Aiutiamo l’eroe di Košare, la cui famiglia soffre nella povertà

Novica Spasic (37 anni), eroe nella guerra kosovara contro la NATO e i terroristi albanesi, nella quale ha perso un occhio tentando di salvare il suo compagno di battaglia, vive, con i suoi sette figli, nella più grande povertà.

Novica vive con moglie e sette figli, genitori e il fratello nella casa non finita. I bambini aspettano l’arrivo dell’invalidità del papà per ricevere una tavoletta di cioccolato che poi dividono in sette. Novica già da dieci anni aspetta la nuova protesi per l’occhio perso. La vecchia protesi gli causa infiammazioni e la nuova gli sarebbe dovuta arrivare gratuitamente attraverso il sistema mutualistico, cosa che però finora non è successa. Durante la guerra Novica ha dimostrato grande coraggio difendendo il proprio popolo e dice che lo farebbe di nuovo se ce ne fosse bisogno.

Novica ha perso l’occhio sinistro ed è stato ferito nella gamba destra nella notte tra il 14 e il 15 aprile del 1999.

“Granate dai carri armati e i bombardamenti a tappeto squarciavano la terra e il cielo. Nella trincea vicino alla mia ho visto un compagno con le gambe mozzate. L’ho raggiunto e l’ho caricato sulla schiena. Nel momento in cui, con lui sulla schiena, ero già nella mia trincea ho sentito il dolore su tutto il corpo e il calore sul viso. Ho urlato ma non c’era nessuno a sentirmi. Ho perso i sensi e mi sono risvegliato soltanto nell’ospedale improvvisato di Đakovica” ha riportato al quotidiano Informer Novica quando ricorda il proprio dramma.

Novica non ha mai saputo il nome del combattente che ha tentato di salvare e così non sa neanche se  è sopravvissuto alla guerra.

Novica ha iniziato il suo servizio militare a diciotto anni, cioè il 23 marzo nel 1998. Il servizio finiva esattamente un anno dopo, il 23 marzo del 1999, il giorno prima dell’inizio della guerra di Kosovo. Così Novica non ha avuto il tempo di togliersi la divisa militare.

Lo stato aveva procurato a Novica la prima protesi per l’occhio, protesi che ha una durata di quattro anni. Novica già da dieci anni sta tentando invano di ottenere una nuovo protesi perché la vecchia gli sta causando delle infiammazioni.

La nuova protesi costa sui 100.000 dinari. Io quei soldi non li ho. Sono andato a informarmi all’ASL dove mi hanno detto di aver perso il diritto per una nuova protesi.” spiega Novica mentre attorno a lui corrono i bambini.

Dopo la guerra si è sposato. Con la moglie Jelena aveva avuto sei figli ma poi per ultimi sono nati due gemelli.

Noi amiamo i bambini e pensiamo che loro siano una ricchezza non solo per i genitori ma anche per lo stato” ci spiega il nostro eroe, che con le proprie mani ha eretto i muri non solo della casa dei genitori ma anche di un’altra, più recente, pensata per la sua famiglia. Non avendo i mezzi per finirle aveva chiesto aiuto al comune “Avevo chiesto un aiuto economico per gli infissi ma non era possibile ottenerlo, poi avevo chiesto i libri scolastici per i miei figli ma neanche quello è stato accordato. Solo di recente sono riuscito a comprare al mio figlio più grande il kit necessario per l’educazione tecnica senza il quale non avrebbe potuto ottenere la sufficienza.

I figli di Novica passano la loro infanzia su altalene improvvisate. Non hanno neanche un giocattolo. I maschietti non hanno mai tenuto in mano un’automobilina, le femminucce non hanno mai giocato con una bambola.

Quando a papà arriva l’aiuto sociale lui ci compra due tavolette di cioccolato e noi le dividiamo e le mangiamo” dichiarala più grande, la dodicenne Tijana, all’Informer.

Novica per un po’ ha lavorato nel centro sportivo del paese ma poi è stato licenziato perché “non adatto politicamente”.

Difenderei il Kosovo di nuovo, per il mio popolo e non per i politici che hanno rinunciato al Kosovo e non hanno alcun rispetto per quelli che hanno combattuto.” E’ amareggiato Nikola Spasic, il combattente onorato dalla medaglia e altre decorazioni militari.

Da Telegraf.rs

 


 

                             

Reazione toccante: l’eroe di Košare aiutato da un altro eroe dell’operazione “Tempesta”

4 giugno 2016

L’eroe di Košare Novica Spasic, la cui storia è stata pubblicata sul quotidiano Blic, otterrà la protesi per l’occhio dall’uomo che da bambino è stato coinvolto nell’operazione militare croata “Tempesta”.

Quest’uomo, oggi un imprenditore di successo che vive a Belgrado ma oroginario di Vukovar, ha contattato la nostra redazione per dirci che vuole donare a Novica la protesi per l’occhio. Ha preteso di restare anonimo anche se le sue lacrime di bambino nella colonna dei profughi sono state rese immortali dalle camere televisive.

Non voglio mettermi al centro dell’attenzione attraverso la sfortuna di qualcun altro. Sono stato toccato dalla storia di un eroe che vive nella miseria con sette figli e al quale lo stato non vuole donare la protesi per l’occhio perso. I soldi che ci vogliono per la protesi sono pochi rispetto ai meriti di quest’uomo. Io quei soldi li ho e voglio aiutarlo. Anch’io ho vissuto i drammi della guerra in cui ho perso tante persone care.” ha detto l’anonimo donatore.

La storia di Novica ha scosso tutta la Serbia. Nella casa non finita della famiglia Spasic da ieri arrivano i compagni di guerra e il telefono squilla in continuazione. La famiglia è stupita.

Ho ricevuto un centinaio di telefonate. Tutti hanno letto la mia storia sul quotidiano Blic e mi chiedono di cosa ho bisogno. Mi ha telefonato anche il comandante di Košare per dirmi che si farà una colletta per il materiale edilizio necessario per finire la casa e per le scarpe per i bambini. Mi ha chiamato anche il capo dei tifosi del Partizan. Mi ha detto che vogliono farci loro ospiti a Belgrado, così i miei figli potranno vedere la capitale, e che vogliono organizzare una partita di beneficienza per noi. Non so cosa mi stia succedendo.” dice Novica che con sette figli, moglie, genitori e fratello vive in tre stanze solo di aiuti statali e invalidità.

Subito dopo la pubblicazione della storia di Novica sul quotidiano Blic dal Ministero della Difesa è arrivata la comunicazione che stanno indagando sul caso di Novica. Dai documenti è emerso che Novica ha combattuto nei comuni di Pristina e Urosevac e che è stato ferito a Liken il 15 marzo del 1999 cioè prima dell’inizio dei bombardamenti Nato e della battaglia di Košare.

Da Novosti

Traduzione di Dragana B. per Forum Belgrado Italia