M.O.: M5S, a Gaza un genocidio. Italia richiami subito ambasciatore a Tel Aviv

Mozione presentata alla Camera dei deputati dal M5S il 22 luglio 2014

Il governo richiami immediatamente il nostro ambasciatore italiano a Tel Aviv, Francesco Maria Talò, ed esprima la sua ferma condanna al genocidio portato avanti dallo Stato d'Israele nella Striscia di Gaza, dove ad oggi - secondo le stime di diverse organizzazioni umanitarie - sono morti quasi 600 palestinesi.

Gli ultimi dati dell'Unicef, secondo cui almeno 121 i bambini palestinesi sono rimasti uccisi a Gaza dallo scoppio della crisi ci spingono, anche alla luce del semestre di presidenza Ue assunto il 1 luglio dall'Italia e dal rifiuto espresso stamane da Israele sull'istituzione di una tregua umanitaria, ad assumere una dura e netta posizione nei confronti di un Paese le cui operazioni militari si presentano oggi come un autentico crimine contro l'umanità.

La scorsa settimana abbiamo formulato 7 proposte #PerCessareIlFuoco:

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Come spingere l'Ucraina sull'orlo dell'abisso

da Counterpunch - 9 luglio 2014

"Il modello di mondo unipolare è fallito. Ovunque la gente ha dimostrato la propria volontà di scegliere il proprio destino, di preservare la propria identità culturale, e opporsi ai tentativi dell'Occidente di ottenere il dominio militare, finanziario, politico e ideologico".  Vladimir Putin

"Mentre la politica umana della crisi in Ucraina richiama tutti i titoli dei giornali, è la politica del gas che in molti modi si trova al cuore del conflitto". Eric Draitser, Waging war against Russia, one pipeline at a time, RT

Che cosa ha a che fare un oleodotto in Afghanistan con la crisi in Ucraina?

Tutto. Rivela gli interessi commerciali che guidano la politica degli Stati Uniti. Proprio come la guerra in Afghanistan è stata in gran parte combattuta per facilitare il trasferimento di gas naturale dal Turkmenistan al Mar Arabico, così, Washington ha progettato il sanguinoso colpo di stato a Kiev per tagliare le forniture energetiche dalla Russia verso l'Europa e facilitare la presa degli Stati Uniti sull'Asia.

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Gaza 2014: il massacro infinito

16 luglio 2014

Scrivo alle ore 15 del 16 luglio e non so quali saranno gli sviluppi dell’attacco a Gaza nei prossimi giorni. So che in questo momento i morti, tutti civili, sono oltre 205 e proseguono i bombardamenti israeliani in una striscia di terra di 10 km. per 40 abitata da quasi 1.700.000 abitanti. Un formicaio è stato definito in cui è impossibile il cosiddetto omicidio mirato senza fare “danni collaterali”, espressione orrenda che denota le vittime innocenti.

Ricostruiamo questa follia del sionismo ebraico, perché di questo si tratta, e di tutti i suoi complici. I colloqui di pace sono falliti, e lo sapevamo in anticipo, a causa della pretesa di Israele di non riconoscere l’illegalità delle colonie e del furto di terra palestinese. Non solo: ha preteso per sé il totale controllo del futuro stato palestinese, delle sue frontiere e risorse e la continuazione all’infinito di un controllo militare in Cisgiordania dentro uno stato a sovranità limitata e smilitarizzato. In questo contesto avvengono alcuni fatti degni di nota. L’Unione Europea ed alcuni stati, tra cui Italia, avvisano di non fare investimenti nei Territori occupati da Israele che sono giudicati illegali dal diritto internazionale e dovranno essere restituiti. Intanto proseguono gli insediamenti illegali e le uccisioni di palestinesi, il trattenimento delle tasse prelevate da Israele come ricatto, la limitazione delle risorse idriche, la mancanza di energia a Gaza, la limitazione della zona di pesca ridotta a 3 miglia dalla costa costringendo i gazawi alla fame, alla disoccupazione e a mendicare la sopravvivenza dalle organizzazioni umanitarie, come avviene da molti decenni. Aumentano le condanne contro Israele in tutte le sedi internazionali per la sua protervia a calpestare tutte le risoluzioni dell'ONU e i diritti umani fondamentali.

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Proteste per l’Escalation delle violenze di Israele

Luglio 2014

La Rete Internazionale Anti-sionista Ebraica (IJAN) condanna l'escalation israeliana di violenze, così come le minacce di vendetta da parte del governo israeliano e dei cittadini, delle organizzazioni sioniste e di personaggi pubblici. Denunciamo gli Stati occidentali e i media, che sostengono questa brutalità è in qualche modo giustificano una punizione per la morte di tre coloni ebrei della razzista colonia sionista di Gush Etzion nella Cisgiordania palestinese.

Nel giro di pochi giorni, la Striscia di Gaza è stata indiscriminatamente bombardata da aerei da guerra; dall'altro lato oltre 600 palestinesi sono stati fermati e imprigionati, e centinaia di palestinesi sono stati uccisi, tra cui diversi bambini, una madre incinta, senza dimenticare il ragazzo di diciassette anni bruciato, il cui corpo mutilato è stato trovato in un bosco fuori Gerusalemme est. Queste azioni dimostrano il terrorismo di uno stato colonizzatore e razzista. IJAN si trova in solidarietà con il popolo palestinese e difende il diritto di resistere di esso alla violenza del colonialismo e all’apartheid.

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Le radici della crescente violenza a Gaza e in Israele

10/07/2014

 

Rebecca Vilkomerson, direttore esecutivo di Voce Ebraica Per la Pace, sull'occupazione e l'aumento delle vittime.

 

Gli ultimi giorni sono stati devastanti. Le settimane che hanno portato ad essi sono state orribili. Dall'inizio dell'Operazione israeliana di “Protezione Edge”, l'8 luglio 2014 abbiamo guardato con tristezza e rabbia, come le morti dei bambini siano aumentate, come la marmaglia razzista abbia imperversato, come la paura delle persone in tutto Israele e in Palestina abbia raggiunto livelli insopportabili, e la punizione collettiva del popolo palestinese sia stata intensificata.

Solo negli ultimi giorni, decine di palestinesi – con nessun posto dove nascondersi – sono stati uccisi, mentre l'intera popolazione di Gaza vive terrorizzata dal diffondersi dei bombardamenti. Gli israeliani hanno dovuto sopportare la paura di non sapere quando o dove il prossimo razzo cadrà.

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