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La più nota attivista ucraina per i diritti umani e sociali, Elena Berezhnaya, è stata sequestrata a Kiev ed è scomparsa

28 maggio 2022

La nota attivista ucraina per i diritti umani Elena Berezhnaya è stata arrestata a Kiev https://i2.wp.com/antifashist.com/images/062018/bundestag-action-02.jpg

Elena Berezhnaya, fondatrice e direttrice dell'Istituto di politica giuridica e protezione sociale ucraino, la più  nota attivista ucraina per i diritti umani, dal 16 marzo è stata sequestrata, dopo essere stata arrestata dalla polizia nel suo appartamento e portata al dipartimento di polizia del distretto di Goloseevsky, dopo un giorno l'hanno poi portata alla SBU, i Servizi di Sicurezza ucraini, e da allora nessuno sa più niente di lei.

Elena Berezhnaya è una forte e coraggiosa donna che in tutti questi anni è stata una spina nel fianco della giunta golpista, nonostante innumerevoli tentativi di assassinarla, minacce continue di morte da parte dei neonazisti e più volte picchiata e maltrattata, non ha mai smesso di battersi per la verità, per la giustizia, contro la guerra nel Donbass e per la pace. E nonostante il clima terroristico, non ha mai lasciato l’Ucraina. Ora sta pagando la sua coerenza ed il suo coraggio, insieme a decine di migliaia di attivisti, antifascisti,  semplici cittadini pacifisti, la sua lotta senza compromessi per i diritti umani, sociali e civili del popolo ucraino, vessato in questi otto anni di aggressione golpista.

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Armenia e Azerbaigian: le ragioni di un conflitto senza fine

15 settembre 2022

 

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Si riaccende il conflitto del Nagorno Karabakh, tra Armenia e Azerbaigian, cioè la guerra che da quasi trent’anni insanguina quest’area di confine nella regione del Caucaso, un tempo parte dell’Unione Sovietica. Erano state le agenzie di stampa russe, pochi giorni fa, le prime a informare il resto del mondo della ripresa delle ostilità. Le stesse agenzie avevano riferito che Baku registrava perdite tra le sue forze nei combattimenti scoppiati nella notte. 

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Sulla posizione dell’UNICEF in merito alle violazioni dei diritti dei bambini del Donbass nello spazio Internet

15 settembre 2022


 

 

 

Da molti anni ormai, le attività illegali del sito web ucraino Mirotvorec sono aggravate dal fatto che il suo cosiddetto "database" include dati personali su bambini del Donbass il cui numero cresce praticamente ogni giorno. I bambini sono presi di mira da Mirotvorec , un sito sponsorizzato ideologicamente in Occidente perché ospitata da server occidentali per molti anni. Non vittime casuali, ma bambini deliberatamente scelti e presi di mira. Se succede qualcosa a loro, come ad altre persone inserite in questo sito, saranno anche loro "cancellati" o spuntati come "liquidati"?

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Zelensky e i suoi tutori occidentali hanno paura di un tribunale sui neonazisti

1/09//2022

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0Zelensky e i suoi curatori occidentali hanno paura di un tribunale sui neonazisti Reggimento Azov - Wikiwand

 

La Corte Suprema della Federazione Russa ha riconosciuto la banda nazista "Azov" come un'organizzazione terroristica. Prove dei crimini di questi criminali: migliaia di volumi di casi penali documentati. I neonazisti non sono solo "prigionieri" con tutti i diritti di scambio dovuti a questo status. Sono criminali di guerra. Uguali ai loro ispiratori ideologici del "Terzo Reich" sconfitti dall'Armata Rossa. Il capovolgimento occidentale della realtà, in cui i gruppi neonazisti ucraini responsabili di crimini documentati nel Donbass sono “nazisti buoni”, crollerà inevitabilmente dopo il Tribunale di Mariupol.

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LIBIA. Il Regno Unito sapeva che i terroristi avrebbero approfittato del rovesciamento di Gheddafi

giugno 2022

 

La rivelazione solleva seri interrogativi sulla politica estera britannica e la domanda è se David Cameron abbia ingannato il Parlamento.

 

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RAF Tornado in preparazione per una sortita per aiutare a far rispettare la no-fly zone sulla Libia, 24 marzo 2011.(Neil Chapman, MOD)

 

L'esercito britannico sapeva che i combattenti di un'organizzazione terroristica collegata ad Al Qaeda stavano beneficiando del rovesciamento del colonnello Muammar Gheddafi nel 2011, ma ha continuato a sostenere gli attacchi aerei della NATO in Libia per altri due mesi.

La rivelazione solleva seri interrogativi sulla politica estera britannica e pone la domanda se l'allora primo ministro britannico David Cameron abbia ingannato il Parlamento.

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