Appello del giornalista ucraino Anatoly Sharij

20 febbraio 2015

Il giornalista ucraino Anatoly Sharij, che attualmente è un rifugiato politico in Europa, rischia di perdere questo status semplicemente per aver osato criticare il governo ucraino.

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L’inflazione in Ucraina al 272 per cento

The Vineyard of the Saker, 8 marzo 2015

 

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Pane al posto di pistole! Pace invece di guerra!

 

Con questo manifesto Sergey Gabriel, il segretario Regionale di Sumy, membro del Comitato Centrale del Partito Socialista Progressista Ucraino, il 25 febbraio 2015 ha partecipato al Consiglio Comunale della antica città di Romny, dopo questo intervento. Per la prima volta una istituzione pubblica in Ucraina occidentale, da oltre un anno, prende posizione contro la guerra e per la pace. Anche nell’ovest del paese i cittadini onesti e pacifici cominciano a prendere coscienza della realtà e a prendere posizione, nonostante minacce, violenze e rischio della vita. Abbiamo ricevuto da là questo documento, che proponiamo in italiano per cercare di contribuire ad una informazione reale e vera, che aiuti a comprendere quanto sta avvenendo e avverrà in quel paese. Enrico Vigna – CISNU-CIVG

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In Ucraina i golpisti vogliono proibire non solo il partito ma la stessa ideologia comunista

In Ucraina i golpisti vogliono proibire non solo il partito ma la stessa ideologia comunista

Mentre nel nostro paese, come nel resto dell'Unione Europea - in particolare dopo l'assassinio in circostanze oscure di Boris Nemtsov - prosegue freneticamente la campagna dei media di regime e di esponenti politici dei più disparati schieramenti, tendente a diffondere tra l'opinione pubblica un clima di ossessiva russofobia funzionale agli sbocchi più aggressivi, compresi quelli della guerra “calda” contro la Federazione Russa, il processo di fascistizzazione della società ucraina procede a tappe forzate, nell'indifferenza più sconcertante degli ambienti “democratici” del nostro continente.
Dopo avere avviato il processo di messa al bando e di repressione del Partito Comunista di Ucraina, ora le autorità golpiste di Kiev intendono presentare all'approvazione della Rada Suprema (il parlamento) addirittura un progetto di legge per la proibizione della stessa ideologia comunista, elaborato per iniziativa del ministero della Giustizia.
Un documento che, secondo i suoi proponenti (che hanno anche la spudoratezza di sostenere di non volerne fare un “utilizzo politico”), prende lo spunto da normative anticomuniste già esistenti in paesi che fanno parte dell'Unione Europea (Polonia, Repubbliche Baltiche e altri paesi dell'Europa orientale) e che chi governa le istituzioni comunitarie (compresa la commissaria italiana agli esteri Mogherini) non ha mai sconfessato e sottoposto alle opportune sanzioni per il loro carattere liberticida. Nel sito del Partito Comunista della Federazione Russa sono ripresi i materiali di agenzia che rendono conto nel dettaglio (attraverso le parole degli stessi presentatori della legge, degni eredi dei collaborazionisti hitleriani, come Bandera, da essi esaltati e celebrati) dei contorni allucinanti della nuova iniziativa repressiva che sicuramente continuerà a non suscitare alcuno scandalo tra coloro che reggono le redini delle istituzioni europee, gli stessi che quotidianamente impartiscono lezioni di “diritti umani”, di “libertà” e di “democrazia”.  (Mauro Gemma)

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La Libia è stata liberata? Da che cosa? Per condurla dove e come?

Malta

Cosa accadrà se le forze di invasione non lasciano la nostra terra? Se l’esercito degli Usa e degli altri rimarrà sulla nostra amata patria? Se le loro aziende e le loro ambasciate rimarranno aperte, la bandiera Americana ben esposta? Rimarremo in silenzio? Potete immaginarlo?

Muqtada al Sadr

 

 

Finalmente “Siamo liberi”.    (Se l’ISIS o l’UE non arriveranno prima!)

Mentre l’instabilità politica e la sicurezza in deterioramento hanno complicato i loro sforzi, gli Usa si impegnano ad addestrare le forze di sicurezza del Paese, forze che, ovviamente, avevano precedentemente distrutto insieme con la Nato.

“Gli Usa, e I loro alleati della Nato costruiscono l’esercito spalleggiatore libico, a spese della Libia. Gli Usa si impegnano ad addestrare le Forze di sicurezza libiche”, dichiara il Dipartimento statunitense della Difesa, aggiungendo che “la Libia sta pagando per l’addestramento, che dovrebbe richiedere otto anni”. Vedete, gli Usa hanno già detto che si prenderanno la loro fetta di torta!

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