La Siria e la caduta di Assad: il ruolo cruciale e nascosto della guerra cyber

30 maggio 2025

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La repentina caduta del regime di Bashar al-Assad, culminata con la perdita di Damasco l’8 dicembre 2024 e l’ascesa Ahmed Husayn al-Sharaa, meglio noto come Abu Muhammad Al Jolanileader del gruppo jihadista Hayat Tahrir al-Sham (Hts), rappresenta uno degli eventi più significativi della storia recente della Siria. Un’inchiesta condotta da Newlines Magazine getta luce su un aspetto meno visibile e conosciuto della fine di Assad: una sofisticata operazione di guerra cibernetica che ha sfruttato la vulnerabilità di un esercito già indebolito da anni di conflitto, crisi economica e morale. La narrazione tradizionale di una sconfitta militare dovuta a un attacco dell’opposizione a Aleppo non basta a spiegare l’improvvisa dissoluzione dell’esercito siriano. Dietro le quinte, infatti, un’applicazione mobile, apparentemente innocua, ha svolto un ruolo cruciale, trasformando gli smartphone degli ufficiali in strumenti di spionaggio.

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Possono ucciderci, ma non cancellarci dal mondo

27 maggio 2025

“Devi morire”. Il calcio palestinese all’ultimo stadio

La tragedia (anche sportiva) della Palestina.

In concomitanza con l’anniversario della nascita di Israele, si commemora la Nakba (catastrofe), l’esodo forzato dei palestinesi costretti nel 1948 ad abbandonare le proprie case e la propria terra. Il 15 maggio 2024, un club della League of Ireland ha accolto la nazionale palestinese di calcio femminile per la sua prima partita in Europa. E il 15 maggio 2025 ad Asunción, in Paraguay, si è tenuto il 75° Congresso FIFA, occasione in cui si sarebbe dovuto decidere se adottare provvedimenti contro la Federazione calcistica israeliana, l’IFA.

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Il rapporto direttamente proporzionale tra incremento delle spese militari e impoverimento della scuola e dell’istruzione è evidente e netto. La denuncia di Guterres

2 giugno 2025

 

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Nella foto: il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres per il quale “ogni dollaro speso in armi è un dollaro sottratto all’istruzione, alla sanità, alla lotta contro la povertà e il cambiamento climatico”

Sarebbe davvero necessario convertire le caserme in luoghi di cultura, in ambiti di dialogo interculturale, interreligioso e di educazione alla pace e alla gestione dei conflitti, anche perchè in un contesto globale segnato da tensioni crescenti, guerre a bassa e alta intensità, corsa agli armamenti e nuove alleanze belliche, si fa sempre più evidente una drammatica correlazione: l’aumento delle spese militari si accompagna, in modo direttamente proporzionale, all’impoverimento del sistema scolastico e formativo. Dove si investe in armi, si disinveste in educazione. Dove si moltiplicano i bilanci per la difesa, si riducono i fondi per le scuole, per gli insegnanti, per le biblioteche, per la ricerca.

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LE CITAZIONI: Ginzburg, non c’è un diritto alla vendetta

19 Aprile 2024

 

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Natalia Ginzburg , da ebrea, ci dice le ragioni che la spingono a rifiutare la vendetta. Il suo intervento all’indomani della strage di Monaco del 1972 (di cui riporto la parte conclusiva) non mancherà di suscitare un acceso dibattito.

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