L’ONU accusa i Servizio di sicurezza ucraina della tortura sistematica di detenuti

03/06/2016

Un miliziano delle Repubbliche Popolari del Donbass, interrogato in video conferenza


Il Servizio di Sicurezza dell'Ucraina (SBU) attua arresti di massa di sospetti simpatizzanti del movimento ribelle nel Paese e usa sistematicamente la tortura per gli arrestati, scrive il quotidiano britannico The Times, citando l’Assistente del Segretario Generale delle Nazioni Unite per i diritti umani, Ivan Šimonović.

In precedenza era stato riferito che il monitoraggio della Missione di Osservazione delle Nazioni Unite per i diritti umani in Ucraina presenterà a breve, il  14° rapporto di fila. Ancora prima della pubblicazione del documento, Simonovic ha detto al giornale inglese che in alcune zone la "mancanza di rispetto per i diritti umani" da parte di Kiev è diventata una prassi quotidiano e costante.

Il rapporto descrive le centinaia di casi di arresti illegali e maltrattamenti di detenuti ribelli. Il documento per la prima volta dimostra la portata e la brutalità delle torture nella loro applicazione sistematica, che è praticata dalle forze di Kiev. Si parla anche di cinque prigioni segrete create dai Servizi ucraini, utilizzate per le torture.

Inoltre Simonovic ha riferito ai giornalisti di casi specifici di percosse e torture di detenuti che ha commesso l’SBU.

Pochi giorni fa una missione speciale della sottocommissione delle Nazioni Unite sulla prevenzione della tortura ed il rispetto dei diritti umani si è recata in Ucraina. L’Ispezione si è conclusa prima del previsto dopo che il Servizio di sicurezza dell'Ucraina ha vietato di visitare i Centri di detenzione a Mariupol e Kramatorsk, dove si sospetta fossero stati torturati i detenuti.
La Missione di monitoraggio dell'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani è presente in Ucraina dal marzo 2014. La Missione ha uffici a Kiev, Donetsk, Dnepropetrovsk, Kharkov, Odessa e Kramatorsk. Essa controlla il rispetto dei diritti umani su entrambi i lati della linea di contatto nel Donbass.

 

da The Times     - Traduzione a cura del CISNU/CIVG