Gli imbrogli della politica statunitense verso l’Isola

 

Martedì 13, com’è avvenuto negli ultimi 40 anni, il presidente degli USA ha rinnovato la Legge sul Commercio con il Nemico del 1917, che attualmente si applica solo con Cuba.

È un controsenso che Washington continui, almeno nei documenti ufficiali, a definire L’Avana un “nemico”, proprio quando i due paesi cercano d’avanzare verso la normalizzazione delle loro relazioni.

Barack Obama ha visitato l’Isola ed ha chiesto “di lasciare indietro il passato”, ed ora rinnova con tutta la retorica della guerra fredda una Legge che si sostiene sugli interessi della sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Chi lo capisce?

Nè Obama, nè alcun presidente a partire dal democratico Clinton, ha deciso d’eliminare definitivamente il blocco, che dopo il 12 marzo del 1996 è stato codificato dalla legge Helms-Burton.

Anche se è vero che le autorità nordamericane hanno detto che cambieranno i metodi ma non gli obiettivi della loro politica verso Cuba, lo stesso Obama ha chiamato il Congresso a lavorare all’eliminazione del blocco come parte degli scambi annunciati il 17 dicembre del 2014.

E allora, perchè non smette di rinnovare la Legge di Commercio con il Nemico?

Il blocco è una complessa matassa pseudo legale, formata da diverse norme con differenti gerarchie che vanno da semplici proclami ad altri più importanti come disposizioni di governo e leggi.

La Legge del Commercio con il Nemico è l’anello iniziale della complessa costruzione di questa politica d’aggressione contro Cuba.

È stata la base legale su cui si è basato il Proclama Presidenziale 3447 emesso da John F. Kennedy nel febbraio del 1962, che decretò la sospensione del commercio come arma per asfissiare economicamente la giovane Rivoluzione Cubana.

Quando la legge Helms-Burton codificò il blocco, preservò l’autorità presidenziale di autorizzare licenze per fare determinate eccezioni.

Anche se il retroterra legale è complicato anche per gli esperti, la chiave del problema sta nel fatto che alcune legislazioni si sovrappongono alle altre negli anni ma non si annullano.

In questo modo sono sempre in vigore le norme della Legge del Commercio con il Nemico, della Legge d’Assistenza all’Estero del 1961 e della Legge d’Amministrazione delle Esportazioni del 1979, le stesse che danno potere ai Dipartimenti del Tesoro e del Commercio di effettuare l’applicazione del blocco nella pratica, con sistemi di normative noti come regolamenti per il controllo degli attivi cubani e con i regolamenti per l’amministrazione delle esportazioni. 

Anche se sembra una contraddizione, attraverso il rinnovo della Legge di Commercio con il Nemico i portavoce del governo di Obama mostrano di difendere le prerogative esecutive del Presidente rispetto a Cuba e la possibilità di continuare ad usarle.

In qualsiasi caso il fatto che Obama debba ricorrere ad una legge del 1917 per muovere dei passi elementari tra due nazioni vicine è una prova ulteriore che la politica degli Stati Uniti verso Cuba ha un secolo di ritardo. 

 

Sergio Alejandro Gómez

Giornalista, capo redattore della pagina internazionale del Granma

Traduzione di Gioia Minuti

A cura di Granma Italiano- CIVG