Documento segreto rivela il conto alla rovescia per l’aggressione dei golpisti nel Sud- Est

Grazie all'aiuto di un ufficiale patriottico del “SBU“ (Servizi Sicurezza ucraini), si è venuti a conoscenza di alcuni dettagli dell'operazione, che si apprestano a tenere contro le zone "ribelli" i governanti di Kiev. Non è la prima volta che un fuoriuscito dalla giunta di Kiev permette di contrastare i loro piani.

Il nuovo piano si compone di diverse fasi. Nella prima fase viene effettuato un blocco delle aree "ribelli" della Repubblica Popolare del Donbass. Istituiti posti di controllo prima della fine della settimana, dovrebbero essere installati in tutti gli ingressi alla città e ai villaggi, nonché sulle principali strade e incroci, in grado di paralizzare completamente il movimento delle milizie ribelli tra le città e "sigillare" le stesse città per impedire l’entrata e l’uscita dei "ribelli".

Sancito l'ordine tassativo di utilizzare solo soldati "altamente motivati", che nelle conversazioni con i comandanti e "istruttori" abbia espresso la sua disponibilità ad eseguire gli ordini e, se necessario sparare, per proteggere l’Ucraina da terroristi e "ribelli". Per coloro ritenuti "inaffidabili" ordine di trasferimento immediato ad unità non combattenti o inviati in posti di solo presidio e guardia.

Nell'ambito della gestione per combattere il terrorismo, l’SBU ha istituito un comando speciale, con il quale ha formato una sezione particolare composta dai gruppi militanti, che sono divenuti combattenti ed equipaggiati, tutti selezionati dagli attivisti della Guardia Nazionale Maidan. Questi militanti sono stati sottoposti a tre settimane di formazione accelerata, sotto la guida di istruttori americani presso il centro di formazione della SBU. Istruttori sono dipendenti di società militari private come la Greystone Limited, che è arrivata in Ucraina alla fine di febbraio. La loro specialità è l’organizzazione e la formazione di distaccamenti di lotta anti-insurrezionale e antiterrorismo.

Il compito di questi gruppi è l’“esecuzione” delle direttive indicate dagli agenti dell'intelligence SBU nei territori, per la cattura e l'eliminazione dei leader e degli attivisti "ribelli", attacchi provocatori e atti di intimidazione. Si presuppone che la formazione di questi gruppi è delegata  e sotto il comando di "Settore Destro" (ndt: i neonazisti di Pravy Sector).

Gli americani hanno dispiegato un sistema radio intercettatore ai confini del Donetsk e a Lugansk, che consente di ascoltare tutte le comunicazioni telefoniche e radio fatte con i sistemi tradizionali, ad eccezione dei numeri speciali e quelli con comandi cifrati;  hanno ora l'opportunità di ascoltare la maggior parte delle comunicazioni dei "ribelli".

E’ stato formato un coordinamento per  il combattimento di queste truppe d'assalto, "forze speciali", sotto la SBU per le operazioni nelle città prese dai ribelli. Ognuna di queste unità ha un totale fino a 400 combattenti, dotata di un elicottero, una unità di fuoco di copertura, blindati inviati dalle Forze Armate dell'Ucraina. Queste unità devono essere utilizzate in compiti di assalto a strutture chiave. Per il compito di pattugliamento delle città e per porle sotto il controllo del comando generale, ci saranno i battaglioni della "Guardia Nazionale" ( “Dnipro ", "Donbass" e una dozzina di altri; il nome di  battaglione "Dnipro" rimanda a un battaglione dei nazionalisti ucraini, formato dai nazisti nel 1942), che sono già stati finanziati dagli oligarchi ucraini ("battaglioni Kolomoyskogo "), la cui missione sarà quella di servire da truppe per le questioni interne.

La seconda fase prevede il blocco delle intere aree come operazione antiterrorismo, il meticoloso controllo delle aziende e dei proprietari, l’identificazione di tutti gli stranieri e residenti di altre regioni, e l’accertamento dei motivi del loro soggiorno; l’autorizzazione alla cattura di ribelli. La giustificazione per il blocco delle aree deve essere la presenza dei blocchi stradali "ribelli" e sparatorie con militanti non identificati", così come atti di intimidazione in queste città, che dimostrano la mancanza di controllo della situazione nelle città e la minaccia per la vita dei loro abitanti, cosicchè si rende necessario l’intervento delle forze dspeciali e della SBU.

La terza fase,  prevede l’assalto simultaneo su tutte le città occupate (tranne Donetsk e Lugansk ), con l’ordine di prenderne il controllo in poche ore. Sui confini esterni delle città saranno le  "forze speciali" a sostegno di veicoli blindati ed elicotteri, "dentro", l'attacco dovranno sostenerlo le unità speciali SBU. In caso di un attacco con successo è prevista una attività di due giorni di "pulizia" di "ribelli", "mercenari russi" e "agenti del FSB", poi trasferire la tutela e il controllo alla Guardia Nazionale. Allo stesso tempo, sarà lanciato un ordine di ultimatum ai "ribelli" di Donetsk e Lugansk, chiedendo di deporre le armi e arrendersi senza condizioni. Si presume che dopo la caduta delle città i "ribelli", non più in grado di restare nelle regioni cercheranno di fuggire. La loro identificazione e cattura saranno l’obiettivo del SBU.

Ci sono tutti i presupposti di ritenere che la decisione finale sui tempi dell'operazione, sarà presa durante una visita a Kiev del vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden, del cui sostegno politico Kiev ha bisogno.

 

Vladislav Shurigin

21/04/2014