Candidatura a Premio Nobel per la Pace 2025 - Beslan

CANDIDIAMO LA CITTA’ DI BESLAN


Beslan Nobel per la Pace

A PREMIO NOBEL PER LA PACE 2025

 

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Miliziani ucraini in azione con Al Nusra in Siria

15 ottobre 2024

 

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Idlib,Siria

 

Decenni dopo la fine della Guerra Fredda, gli Stati Uniti continuano a impiegare la guerra per procura come strategia centrale nei loro confronti con i principali rivali globali, in particolare Russia e Cina. Questo approccio consente agli Stati Uniti di estendere la propria influenza e perseguire i propri obiettivi geopolitici senza un impegno militare diretto, affidandosi invece ad attori terzi per fare il grosso del lavoro. 

Ciò si è verificato in varie crisi globali, nonostante il potenziale di contraccolpo e di indebolimento della pace e della sicurezza internazionale. Un esempio recente e sorprendente di questa strategia può essere osservato nel conflitto in corso tra Russia e Ucraina, dove gli Stati Uniti hanno fornito un significativo supporto a quest'ultima nella sua lotta contro Mosca.

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“Volevo che morissimo come una famiglia”: le donne di Gaza descrivono gravidanza, aborto spontaneo e parto in una zona di guerra

17 ottobre 2024 

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Una madre palestinese sfollata tiene la figlia in una tenda a Deir Al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale, il mese scorso. Credito: Ramadan Abed/Reuters

 

La confluenza di bombardamenti costanti, mancanza di cure mediche, malnutrizione e l’impossibilità di mantenere un’igiene minima costituiscono una triste realtà a Gaza per le donne in gravidanza e le neomamme, in una guerra che ha superato da tempo il nono mese

 “Il mio bambino è stato costretto a svezzarsi”, racconta Reham (nome di fantasia), una madre di 21 anni originaria di Gaza, nella parte settentrionale della Striscia. Non potendo allattare il figlio di 10 mesi a causa della sua malnutrizione, dice che prendersi cura di lui sotto una minaccia costante è stato estenuante.

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LEA - Laboratorio Ebraico Antirazzista

7 ottobre 2024

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Sulla limitazione della libertà di espressione

 

La scelta di non autorizzare l'incontro previsto per il 7 ottobre all'università di Siena con Ilan Pappé (storico israeliano) e Francesca Albanese (Relatrice speciale dell'ONU sui territori palestinesi occupati), così come quella di vietare la manifestazione prevista il 5 a Roma, sono emblematiche, al di là del diverso merito specifico dei due eventi, di una stessa volontà politica.

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Le tante ragioni del Bündnis Sahra Wagenkneckt all’alba del Terzo Conflitto Mondiale (I)

12 ottobre 2024

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Nel momento in cui scrivo, nella guerra scatenata sin dal 2014 contro la Russia, l’occidente costituito da USA UE e NATO vede il suo aggressore ucraino per procura mostrare i primi segni di massivo cedimento, nonostante sia stato rifocillato di soldi ed armamenti come una vera e propria fortezza collettiva dell’occidente guerrafondaio. Il fronte mediorientale vede tuttavia da parte della potenza israeliana la violenta invasione del Libano, la prosecuzione del massacro ai danni della popolazione Palestinese, la perpetrazione di diversi attacchi terroristici a Siria, Libano ed Iran.

Sussiste per molti analisti il rischio che la mano libera lasciata ai sionisti israeliani sia volta a unificare i fronti e attrarre in un fronte unico le potenze considerate nemiche dall’occidente a guida USA. A Israele l’Occidente sembra permettere tutto, compreso il deliberato attacco alle basi ONU della missione UNIFIL in Libano dove vi sono militari italiani, forse per togliere di mezzo scomodi limiti e testimoni per le azioni che si vuole intraprendere, il tutto nella imbarazzante inerzia dei sedicenti patrioti al governo dell’Italia.

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