città del Messico, 22 febbraio 1974.
Una delle questioni più preoccupanti della campagna elettorale del 2016 negli Stati Uniti è stata quella dell’apparente ingerenza del Cremlino. La scorsa settimana, gli Stati Uniti hanno accusato formalmente il governo russo di aver rubato e diffuso email inviate dal Comitato Nazionale Democratico e da importanti personalità di Washington.
Le violazioni informatiche, in parte rivelate da Wikileaks, hanno portato a rumorose dichiarazioni sul fatto che Mosca voglia la vittoria del candidato repubblicano Donald Trump, la cui retorica ha sconvolto i tradizionali alleati europei di Washington e messo in dubbio il futuro della NATO, bestia nera della Russia.
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La strategia della tensione della NATO mette a rischio l'Europa
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- Scritto da Manlio Di Stefano
12 gennaio 2017
Bassezze e scorrettezze fanno parte della quotidianità politica nazionale e, in fondo, ogni Paese si piange le sue. Quando però la voglia di pestare i piedi al tuo successore mette a rischio la stabilità di altri popoli, allora occorre prestare attenzione.
Mi riferisco, in particolare, al Presidente uscente Obama ed al suo patetico addio alla presidenza americana fatto di sgambetti a Trump di cui l'ultimo, però, rischia di essere molto pericoloso per l'Europa tutta.
87 carri armati, obici semoventi e 144 veicoli da combattimento Bradley sono stati scaricati pochi giorni fa nel porto tedesco di Bremerhaven e, nelle prossime settimane, si aggiungeranno oltre 3.500 truppe della 4° Divisione di Fanteria di Fort Carson, una brigata di aviazione da combattimento che "vanta" circa 10 Chinook, 50 elicotteri Black Hawk e 1.800 membri del personale da Fort Drum nonché un battaglione con 24 elicotteri d'attacco Apache e 400 membri del personale da Fort Bliss, tutti destinati all'Est Europa come riporta l'Independent.
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Dichiarazione finale di Astana: la Siria stato sovrano, indipendente e non confessionale
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- Scritto da Sponsasud
24 gennaio 2017
La dichiarazione congiunta finale dei negoziati sulla Siria che si sono svolti ad Astana (in Kazakhstan) sancisce l’impegno per la sovranità, l’indipendenza, l’unità e l’integrità territoriale della Repubblica Araba Siriana come stato non confessionale, democratico, multi-etnico e multi-religioso. La dichiarazione è stata sottoscritta dalle delegazioni della Repubblica Islamica dell’Iran, della Federazione Russa e della Repubblica di Turchia, in linea con la dichiarazione congiunta dei loro ministri degli esteri a Mosca il 20 dicembre 2016 e la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n. 2336.
Gli imbrogli della politica statunitense verso l’Isola
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- Scritto da Sergio Alejandro Gómez
Martedì 13, com’è avvenuto negli ultimi 40 anni, il presidente degli USA ha rinnovato la Legge sul Commercio con il Nemico del 1917, che attualmente si applica solo con Cuba.
È un controsenso che Washington continui, almeno nei documenti ufficiali, a definire L’Avana un “nemico”, proprio quando i due paesi cercano d’avanzare verso la normalizzazione delle loro relazioni.
Barack Obama ha visitato l’Isola ed ha chiesto “di lasciare indietro il passato”, ed ora rinnova con tutta la retorica della guerra fredda una Legge che si sostiene sugli interessi della sicurezza nazionale degli Stati Uniti.
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