Il complesso militar-industriale. Christian Sorensen: Capire l’industria della guerra

26 maggio 2020

 

https://dissidentvoice.org/wp-content/uploads/2020/05/sorensen-e1590428784828.jpg

 

L’ambizioso libro di Sorensen Capire l’industria della guerra documenta in modo vivace l’economia di guerra USA. E’ un argomento noioso, monotono, ma di vitale importanza, ed egli riesce a renderlo interessante. Si descrive il complesso militar-industriale-politico come un vasto e complesso  alveare inserito nel più grande mostro economico chiamato Stati Uniti.

Questa unione è sempre stata debole, dalla rivoluzione alla guerra civile e oggi necessita di nemici per tenere in riga gruppi molto diversi. Ironicamente, da quando hanno buttato fuori i britannici, gli USA (cioè il regime di insediamento coloniale) sono l’unico paese al mondo che non è mai stato minacciato da nemici esterni, e ha fatto della creazione di nemici la forza propulsiva dietro ai militari (sempre in guardia).

Gli USA non sono affatto come, ad esempio, la Russia o l’Iran, un  paese che ha sperimentato più di una volta orrende invasioni. per ironia, confrontate la spesa militare russa e iraniana, sommate tutta la spesa militare mondiale, e vedrete che la spesa militare degli USA privi di nemici, le supera tutte sommate insieme.

Come meglio capire perché un paese senza nemici si sta costantemente preparando per/ e sta combattendo guerre, spendendo trilioni, con risultati solo negativi (morti, mutilazioni, degradazione ambientale, inquinamento ecc.). Ditemi solo un risultato positivo ottenuto nelle due ultime decadi, nell’ultimo mezzo secolo?

 

Malato

Chiaramente il paziente è ammalato. Ma la colpa è dell’industria bellica? E la malattia è una dipendenza, come l’eroina? Sì, l’eroina è prodotta in quantità record e distribuita con l’aiuto della macchina bellica. Ma le dipendenze si possono controllare e colpiscono solo una piccola minoranza della popolazione.

Le tradizioni di valore e di battaglie tribali furono aggiogate alla bestia. Come le piccole aziende, le compagnie indigene hanno un trattamento preferenziale. Ma come il virus del capitalismo trasforma la merda in oro, trasforma anche l’oro in merda. Le tribù possono vendere servizi ai militari, ma spesso  anche appaltarli ad altri, aggiungendo un ulteriore strato di burocrazia per guadagnare un ‘profitto’, come le notorie organizzazioni per il mantenimento della salute (HMO) che mungono il paese “per una buona causa”

Come la burocrazia nell’Unione Sovietica, la rovina di ogni tentativo di rimpiazzare il capitalismo. Devastato dall’inerzia burocratica, il periodo finale dell’Unione Sovietica da Brezhnev a Gorbachev  fu chiamato “socialismo reale esistente”, che fu deriso come né reale né esistente. Questo è esattamente il punto in cui  si trova oggi negli USA il comunismo-per-il-dipartimento-della-guerra. Non c’è guerra, ma non manca la burocrazia.

Un’altra ironia: il  ministero della guerra non ha mai presentato revisioni annuali (anzi, nessuna revisione mai) come ci si aspetta che facciano tutti i dipartimenti federali.  Il Congresso ha infine passato nel 1990 il Chief Financial Officers Act, proprio come l’Unione Sovietica era burocrazia impazzita, sull’orlo del collasso, una minaccia per nessuno se non per se stessa.

La via era libera ma questo timido passo sarebbe un segnale che i giorni della bestia erano contati, che finalmente sarebbe stata portata alla resa dei conti? Sebbene i risultati erano solo un piccolo campione delle attività del mostro, il grado era un fallimento anche se i revisori erano tutti clienti della macchina bellica e facevano del loro meglio per mettere i puntini sulle i. I revisori non hanno trovato nessuna prova di frode in un sistema che è intrinsecamente fraudolento, offensivo e dispendioso. Davvero i porci volano.

Come alla fine della seconda guerra mondiale, ci si aspettava che il COLLASSO DEL comunismo portasse a un dividendo di pace. In entrambi i casi , in meno di un anno, i bilanci di guerra stavano aumentando (per l’Unione Sovietica nel 1945 e per la Russia nel 1991 ci fu un dividendo di pace, perché erano devastate in tutti e due i casi, e non avevano nessun aiuto dalla belva per ricostruire la loro economia distrutta).

Sorensen prestò servizio con i militari e spiega che “veterano” è un termine vago come “piccola azienda”. Molti  “veterani” non lasciano mai gli USA o vanno in giro in Europa, Korea o Giappone per alcuni anni. “Disabile” è un termine ugualmente vago, perché tutti i futuri veterani sono incoraggiati a concertare qualche grado di disabilità per massimizzare le loro pensioni e altri compensi extra dopo la pensione. Puoi andare in pensione dopo 10 anni e gestire una piccola azienda come “Disabile, proprietà di un veterano”.

La malattia colpisce in modo diverso diverse persone. Se sei davvero grande e controlli molte risorse (US, Germania) tendi a diventare un prepotente, che ruba agli altri o li schiavizza per darti ancora più chicche. Se diventi pigro puoi dare il lavoro a volonterosi servi-schiavi (Cina, Bangladesh, ecc).

Quel che tiene in riga i mortali meno importanti è naturalmente un grosso pugno. E più a lungo domini, più devi esercitare quel pugno come ammonimento. Se qualcuno ti sfida, il tuo pugno deve esser pronto a colpirlo duramente per trattenere gli altri dal farsi delle idee.

 

Battaglia personale con il virus

Quando studiavo a Cambridge(1973-75) ero travolto nell’eccitazione della resistenza vietnamita al bullo USA, godendo mentre guardavamo l’ultimo elicottero recuperare gli ultimi ufficiali USA dall’ambasciata di Saigon. I miei amici erano la manciata di comunisti che studiavano lì. Il mio consigliere mi raccontò di un amico professore a un party che chiese: “Come sta Walberg? Sento che ha preso un virus”. Quel che intendeva era che mi ero unito alla tradizione comunista di Cambridge, intellettuali innamorati dell’Unione Sovietica.

Fui un pò offeso ma lasciai perdere quella frecciata e andai avanti. Poi, naturalmente, l’Unione Sovietica crollò, così per analogia la mia visione del mondo, anche il “virus” che avevo preso a Cambridge,  avrebbe dovuto morire. A dir il vero, per gran parte del mondo la fede nella vittoria finale del socialismo/comunismo morì nel 1991, come tanti persero la fiducia durante precedenti attacchi di malattia che l’Unione Sovietica soffrì (collettivizzazione, repressione). Ma molti di noi rimasero vivi e mantennero la fiducia. Non c’è alternativa.

Penso di capire tutto ciò adesso. E’ il capitalismo che tiene il mondo in scacco, un virus che infetta il mondo intero e che possono combattere solo quelli che sono immuni ai suoi allettamenti. L’Unione Sovietica stava costruendo un’alternativa al capitalismo ma questo è un duro lavoro, anche noioso a volte.

Il virus, come il corona, è ben adattato agli istinti umani (aggressione, sesso, fame, autoprotezione). Gli scienziati hanno scoperto che c’è un carattere genetico negli umani che promuove la mancanza di egoismo, l’altruismo, l’amore, la spiritualità, ma questi sono tratti secondari, lussi disponibili solo se l’uomo non deve preoccuparsi della sopravvivenza.

Continuo a stupirmi che nonostante le costanti invasioni e sabotaggi affrontati dall’Unione Sovietica, messa di fronte a un potente mondo capitalista, abbia potuto sopravvivere. Il solo fatto che abbia salvato il mondo dal fascismo avrebbe dovuto guadagnarle il nostro eterno rispetto, ma il paziente malato non era interessato a una cura. Riuscì a sopravvivere nei secoli abbracciando la guerra totale e una cura meno impegnativa per i sintomi di malfunzionamento.

 

Combattere il virus = giusta guerra = socialismo

Questo non è per promuovere il pacifismo. La seconda guerra mondiale fu una guerra giusta, che combatteva un nemico reale il quale si gloriava del genocidio e della schiavitù per nessun altro scopo se non la conquista del mondo. Ma quella guerra era per il socialismo, e l’Occidente velocemente lo adottò per la durata della guerra, perché la guerra era un modo per motivare la gente a fare sacrifici mortali. Il capitalismo, beneficiando solo una piccola élite, non era un incentivo sufficiente.

I nostri governi furono costretti allora di necessità a firmare un contratto sociale con i cittadini, così che i cittadini (non i “consumatori”) sarebbero stati disposti a mettere la loro vita in riga sapendo che i loro governi avrebbero garantito lavoro, sussidio di disoccupazione, pensioni e un giusto ordine sociale alla fine della guerra.

Churchill e Roosevelt firmarono il patto Atlantico nell’agosto 1941 e la dichiarazione delle nazioni Unite il gennaio 1942, la base per le moderne Nazioni Unite. Questo ci univa come una sola nazione, e ci fece vincere la guerra, non il lancio di molte bombe. L’industria bellica di per sé non è né buona né cattiva.

Il governo (liberale) canadese prontamente fondò aziende della Corona, 28 delle quali alla fine della guerra, che producevano armi, carri armati e simili. Ma nel 1945 il contratto implicito con l’Unione Sovietica, cioè che il mondo era adesso anti-imperialista, socialista, non fascista, fu cancellato e il capitale privato riaffermò il proprio dominio nella politica e nell’economia.

Sintomo ultimo stadio

Così, il virus prese di nuovo piede nel 1945, una “seconda ondata”. Come il corona, il capitalismo muta per affrontare ogni sfida. Di fronte a Hitler mutò in senso socialista. Di fronte a un mondo che nel 1945 voleva il vero socialismo, mutò nella velenosa caccia alle streghe degli anni cinquanta. Prostrò l’America moralmente e infine infettò l’Unione Sovietica e la uccise.

Fumetto 1947 e riedizione 2020

TDY di Douglas Valentine (2000), una battaglia tra CIA, DEA, Pentagono e uno sfortunato GI preso nel mezzo, mostra come “una generazione ha perso fede nell’ideale che tutti gli americani sono uniti in una causa comune”.  A posteriori però non fu il Vietnam ma la seconda guerra mondiale ad essere l’ultima causa comune.

Ma combattere è ciò che fa dell’America l’America. La cultura militare va in profondità. Non mi sembra possibile incontrare un americano che non abbia qualche parente o amico nelle forze armate. E le guerre, dal 19° secolo e la strage dei popoli indigeni, fino alla seconda guerra mondiale, sono state guerre mercenarie, immorali.

La seconda guerra mondiale è l’unica eccezione. Laddove gli USA non affrontarono le solite “sollevazioni”, la gente diede il benvenuto alle truppe che le liberavano dal flagello nazista. Un’altra ironia: sebbene gli USA definiscano se stessi (e Israele) come forze di pace, se guardate che pace procurino, è instabilità, violenza, morte, la pace dei morti. Possiamo solo concludere che questo è il risultato voluto: il caos all’estero richiede la macchina bellica USA per essere pacificato. Questo va bene per la macchina bellica, e i benefici si estendono a soldati e lavoratori USA.

La pace VERA vorrebbe dire smantellare questa macchina. Le prove fornite da Sorensen mostrano questo come il traguardo definitivo. Osservate con lui le centinaia di basi che ci sono solo negli USA, che “impiegano” decine di milioni, succhiando il cibo della nazione, immettendo nell’aria, nel mare, sulla terra innumerevoli tonnellate di CO2 e NO2 .

Perché? Gli USA non hanno nemici tranne quelli che si creano. Potrebbe facilmente smetterla di fate il bullo e eliminare tutto, come il Costa Rica. Immaginate se tutti quei $X,000,000,000,000 fossero usati, che so, per pagare alla gente un reddito di base, rendere gratis gli studi universitari, dare una bici a tutti, trasporto pubblico gratis. Immaginate la scena?

Ma come mette in rilievo Sorensen, tranne che per la seconda guerra mondiale, nulla è cambiato da quando gli USA invasero le Filippine nel 1898 (“sgombra, tieni e costruisci”, ), i “villaggi strategici” del Vietnam, le “organismi provinciali di ricostruzione” in Afghanistan. Un resoconto dell’ispettore speciale generale per la ricostruzione in Afghanistan ha concluso che “il successo nello stabilizzare i distretti afgani di rado è durato più a lungo della presenza fisica delle truppe e dei civili della coalizione”. Imponendo il potere americano ai civili inermi, gli USA hanno replicato le insurrezioni che hanno sempre afflitto i suoi movimenti imperiali. E gli indigeni oggi reagiscono come i filippini fecero nel 1898.  Alla fine: distruggi il villaggio per salvarlo.

Il movimento di pace allora aveva voce, era diffuso, e anti imperialista (Lega anti imperialista) sotto la guida di Mark Twain e molte altre importanti figure della cultura. Ma non servì. E quando i “nostri bastardi” come Batista a Cuba, Chavez in Venezuela o Duterte nelle Filippine dicono  “yankees fuori!” è come una doccia fredda, che rende la bestia febbricitante, pronta a nuove mutazioni e piani per reprimere la sfida più recente.

Forza mediante la pace

Non c’è vaccino, dobbiamo lottare per avere quella illusoria “immunità di gregge”. Quando un bel numero di paesi si sveglieranno e attaccheranno il virus risolutamente, questo dovrebbe renderci salvi, sebbene socialismo non significhi stagnazione. Per mantenere la salute bisogna coltivare le radici. Quando queste muoiono, il virus può tornare nelle nostre vite.

E’ possibile “dire no”, anche se quando un malato ha una vera malattia l’eroina è almeno di qualche conforto.

 

Il dono di Bansky alle truppe d’assalto al corona

Sorensen paragona l’industria bellica al cancro. Data l’attuale pandemia virale, penso che un virus sia una metafora migliore e non è l’industria bellica per sé ad essere il virus, ma il capitalismo. E’ la logica di espansione, conquista, sfruttamento del capitalismo a guidare la macchina bellica.

Il cancro non è contagioso come il capitalismo con i suoi feticci del profitto e del consumismo. Non c’è pandemia di cancro, come il coronavirus che si diffonde senza controllo nel mondo. Il virus, minuscolo e nemmeno “vivo”, che si replica esponenzialmente e muta, è la perfetta analogia per il capitalismo, che è invisibile, inumano, e infetta la gente senza che se ne accorga.

Così non biasimate la macchina bellica e non pensate che sia come una escrescenza misteriosa, spontanea, maligna. Il capitalismo è una specie di deus ex machina, altamente contagioso, che infetta e debilita e anche uccide la vittima. La guerra e l’industria bellica non sono che i più orribili sintomi del virus.

Qual è la natura del virus? Da dove è venuto? Come si replica? Queste sono le domande che si fanno gli scienziati e i politici rispetto al corona, che si fece Marx e che spingono Sorensen e me ad analizzare  i nostri mali.

Marx ha fatto la diagnosi del mondo industriale del 19° secolo. Identificò la nuova malattia come capitalismo, sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo e prescrisse una cura radicale: la rivolta e il controllo dei mezzi di produzione da parte del 99% della società, perché sono i lavoratori che formano la società. La cura non era/è facile, ma le linee guida includono la fine della guerra e dello sfruttamento.

 

Come funziona il virus

Ecco alcuni esempi di Sorensen di come il virus si replica. I ministeri federali sono incoraggiati ad allocare il 25% dei fondi di procacciamento alle piccole aziende. Che sensibilità! Non è forse Adam Smith al lavoro: aiutare le piccole aziende contro i grandi monopoli, mantenere sano il capitalismo? Il ministero della guerra (nota: non “difesa” o “pace”) spende più per contratti di piccole aziende che non qualsiasi altro ministero governativo. Ma questi contratti per definizione non devono essere competitivi. Così i militari sono dall’inizio imbottiti (protetti) a livello cellulare.

Ma peggio, “piccolo” spesso non è affatto piccolo. Le aziende continuano a mantenere la classificazione di “piccola azienda” molto tempo dopo che sono diventate grandi. Inoltre, una grossa azienda può usare una più piccola consociata per poter far contratti come piccola azienda, anche se la compagnia principale è un colosso. Grandi aziende possono aderire al programma Mentor Protege del Pentagono per aiutare aziende piccole, dando al pesce grosso l’occasione di essere partner o inghiottire ( fondersi con) il pesce piccolo. Non disturbiamoci nemmeno a ricordare i contratti con le università e come questo avveleni il pozzo della conoscenza applicata. Un fallimento per Adam Smith.

O la cooptazione dei popoli indigeni, sebbene la loro è in certo modo una storia di successo. La macchina bellica è in realtà comunismo-in-azione (per i militari). Tu ti arruoli, sei nutrito e vestito , eccelli e sei rispettato per essere un soldato coraggioso. Gli indigeni hanno brillato in campo militare da quando furono virtualmente cancellati e lasciati in miseria. Essi ( e i neri e gli ispanici) si arruolano  in proporzione  doppia rispetto alla loro popolazione. Vedono un bagliore di comunismo e gli piace.

Eric Walberg è un giornalista che ha lavorato in Uzbekistan e ora scrive per Al-Ahram Weekly al Cairo.E’ autore di From postmodernism to Postsecularism e Postmodern Imperialism. Il suo libro più recente è Islamic Resistance to Imperialism.

 

Da dissidentvoice

Traduzione di Claudia B. per CIVG.IT