Confessione sensazionale di un comandante sul campo dell'ISIS: battaglie, addestramento nelle basi militari statunitensi, armi israeliane e commercio con i turchi

Non voleva combattere, ma doveva: la confessione del terrorista del HTS e ISIS, catturato in Siria

Sono armati, sicuri della loro permissività e impunità, e si considerano molto pericolosi. I terroristi dell’ISIS * hanno eseguito feroci condanne con la corte della Sharia senza esitazioni. Spesso venivano sancite crudeli rappresaglie. Ciò è dimostrato dalla grande quantità di filmati prodotti e rilasciati dai punitori.

Tutte le cose cambiano quando i militanti sono dall'altra parte della barricata. Gli uomini armati di ieri cercano tutti i mezzi per respingere di avere qualcosa a che fare con gruppi terroristici e non ammettono il coinvolgimento in attività criminali anche sotto condanna della pena di morte. Solo pochi trovano in sé il coraggio per dire la verità e pentirsi ...

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A che punto è la guerra?

                    

                Poco più di un secolo fa, nell’ottobre 1915, il governo inglese guidato dal liberale Herbert Asquith si dichiarò disponibile ad accogliere qualsiasi rivendicazione territoriale dello sceriffo della Mecca, Husayn Bin Alì, pur di trascinare in guerra contro la Turchia buona parte delle tribù arabe. Fu così che al termine delle trattative nell’aprile-maggio 1916, l’alto commissario inglese in Egitto sir Henry McMahon,  diede il benestare, in caso di vittoria sui turchi, alla nascita di un grande Stato arabo indipendente comprendente la Turchia meridionale, parte della Siria, la Mesopotamia e tutta la penisola arabica ad eccezione di Aden. Poco dopo, il 5 giugno 1916, per ottemperare a quell’accordo,  lo sceriffo Husayn chiamò tutti gli arabi alla rivolta contro la Turchia.

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Putin: "La Russia non permetterà che il Donbass venga massacrato"

20 Ottobre 2017

 

 

Il 19 Ottobre, durante una sessione del circolo di discussione Valdai, il presidente russo Vladimir Putin ha rilasciato un certo numero di dichiarazioni importanti e programmatiche riguardo non solo argomenti di attualità ma anche i fondamenti concettuali delle relazioni tra Russia e Occidente. Mentre queste affermazioni meritano un articolo più ampio e separato, qua ci limiteremo ad analizzare le affermazioni di Putin che riguardano il Donbass.

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LIBIA: Comunicato del Movimento Nazionale Popolare Libico

Sulle vittorie a Bengasi e in Libia delle Forze Armate Libiche dell’Esercito Nazionale di Tobruk.

 

 

Il MNPL  saluta le vittorie riportate dall’Esercito Nazionale Libico nel luglio 2017, contro le bande criminali e le forze del terrorismo nella città di Bengasi, che si vanno ad aggiungere a quelle precedentemente riportate nel bacino di Sirte, all’oasi di Jufrah fino a quelle nell’amato sud del paese; a cui si aggiungeranno, se Allah lo vorrà, la pulizia di tutto il suolo libico, delle sue città e villaggi. Esse rappresentano un salto di qualità per il trionfo contro il terrorismo interno e internazionale, e sbarreranno la strada agli interventi stranieri ed alle minacce contro le forze armate dell’Esercito Nazionale Libico.

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Il 29 settembre della Palestina

 

Una data importante perché segna il 17° anniversario dell'inizio della Seconda Intifada, esplosa in questo giorno 17 anni fa all'indomani della infame visita di Ariel Sharon nei luoghi sacri dell'Islam a Gerusalemme, gli stessi dove poche settimane orsono è scoppiata la rivolta della gioventù palestinese per le stesse ragioni di 17 anni fa.

Tra pochi giorni ricorrerà egualmente il 44° anniversario dell'inizio della guerra del Kippur del 1973 quando Egitto e Siria tentarono invano di recuperare i territori persi sei anni prima. Date e momenti di importanza nella lotta dei Palestinesi contro l'oppressione sionista.

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