APPELLO URGENTISSIMO - Salviamo la vita di Goran Jelisic, prigioniero di guerra bosniaco, da 28 anni recluso
- Dettagli
- Scritto da Enrico Vigna, portavoce Forum Belgrado Italia - presidente SOS Yugoslavia Italia
23 luglio 2023
Appello alle Associazioni e alle Comunità serbe in Italia e a quei cittadini italiani che ancora si riconoscono nel rispetto del Diritto Internazionale, nella giustizia e nella Solidarietà come atto e riaffermazione di UMANITA’.
Goran Jelisicprigioniero di guerra serbo bosniaco del TPI dell’Aja, condannato a 40 anni per guerra in Bosnia, la cui storia e difesa abbiamo raccolto nel libro “Uomini e non uomini” – Zambon Editore, dove vengono dimostrate e smentite menzogne e falsità a lui ingiustamente addebitate, anche se non sono servite alla sua riabilitazione e libertà.
Come Forum Belgrado Italia e SOS Yugoslavia Italia, da 20 anni siamo al suo fianco, sostenendolo finanziariamente, moralmente, e difendendo la sua persona, la sua dignità di ufficiale serbo e soldato del suo popolo, tenacemente da lui salvaguardata a prezzi durissimi in questi decenni. Personalmente su sua richiesta, acconsentita dal TPI Aja e dall’Interpol, da mesi ho un’ora di telefonata garantita ogni giorno.
Non riempio qui pagine per raccontare i dettagli degli ultimi due mesi, in breve: circa tre mesi fa Jelisic viene trasferito dal carcere di Massa in Italia, dove stava scontando la sua pena, e portato all’Aja, si pensava per finire di scontare la pena residua di due anni, dove trova il Generale Mladic, ultimo prigioniero serbo lì rimasto, dove si dedica ad aiutarlo per le cure mediche e i pasti. Invece comincia per Goran un girone infernale. Improvvisamente due mesi fa viene inaspettatamente e illegittimamente trasferito, senza motivazioni nel carcere della prigione di massima sicurezza di Beveren in Belgio, dove viene messo in isolamento per oltre 40 giorni. Facendo pressioni anche dall’esterno sulla Direzione carceraria, finalmente viene messo in sezione con gli altri detenuti.
QUI sta il senso di questo APPELLO.
Dopo tre giorni di condivisione degli spazi, un detenuto gli salva la vita, avvisandolo di non scendere in cortile perché il giorno prima era stato condannato a morte dalla comunità carceraria. Sottolineo che nella sezione carceraria di Beveren è presente e predominante una grossa presenza dei peggior terroristi jihadisti e fondamentalisti catturati nel paese. Dai militanti dell’ISIS, ai terroristi ceceni legati alla strage dei bambini di Beslan in Russia, ai membri di Al Qaeda e dell’UCK. Tutti ergastolani con svariati omicidi e con il fanatismo come ragione di vita.
Da domenica 9 luglio, Jelisic è chiuso dentro la sua cella senza luce naturale, senza poter uscire ma con un altissimo rischio di essere ucciso in qualsiasi momento, anche per una serie di motivi tecnici.
Da quella mattina Goran ha chiesto aiuto, ieri quasi in modo disperato. In questi quindici giorni sono riuscito a coinvolgere l’ambasciata serba di Bruxelles, con la consola serba Vesna Lalic, da subito messasi a disposizione andando a trovarlo in carcere, padre Milan della COS, la IRC, il Forum Belgrado, con il presidente Z. Jovanovic che si è immediatamente attivato in Serbia e con personalità in Belgio. Anche il ministro di Belgrado I. Dacic ha fatto dei passi concreti.
La direzione del carcere di Beveren, nella persona della direttrice, si è dimostrata corretta e ha definito la situazione gravissima e cercherà di tenere la situazione sotto controllo, ma ha ribadito che non può garantire la sicurezza di Jelisic e chel’unica possibilità di sopravvivenza per lui è ottenere un trasferimento.
A questo stiamo lavorando ogni giorno e forse, grazie a Padre Milan e Vesna Lalic, si potrebbe arrivare a cercare questa soluzione, ma è una lotta contro il tempo. Abbiamo trovato un avvocato belga di alto livello che sarebbe disponibile ad assumere il caso di Goran…MA ora, è una questione economica: per assumere il caso e seguirlo, soprattutto al TPI dell’Aja (che, ulteriore problema, non è più in vigore per la Bosnia, e questo burocraticamente è un grosso problema…), occorrono soldi e non pochi.
Noi, come Forum Belgrado Italia e SOS Yugoslavia, in questi due decenni, abbiamo fatto il nostro dovere solidale e abbiamo garantito un continuo supporto economico e non solo, a Jelisic. Tuttora stiamo garantendo un sostegno mensile per il cibo e le spese quotidiane, oltre a contributi straordinari per la sua salute in questi mesi.
Da soli non siamo in grado di coprire l’assunzione dell’Avvocato, anche se faremo il massimo e qualcosa di più per farlo.
ECCO IL MOTIVO DI QUESTO APPELLO.
URGENTISSIMO, perché la vita di Goran Jelisic ogni ora, potrebbe finire in un lago di sangue e nessuno potrà dire non lo sapevo.
Goran mi dice ogni giorno di non chiedere niente ad altri perché si “vergogna”. Io ribadisco a lui ma a tutti, che lui è lì da 28 anni, a scontareuna colpa, in gran parte ingiusta, ma che in lui e altri, il TPI dell’Aja, la NATO, l’UE hanno inteso colpire e punire un intero popolo, quello serbo.
Quindi lui è lì, soprattutto perché e serbo, per le sue colpe giudiziarie ha già espiato in questi 28 anni.
Lancio questo APPELLO, invitando la comunità serba in Italia, che so e conosco personalmente per la sua sensibilità e generosità a dare un aiuto a quest’uomo, allora giovane ufficiale serbo, che ha dato la sua vita per un senso di patria e collettivo, senza tradirlo, avendo come ricompensa…30 anni di carcere.
Qui sotto i materiali informativi su Jelisic, la lettera ufficiale dell’ambasciata serba per la direzione del carcere e per il TPI Aja, che abbiamo fatto pervenire anche a organismi internazionali e la Parlamento dell’UE.
Goran Jelisic – Minacce alla sua vita
Dear Enrico Vigna,
We are sending the address to the director of the Beveren prison in Belgium, at the request of Mr. Goran Jelisic. Best regards, Vesna Lalic
______________________________ |
||
AМБАСАДА РЕПУБЛИКЕ СРБИЈЕ У КРАЉЕВИНИ БЕЛГИЈИ
EMBASSY OF THE REPUBLIC OF SERBIA TO THE KINGDOM OF BELGIUM |
||
Boulevard du Régent 53 |
I Regentlaan 53 |
|
1000 Bruxelles |
I 1000 Brussel |
|
Belgique |
I België |
|
Tel. +32 2 649 6731, 647 2652 |
||
Fax. +32 2 647 2941 |
||
srb.emb.belgium@mfa.rs I http://brussels.mfa.gov.rs I @SRBinBelgium Gentile signora Bury, L'Ambasciata della Repubblica di Serbia a Bruxelles coglie l'occasione per rivolgersi a Lei in merito alle informazioni che abbiamo ricevuto dal Sig. Goran Jelisic, che, secondo la decisione del Tribunale dell'Aia, sta scontando una pena detentiva nel carcere di Beveren. Il signor Goran Jelasic ci ha informato ieri di aver ricevuto minacce alla sua vita e alla sua salute, su base della sua nazionalità, da altri membri della popolazione carceraria, presumibilmente a causa delle informazioni che circolano nella prigione, relative al suo passato e che sono state rese pubbliche a sua insaputa e approvazione. Gentile signora Bury, tenendo presente la specificità della situazione, vi chiediamo gentilmente di usare la vostra autorità per garantire la sicurezza del signor Goran Jelisic, che teme per la sua vita, salute e benessere. Si prega di comunicare tempestivamente a questa Ambasciata le misure che saranno adottate in merito alla sua sicurezza, al fine di evitare tempestivamente spiacevoli inconvenienti. Se ha bisogno di ulteriori informazioni, puo contattarmi a questa e-mail o al numero di telefono. Fino ad allora, la preghiamo di accettare le espressioni del nostro più profondo rispetto. Con rispetto, Vesna Lalic, capo sezione consolare |
||
Dear Ms. Bury
The Embassy of the Republic of Serbia in Brussels uses this opportunity to address you regarding the information we received from Mr. Goran Jelisic, who, according to the decision of the Hague Tribunal, is serving a prison sentence in Beveren prison.
Mr. Goran Jelasic informed us yesterday that he received threats to his life and health, on a national basis, from other members of the prison population, allegedly because of information circulating in the prison, which relates to his past and which was made public without his knowledge and approval.
Dear Ms. Bury,
Bearing in mind the specificity of the situation, we kindly ask you to use your authority to ensure the safety of Mr. Goran Jelisic, who is in fear for his life, health and well-being.
Please inform this Embassy of the measures that will be taken immediately regarding his safety, in order to avoid any unpleasant incidents in a timely manner.
If you need additional information, you can contact me at this email or phone number. Until then, please accept the expressions of our deepest respect.
With respect, Vesna Lalic
Весна Лалић I Vesna Lalić
Први саветник I First Counselor
Амбасада Републике Србије Брисел I Embassy of the Republic of Serbia Brussels
Шеф Конзуларног одељења I Chief of the Consular Section
srb.emb.belgium@mfa.rs I vesna.lalic@mfa.rs
http://www.brussels.mfa.rs I @SRBinBelgium
AMBASADA REPUBLIKE SRBIJE U BRISELU
E il C/C di SOS Yugoslavia su cui inviare contributi con la causale Goran Jelisic:
INTESA SANPAOLO Conto corrente n° 115513
C/c n. IBAN: IT30M0306909606100000115513 BIC: BCITITMM
PER: S.O.S. Yugoslavia-ODV causale: “Goran Jelisic”
CERTI della vostra sensibilità e solidarietà.
Tutto sarà documentato e comprovato.
Enrico Vigna, 23 luglio 2023
Per INFO e contatti:info@civg.it – sosyugoslavia@libero.it