Risultati e conclusioni della tavola rotonda: "Per non dimenticare - NON nella NATO"

Belgrado, 23 marzo 2015

 

L’Aggressione della NATO contro la Serbia (RFJ) nel 1999, è un crimine contro la pace e l'umanità, un crimine i cui autori non sono stati assicurati alla giustizia.

Quest’aggressione è stata l’ introduzione della strategia di interventismo globale della NATO nella più dura violazione dei principi fondamentali del diritto internazionale e del ruolo delle Nazioni Unite, in particolare, il Consiglio di Sicurezza. Così, nel settore cruciale della pace e della sicurezza, la NATO ha usurpato il ruolo delle Nazioni Unite.

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ILVA DI TARANTO. Una storia odierna con radici lontane e con complicità insospettabili

 

Seminario del CIVG sul tema della sicurezza del lavoro e delle devastazioni ambientali, che è una parte del lavoro e dell’impegno del Centro, tenutosi venerdì il 29 maggio 2015 all’Associazione Piemonte-Grecia. La relazione è stata tenuta dall’avvocato Sergio Bonetto, parte civile nel processo contro l’ILVA e membro del Comitato Scientifico del CIVG.                        

Moderatore: Luigi Cecchetti del CIVG

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Ad memoriam. Tarek Aziz.

E’ morto Tarek Aziz, al di là di valutazioni o letture sull’Iraq retto dal Partito Baath, un solenne saluto va dato a quest’uomo, che nonostante tutto ciò che gli hanno fatto o proposto, è stato fino all’ultimo coerente con la sua storia e quella dell’Iraq. Con dignità ma anche con lucidità su dove avrebbe portato la distruzione e l’occupazione del suo paese in futuro, è rimasto fermo senza rinnegamenti, avendo egli operato come da lui stesso dichiarato, non per obiettivi personali ma per l’interesse del suo popolo. Anche quando furono commessi errori. Il CIVG che faceva parte del Comitato Internazionale per la sua liberazione, saluta in lui un uomo di valore e grande dignità.

Ad memoriam. Tarek Aziz.

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Kosovo Notizie - Corte Eulex

Su Eulex in Kosovo sono pendenti le accuse di sentenze – tassametro

 

L’avvocato inglese Maria Bamieh è molto decisa e le sue accuse determinate, precise. Quindi, o la donna soffre di qualche disturbo che la fa sentire vittima, o un bel pezzo di uffici giudiziari di Eulex in Kosovo dovrebbero essere trasferiti semplicemente in carcere. O clinica o galera. Quando?

L’alternativa è drammatica e seppellisce comunque la credibilità residua della missione giudiziaria europea in Kosovo: o clinica psichiatrica o prigione. Il sito inglese ‘dailymail.co.uk’ ovviamente dà attenzione e credito alla denuncia fatta dalla sua concittadina. Con un disegno kosovo di fattura anglosassone meritevole di attenzione: «Quindici anni dopo il conflitto, il Kosovo rimane una regione senza legge, con gangster, politici corrotti e criminali di guerra che minacciano l’integrità delle frontiere dell’UE». Traduzione dall’inglese, sia chiaro, pur se il Kosovo è prodotto americano.

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Jugoslavia distrutta dall’Occidente, serbi demonizzati

Intervista a Radovan Karadzic   -    9 gennaio  2015

 

 

La guerra in Bosnia si concluse il 14 dicembre 1995 con la firma dell’Accordo di Dayton, in cui era prevista la cessazione delle ostilità, l’intangibilità delle frontiere così come erano definite al tempo della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, il ritorno della Slavonia, ancora in mano ai serbi, alla Croazia e la divisione della Bosnia ed Erzegovina in due entità amministrative, la Federazione Croato-Musulmana, consistente nel 51% del territorio nazionale e la Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina (Republika Srpska), che avrebbe controllato il 49% della superficie del paese.

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