La UE e La deforestazione dell’Ucraina

18 maggio 2016

 

Dal 2014 abbiamo in Ucraina un disboscamento di massa. Intere foreste e parchi vengono eliminati, causando disastri ambientali locali. Tuttavia, fino a questo momento quest’azione di disboscamento è stata in gran parte illegale. Ma ora la UE sta richiedendo all’Ucraina di revocare il divieto di esportazione di legname come condizione per ottenere la successiva assistenza macrofinanziaria (1,2 miliardi di euro), ricordando a Kiev che si tratta dei termini del trattato di associazione con la UE – riporta il ministro ucraino dello Sviluppo economico e commerciale.

 

Attualmente anche le foreste radioattive inquinate della zona di Chernobyl’ sono state soggette a disboscamento: «Ma il disboscamento in uno scenario “post-apocalittico” [qual è la zona di Chernobyl’] causerebbe un certo numero di problemi di salute. Gli alberi, come il muschio, assorbono le radiazioni dal sottosuolo. Inoltre, il disboscamento “agita” il suolo, mescolando la polvere radioattiva e accelerando l’erosione», riferisce il New York Times.

Per non parlare dei Carpazi, che si sono trasformati in «terre devastate» nei due anni successivi a Maidan. «La devastazione totale di foreste protette nei Carpazi è in atto negli ultimi anni», osserva Censor Net, fornendo prove fotografiche della distruzione in corso.

Come riferisce anche il UNIAN: «C’è una lotta per il chekpoint Tisa [confine occidentale], dove si riscontra un importante flusso di merci di contrabbando. Attraverso questo chekpoint, legname costoso viene esportato dall’Ucraina, ciò avviene illegalmente in tutti i parchi nazionali dei Carpazi». Nel frattempo, nonostante il divieto ufficiale di esportazione del legname, decine di treni carichi di legname disboscato illegalmente passano il confine occidentale ucraino, per andare nell’Unione europea.

Quindi la richiesta europea di revocare il divieto di esportazione di legname è solo una richiesta di legalizzazione della pratica di saccheggiare le risorse naturali.

da Offguardian

Traduzione di Paolo B. per CISNU/CIVG