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Lampedusa: perseguitare i vivi, premiare i morti
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- Scritto da Santiago Alba Rico
Se vogliamo parlare della tragedia di Lampedusa, c’è poco da aggiungere agli ipocriti lamenti delle autorità europee e alle giustissime denunce di attivisti, organizzazioni e migranti. Da anni il teologo del Costarica di origine tedesca Franz Hinkelammert ha riassunto in due parole questa abbondanza di cadaveri ormai di routine, raccolti nei mari e nei deserti delle frontiere d’Occidente: “genocidio strutturale”.
Questa idea di “genocidio strutturale” implica, naturalmente, un’accusa: le strutture non si impongono da sole ma hanno bisogno di politiche che le mantengono in moto, decisioni politiche che eventualmente potrebbero anche disattivarle.
Quando una struttura è incompatibile nelle sue radici con la Dichiarazione dei Diritti Umani e con la più elementare dignità umana, le decisioni prese per mantenerla viva acquisiscono un’aura necessariamente truculenta, un odore di ludica crudeltà infantile, la forma di un grande sbadiglio nichilista.
Immagino che a Barroso e a Letta non sia piaciuto essere ricevuti a Lampedusa al grido di “assassini”. Non si sentono “assassini” e probabilmente provano un sincero orrore davanti alla pila di cadaveri ammucchiati ai loro piedi. Ma devono inghiottirsi gli insulti e i rimorsi di coscienza e rispondere in modo responsabile ai loro impegni con la “struttura”, dai quali in qualche misura dipendono anche i voti dei loro elettori.
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Correggere tutto ciò che è in contrasto con la Risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
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- Scritto da Živadin Jovanović *
*Presidente del Forum di Belgrado per un Mondo di Eguali - 22 marzo 2024
Relazione svolta alla Conferenza internazionale, tenutasi in occasione del 25° anniversario dell'aggressione armata della NATO contro la RFY, presso la Casa dell’Armata Serba a Belgrado, il 22 e 23 marzo 2024.
Grazie a tutti per aver risposto all'invito a partecipare alla Conferenza Internazionale il cui tema è "Dall'Aggressione a un Nuovo Ordine Mondiale più Giusto" e agli altri eventi del Programma che celebrano il 25° anniversario dell'inizio dell'aggressione armata della NATO contro la Repubblica Federale di Jugoslavia .
Yanis Varoufakis ex Ministro della Grecia: “Perché non condannerò mai HAMAS?”
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- Scritto da Yanis Varoufakis
“…Chi si sforza di ottenere da persone come me, da DiEM25, una condanna dell’attacco dei guerriglieri di Hamas non l’otterrà mai. E non lo otterranno mai per un solo motivo. Coloro che si prendono cura degli esseri umani senza discriminazioni, che si prendono cura allo stesso modo di un ebreo e di un arabo, devono porsi una domanda molto importante: qual è esattamente la loro idea della cessazione delle ostilità?
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2024: anno elettorale per gran parte del mondo
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- Scritto da Adelina Bottero, Patria Grande/CIVG
LE CONSULTAZIONI NEL MONDO
Quest’anno in 76 nazioni (su 195 esistenti al mondo) avranno luogo elezioni in cui saranno scelti i rappresentanti ai più alti livelli ed in seguito alle quali si andranno definendo in modo sempre più chiaro le alleanze in un mondo multipolare. "Dalla Russia agli Stati Uniti, passando per zone di grande importanza strategica ed economica come Taiwan, India, Venezuela, Messico, Regno Unito, Iran", ma anche: Portogallo, Austria, Islanda, Finlandia, Bielorussia, Croazia, Lituania, Georgia, Romania, Moldavia, Slovacchia, Macedonia del Nord, Azerbaigian, Uzbekistan, Mongolia, Pakistan, Corea del Sud, Indonesia, Panama, El Salvador, Uruguay, Repubblica Dominicana, Namibia, Mauritania, Ghana, Senegal, Algeria, Mozambico, Guinea Bissau, Togo, ed altri ancora, in totale saranno 40 i Paesi che andranno alle urne per scegliere i capi di Stato, i capi del governo, i membri del parlamento.
La posizione dei Fronti popolari e di Resistenza palestinesi, laici, rivoluzionari, comunisti e progressisti, rispetto alla guerra in corso.
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- Scritto da Enrico Vigna
Enrico Vigna, 21 ottobre 2023
In merito alla tragica situazione creatasi in conseguenza dell’attacco della resistenza palestinese di Gaza contro Israele, è importante sottolineare e far conoscere che, mentre tutti i media occidentali insistono incessantemente, sulla necessaria guerra e distruzione di Hamas, assimilandolo all’ISIS o a Al Qaeda, come fosse un corpo separato dal popolo palestinese, qui documento quali altre forze, comuniste, socialiste, popolari sono in campo in questa guerra denominata “Diluvio di Al Aqsa”, con le loro dichiarazioni e posizioni. C Qui è dimostrato attualmente che lo scontro non è tra Hamas e Israele, ma tra il popolo palestinese nelle sue varie sfaccettature e componenti, e lo stato sionista israeliano.
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