Afrin, Siria: è arrivata la Brigata Liwa al Baquir, reparto avanzato delle Forze popolari siriane per la difesa della regione

marzo 2018

 

 

La Brigata Liwa al Baquir, reparto avanzato dell’Esercito Arabo Siriano e delle Forze popolari siriane per la difesa della regione e la liberazione della Siria. La popolazione li ha accolti così. Seguono alcune note sulla storia della Brigata Liwa al Baquir di Aleppo.

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GHOUTA orientale, Siria. Speciale di SOS Siria/CIVG

5 marzo 2018

 

  

 

Per il popolo siriano e la Siria tutta, questo è un momento storico e militare fondamentale per il suo futuro e la sua strada verso la liberazione della propria patria e terra.

Aggredito ormai da 7 anni da terroristi, jihadisti, mercenari stranieri e potenze internazionali, dagli USA ad Israele, dalla Turchia al Qatar, all’Arabia Saudita, questo popolo e il suo Esercito Arabo Siriano, le sue Forze popolari, unite nelle Forze di Difesa Nazionale, con le centinaia di Milizie di villaggi e città delle Forze di Difesa Locali, espressione di TUTTE le componenti etniche, religiose, politiche e sociali della Società siriana, stanno eroicamente resistendo e ora hanno iniziato un sanguinoso e difficile cammino verso la riconquista e la liberazione di ogni ettaro della loro terra. Proprio questo vittorioso cammino iniziato in questi mesi ha fatto saltare i piani di destabilizzazione e occupazione del paese da parte degli aggressori, provocando una reazione furiosa militarmente e scientifica di DISINFORMAZIONE nelle opinioni pubbliche occidentali; nei popoli dei paesi che sono i tre quarti dell’umanità c’è molta più consapevolezza e capacità di orientarsi riguardo le guerre di aggressione e occupazione…forse perché le conoscono direttamente sulla loro pelle e nella propria storia…). Di fronte a questa ennesima aggressione mediatica e di menzogne prefabbricate, a cui molto pochi sono i giornalisti che si rifiutano di sottostare, riteniamo di dare un nostro modesto contributo informativo, attraverso questo SPECIALE GHOUTA, assemblando le testimonianze, gli appelli e le denunce circostanziate riguardanti questa fase della storia del popolo siriano, che alcuni siti, riviste,media indipendenti hanno pubblicato.

Per noi di SOS SIRIA/CIVG, questo è una parte del nostro lavoro, l’altra è quella della SOLIDARIETA’ CONCRETA, tramite i nostri Progetti solidali in corso da anni,  e di fronte a quanto sta accadendo ed al prezzo spaventoso che sta pagando la popolazione siriana, essa avrà una ulteriore spinta a rafforzare ancora di più la nostra solidarietà materiale, per contribuire seppur in maniera modesta, alla resistenza ed alla vittoria del popolo siriano, poi quando saranno vinti e cacciati i mercenari stranieri, saranno loro a decidere il loro futuro.                      

 

Enrico Vigna per SOS Siria/CIVG

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L’attacco Turco ai Curdi di Siria

15/02/2018

 

Miliziani curdi del Ypg festeggiano la liberazione di Raqqa, 17 ottobre 2017

 

Si tratta di un’iniziativa militare e politica appartenente alla categoria del quod erat demonstrandum. Imputarla a Recep Tayyip Erdoğan in quanto tale sarebbe senza senso, perché chiunque si fosse trovato alla presidenza della Turchia avrebbe fatto lo stesso (non si dimentichi quanto celermente, in termini militari, agì a Cipro il primo ministro turco, il laico Bülent Ecevit, dopo il colpo di stato fascista contro Makarios negli anni ‘70), e con la medesima disinvoltura. Solo un pazzo avrebbe potuto pensare che si sarebbero limitate al campo diplomatico le conseguenze della decisione statunitense di rafforzare le milizie curde nella Siria settentrionale e addirittura di affidare loro il controllo del confine turco-siriano, tanto più essendo collegate col Pkk di Turchia. La mossa degli Usa è stata per la Turchia l’equivalente della virtuale apertura di un secondo fronte coi Curdi. Di qui l’avvio di un’operazione militare cinicamente - o ironicamente - denominata «Ramo d’ulivo».

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DONBASS: Bombardamenti criminali su Yasinovataya nella RPD

 

Nella notte tra il 20 e il 21 dicembre 2017, la cittadina di Yasinovataya è stata nuovamente sottoposta a massicci bombardamenti da parte dei Battaglioni neonazisti  ATO. Come ci ha riferito Padre Vitaly, nostro referente sul posto dei Progetti di solidarietà concreta, di SOS Donbass, sono stati colpiti indiscriminatamente case, appartamenti, giardini pubblici, strade. 

A seguito del bombardamento notturno, ci sono stati molti civili feriti e due di loro sono morti.

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La verità sulle operazioni militari Statunitensi in Niger

 

Non c'è stata alcuna effettiva discussione nei media ufficiali statunitensi e in quelli controllati dal governo sul motivo per cui Washington stia intensificando la sua presenza nello stato del Niger in Africa Occidentale.


Le notizie sulla morte di quattro berretti verdi statunitensi sono incentrate esclusivamente sulle nozioni di "una guerra al terrorismo", che ora sta raggiungendo il continente africano. In seguito la polemica si è spostata su una serie di accuse su quanto è stato detto durante una telefonata del presidente Donald Trump alla famiglia del soldato Afro-Americano ucciso, il sergente di 25 anni La David Johnson.

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