Cuba Notizie (maggio 2018)

Cuba sede della riunione biennale

più importante della Cepal

Granma, 2 maggio 2018

 

Cuba sarà la sede del 37.a sessione della Commissione Economica per l’America Latina e i Caraibi (Cepal), la riunione biennale più importante dell’Organizzazione che si terrà dal 7 all'11 maggio all’Avana.

La designazione  di Cuba è stata decisa dai paesi membri della Cepal alla conclusione dei lavori della precedente sessione che si era tenuta nel 2016 a Città del Messico.

I lavori della Commissione rivestono grande importanza per l’orientamento della Commissione Regionale delle Nazioni Unite. Il Forum analizza i temi di maggior importanza per lo sviluppo economico e sociale della Regione e ne verifica il programma.

«Nella riunione la Cepal presenterà ai suoi 46 paesi membri il rapporto delle attività, proporrà ai governi una riflessione sui progressi e sulle strategie di sviluppo», ha affermato il ministro cubano del Commercio Estero e l’Investimento straniero, Rodrigo Malmierca.

Alicia Bárcena ha precisato che la riunione approfondirà il tema dell'urgenza di uguaglianza in America Latina e nei Carabi, in linea con il lavoro svolto nelle quattro sessioni precedenti: nel 2010 a Brasilia, nel 2012 a San Salvador, nel 2014 a Lima e nel 2016 a Città del Messico.

«L’uguaglianza resta al centro delle nostre proposte, consapevoli dell’importanza di smontare la cultura del privilegio come presupposto di uno sviluppo  sostenibile», ha detto la funzionaria delle Nazioni Unite.

 

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Cuba offre un turismo sicuro e di qualità

Ángel Freddy Pérez Cabrera, Granma, 1° maggio 2018

 

L’uragano Irma del settembre scorso ha colpito con forza l’industria turistica cubana, che però non solo si è ripresa in tempo record, ma si prepara ad accogliere nel 2018 cinque milioni di visitatori.

Per questa stagione è previsto il miglior andamento di arrivi internazionali, e la promozione del turismo è l'obiettivo più importante di FITCuba 2018 che, dal 2 al 5 maggio, ha richiamato tour operator, giornalisti, agenzie e compagnie aeree di diversi paesi nell'arcipelago a nord di Santa Clara con l'obiettivo di stabilire relazioni e mostrare le attrazioni di una destinazione in cui ogni anno arrivano decine di migliaia di turisti da tutte le parti del mondo e che si distingue per la sua sicurezza.

Regla Dayamy Armenteros Mesa, delegata del Ministero del Turismo

della provincia, ha detto che a questo incontro, che promuove la vacanza "sole e mare" e ha il Regno Unito come invitato d’onore, hanno partecipato circa 3000 professionisti di più di 30 nazioni.

La Fiera, che si è svolta nell'Hotel Experience Cayo Santa María di recente apertura, si è esteso ai cayos vicini oltre che alle città di Santa Clara, Remedios e Sagua la Grande. Come nelle fiere precedenti, anche questo incontro ha dedicato agli affari spazi appositi in cui sono stati presentati i progetti che Cuba offre al capitale straniero per potenziare la crescita del settore turistico, una delle voci principali di entrata dell’economia nazionale.

 

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La solidarietà contro la barbarie: la storia di Cuba in Africa

Granma, 4 maggio 2018

 

 

Il 4 maggio di quest'anno è stato il 40° anniversario del massacro di Cassinga, il più feroce attacco perpetrato dall'aviazione delle forze sudafricane contro i militanti della Swapo, l'organizzazione politica che si opponeva all’occupazione della Namibia e al dominio del Governo sudafricano. Circa 600 rifugiati namibiani, in maggioranza donne, bambini e anziani, persero la vita per mano dei razzisti dell'Apartheid, e l’eroico esercito cubano evitò un numero maggiore di vittime. A 40 anni da Cassinga, il mondo non deve dimenticare uno dei più tremendi genocidi commessi dal regime dell'Apartheid in Africa.

A 250 chilometri dalla frontiera internazionale, a sud dell’Angola, si stabilì un accampamento di rifugiati della vicina Namibia, occupata militarmente dal Sudafrica. La mattina del 4 maggio del 1978, la quotidianità di circa 3000 rifugiati fu interrotta da una pioggia di bombe e mitragliamenti. I testimoni raccontano che gli aerei sudafricani bombardarono e spararono senza pietà sui civili, preparando il terreno ai 500 paracadutisti che si lanciarono dagli Hércules C-130 di fabbricazione statunitense. I comandi militari ordinarono il blocco degli accessi a Cassinga mentre le truppe davano la caccia ai sopravvissuti, comprese le giovani madri con i loro neonati tra le braccia, donne incinte, anziani e bambini.

Gli aggressori razzisti ridussero in cenere la piccola scuola, le baracche, il magazzino degli alimenti e il policlinico, dove morì quasi tutto il personale medico e i pazienti ricoverati.

Durante l’azione le truppe del regime di Pretoria utilizzarono gas tossici violando i divieti internazionali. Avvisate dell’aggressione, le forze cubane che si trovavano a Tchamutete, a 15 chilometri a sud di Cassinga, si mossero verso la zona dell’attacco. Nell’avanzata subirono i duri colpi dell’aviazione che, con le mine, provocò la morte di diversi militari cubani, ma i soldati riuscirono comunque ad avvicinarsi all’accampamento e costrinsero i razzisti alla ritirata salvando la vita ai circa 3000 rifugiati rimasti.

Il Sudafrica razzista cercò di giustificare l’abominevole crimine con la presunta esistenza a Cassinga di un accampamento guerrigliero, ma questa affermazione fu smentita da una delegazione delle Nazioni Unite che ispezionò il luogo e parlò con i sopravvissuti.

Un'altra delegazione del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia era stata nell’accampamento pochi giorni prima dell’attacco e aveva confermato il carattere civile dell'accampamento.

L’Africa è un continente con importanti radici storiche a Cuba, a partire dal contributo dato alla formazione della nostra etnia. L'azione cubana in Africa, dopo il trionfo della Rivoluzione, ha anche avuto un significato di omaggio all’apporto degli schiavi africani che con il loro sudore e il loro sangue alimentarono lo spirito di rivolta e resistenza del nostro paese. Il contributo di Cuba non è stato solamente militare, ma anche di assistenza umanitaria alle vittime del massacro, molte delle quali furono portate per le cure direttamente a Cuba, dove poi restarono per studiare.

L’aggressione delle forze sudafricane fu una sconfitta politica perché indusse le Nazioni Unite all'adozione della Risoluzione 435 che stabilì l’indipendenza della Namibia.

Cuba è sempre stata guidata da principi di solidarietà e cooperazione con l’Africa, come insegna l'eredità storica e internazionalista del Comandante in Capo Fidel Castro. La nostra cooperazione con l’Africa è stata storica, e oggi migliaia di collaboratori cubani aiutano il continente nello sviluppo socio-economico.

 

Carovana Cassinga, Foto Juvenal Balán


 


La destra reazionaria colombiana e la mafia cubana pianificavano attentati a Bogotá

Granma, 4 maggio 2018

 

BOGOTÁ. Il cittadino d’origine cubana e residente negli Stati Uniti Raúl Gutiérrez, ha confermato d’essere stato pagato dalla destra reazionaria colombiana per attentare contro il presidente della Forza Alternativa Rivoluzionaria Rodrigo Londoño e il candidato presidenziale Gustavo Petro.

I propositi di Gutiérrez sono stati bloccati con il suo arresto nel mese di marzo scorso in Colombia per presunti legami con lo Stato Islamico (Isis). In un’intervista con una radio locale aveva però smentito questa versione, assicurando di essere stato reclutato dagli esiliati cubani della Florida e dalla destra reazionaria colombiana: «Come posso far parte di un movimento islamico, se non sono nemmeno musulmano?», aveva affermato Gutiérrez alla  stampa.

Successivamente, in un’intervista con W Radio dal carcere La Picota, aveva affermato che per sicurezza non avrebbe rivelato i nomi dei suoi finanziatori, ma che appartenevano a un movimento incaricato di operazioni militari contro gli interessi cubani all’estero, in questo caso le ambasciate cubane a Bogotá e Cile e il leader delle smobilitate FARC, alias Timochenko.

Il quotidiano EL  Espectador, ha scritto che Gutiérrez era pronto a sequestrare l’ambasciatore cubano in Colombia. Tra i suoi obiettivi c’era il candidato presidenziale della sinistra, Gustavo Petro, rappresentante del Movimento Colombia Humana che, secondo le inchieste, si contenderà la presidenza in una seconda tornata con il candidato di Uribe, Iván Duque.

Secondo El Tiempo, Gutiérrez sarà sottoposto ad una perizia psichiatrica per ottenere elementi della sua personalità che possano portare ad una valutazione delle sue dichiarazioni.

 

Raúl Gutiérrez è stato catturato nel marzo scorso dalle autorità 

colombiane. Foto: El Tiempo


 

 

Cuba respinge gli attacchi di Mike Pence della OSA

Granma, 8 maggio 2018

 

Nella serata di lunedì 7 maggio, la televisione nazionale ha informato che il Direttore generale per gli Stati Uniti del Ministero degli Esteri Carlos Fernández de Cossío, ha condannato l'aggressivo discorso del vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence nella OSA (Organizzazione degli Stati Americani) e ha dichiarato false le sue dichiarazioni. De Cossío ha affermato che, con il suo atteggiamento, la Casa Bianca non fa altro che ricordare ai latinoamericani che la Dottrina Monroe e la sua proiezione egemonica sono vigenti come sempre.

Pence è intervenuto nel  Consiglio  Permanente della OSA nella capitale statunitense attaccando Cuba, Nicaragua e Venezuela contro i quali ha chiesto  “pressioni regionali” perché costituiscono una “nube oscura di tirannia”.

Secondo de Cossío, il vicepresidente nordamericano mente quando sostiene che il suo paese ha un impegno di lunga data nel continente con la democrazia e la libertà, e ha condannato e respinto in una dichiarazione rilasciata alla televisione nazionale l'affermazione secondo cui «Gli Stati Uniti appoggiano il popolo di Cuba»: «Questo è ciò che dice il rappresentante di un paese che ha indurito il blocco con Cuba, tornato ad asfissiarne l’economia per indurre alla resa la popolazione dell’Isola per fame e miseria», ha denunciato.

Fernández de Cossío ha segnalato che l’intervento di Pence è stato fatto in un’organizzazione, la OSA, nota per il suo appoggio ai crimini più orrendi perpetrati nel continente, che vanno dai colpi di Stato a brutali dittature, assassinii, torture e scomparse forzate. Per il diplomatico si tratta solo di un nuovo tentativo degli Stati Uniti di applicare vecchie ricette per impedire lo sviluppo e l’indipendenza delle nazioni dell’emisfero.

«Non si rendono conto che l’America Latina è un’altra e le loro politiche sono fallite. Cuba continuerà a costruire un paese indipendente, sovrano, socialista, democratico e sostenibile e continuerà ad appoggiare la costruzione di una Nuestra America solidale e rispettosa della diversità dei popoli».

 

Il direttore generale degli Stati Unti  della cancelleria cubana, Carlos

Fernández de Cossío, ha avvertito che le recenti misure di Washington «non hanno alcuna relazione con la sicurezza dei suoi funzionari a L’Avana».

Foto: Prensa Latina

 



Con l'uscita dal patto nucleare con l’Iran,
in Medio Oriente Washington gioca con il fuoco

Sergio Alejandro Gómez, 9 maggio 2018

 

L’uscita unilaterale degli Stati Uniti dall’accordo nucleare con l’Iran, che includeva anche altre potenze internazionali, è l’ultima di una serie di decisioni irrazionali in materia di politica estera da parte dell’attuale amministrazione repubblicana.

I passi indietro nelle relazioni con Cuba, l’uscita dall’Accordo di Parigi, il trasferimento dell'ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme e l’inizio di una guerra commerciale con la Cina si contano tra le azioni di  Washington che sconcertano esperti e analisti in tutto il mondo.

A queste, l'8 maggio il presidente Donald Trump ha aggiunto la decisione di porre fine alla partecipazione statunitense al Piano d’Azione Congiunta e Completa (JCJOA, la sigla in inglese), stabilito nel 2015 con l’obiettivo di limitare le capacita nucleari dell’Iran in cambio dell’annullamento delle sanzioni internazionali. L'accordo contava sull’appoggio di Germania, Cina, Francia, Regno Unito e Russia che, negli ultimi mesi, l'hanno tutti difeso chiamando gli Stati Uniti a un ripensamento.

Trump non ha nemmeno fatto finta di proporre un piano alternativo o di delineare una strategia. La decisione della Casa Bianca lascia sconcertati soprattutto i  suoi alleati europei, Angela Merkel, Theresa May e Emmanuel Macron, che hanno emesso un comunicato congiunto nel quale lamentano la decisione nordamericana e invitano Teheran a mantenere i termini dell'accordo.

Imprese europee come Airbus, Renault, Peugeot, Siemens e Total hanno impegnato investito in Iran e su di loro ora pesano le minacce del ritorno delle sanzioni.

Il presidente iraniano, Hasan Rohani, ha assicurato che il suo paese continuerà  a sentirsi vincolato all’accordo nucleare se si manterranno gli accordi di cooperazione con gli altri membri del trattato anche in seguito all’uscita degli Stati Uniti. La Cancelleria francese ha riferito che Rohani e Macron avevano conversato telefonicamente e ratificato la loro volontà di attenervisi.

Teherán ha informato che ordinerà alle autorità preposte al controllo delle centrali atomiche di prepararsi all’arricchimento dell’uranio a livelli industriali in previsione del fallimento dei negoziati con gli europei.

Chi ha festeggiato la decisione nordamericana è stato il primo ministro

israeliano, Benjamin Netanyahu. La logica di Tel Aviv è che un conflitto a scala nazionale iraniana è inevitabile e non si può concedere tempo all’Iran per proseguire il suo sviluppo economico e militare.

Il presidente Trump ha assicurato che non è interessato a una nuova escalation in Medio Oriente, ma le sue azioni sembrano dimostrare il contrario. Gli Stati Uniti fomentano le dispute tra i paesi del Golfo, alimentano la loro partecipazione al conflitto siriano e creano nuovi focolai di conflitto tra Israele e palestinesi. Washington dovrebbe ricordare quello che succede quando si scherza con il fuoco.

 L’Iran ha affermato che comincerà ad arricchire l’uranio a livelli industriali se falliscono i negoziati con glia altri membri dell’accordo nucleare.

 

 Photo: Reuters


 


Cuba e UE stringono un accordo di cooperazione

Granma, 15 maggio 2018

 

Bruxelles. Cuba e l’Unione Europea hanno firmato il 15 maggio scorso un patto di cooperazione sull'energia rinnovabile e hanno individuato nuove aree di dialogo in materia di non proliferazione delle armi di distruzione di massa e di obiettivi per uno sviluppo sostenibile.

L’alta rappresentante della UE per la politica estera Federica Mogherini e il cancelliere cubano Bruno Rodríguez Parrilla, sono stati protagonisti, a Bruxelles,  della prima edizione del Consiglio  Congiunto Cuba-Unione Europea, e hanno concordato un programma del valore di 18 milioni di euro  il cui obiettivo sarà aiutare Cuba a raggiungere l'obiettivo del 24% di energia elettrica ricavata da fonti di energia rinnovabile.

In una conferenza stampa, Federica Mogherini ha spiegato che le due parti stanno anche preparando un progetto di 21 milioni di euro sulla sicurezza alimentare e sull’agricoltura sostenibile, e procederanno negli scambi nel quadro dell’Anno europeo del Patrimonio Culturale.

La riunione di ieri è stata la prima di questo tipo dopo l’accordo di dialogo politico e cooperazione firmato dalle due parti nel dicembre 2016 in vigore dal novembre 2017.

«Oggi ci riuniamo per cambiare pagina e lanciare il nostro lavoro congiunto per l’implementazione di questo accordo (...) che ha messo fine a un’anomalia: fino ad ora Cuba era uno dei pochi paesi del mondo senza vincoli con la UE, pur essendo questa il primo socio dell’Isola», ha detto Federica Mogherini.

Il Cancelliere cubano ha considerato che «lo stato attuale delle

Relazioni UE-Cuba mette in evidenza la capacità di costruire spazi di dialogo e cooperazione con beneficio reciproco».

Rodríguez Parrilla ha affermato che esistono condizioni favorevoli per l’incremento delle relazioni commerciali a Cuba e ha ringraziato per la posizione di condanna della UE del blocco imposto dagli Stati Uniti contro l’Isola: «Il blocco continua a rappresentare il principale ostacolo per il pieno sviluppo degli accordi economici e commerciali tra UE e Cuba», ha detto.

 



La nuova direttrice della CIA

Granma, 18 maggio 2018

 

WASHINGTON. Il Senato degli Stati Uniti ha confermato fa Gina Haspel alla direzione della CIA nonostante le polemiche sul suo passato di capo operazioni di tortura sui prigionieri.

Dal febbraio del 2017 la Haspel era impiegata come vice direttrice dell’agenzia agli ordini di Mike Pompeo che, a sua volta, è stato scelto dal presidente Trump per rimpiazzare Rex Tillerson come segretario di Stato.

La Haspel ha fatto carriera internamente alla CIA, dove entrò nel 1985. Il New York Times scrive che ha impegnato la maggior parte della sua carriera come agente segreto. Quando dirigeva una prigione segreta e illegale chiamata "Il buco nero", in Tailandia, la Haspel controllava le azioni di tortura inferte ai sospettati di terrorismo. Il suo nome apparve in un dispaccio nel quale dava istruzioni di distruggere le prove video che documentavano i suo interrogatori.

Secondo le relazioni rivelate dalla stampa statunitense, uno dei sospettati fu sottoposto a interrogatori "waterboarding" 83 volte in un solo mese.

La ex agente dell’intelligence statunitense, Edward Snowden, ha rivelato sulla sua pagina Twitter le pratiche illegali alle quali  la nuova direttrice della CIA ha partecipato. La Haspel ha ordinato personalmente di distruggere 92 nastri video su cui erano state registrate alcune torture attuate della CIA. Tra queste, le bastonate inferte sul ventre di una donna incinta, la violenza su un uomo che si rifiutava di mangiare e il congelamento e la morte di un prigioniero incatenato.

L'oscuro passato della Haspel è stato motivo di protesta da parte di leader politici e gruppi di difesa dei diritti umani negli Stati Uniti.

Più di un centinaio di alti ufficiali statunitensi in pensione hanno chiesto in una petizione ai legislatori di respingere la nomina della Haspel perché pesantemente coinvolta nella pratica della tortura.

Parole chiave: USA, Gina Haspel, capo delle torture,  direttrice della CIA,

Snowden,  respingere la nomina, le scelte di Donald Trump.

 

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Eccellenti relazioni tra Cuba e Russia

Granma, 22 maggio 2018

 

Mosca. Il vicepresidente del Consiglio dei Ministri e ministro d’Economia e Pianificazione, Ricardo Cabrisas Ruiz, ha incontrato il 22 maggio scorso il cancelliere Serguei Lavrov nella sede del Ministero degli Esteri della Federazione Russa. Il Cancelliere ha iniziato il dialogo rinnovando le più sincere condoglianze e la solidarietà del governo russo per la catastrofe aerea dell’Avana che ha causato un centinaio di vittime. Cabrisas ha ringraziato il presidente Vladimir Putin che è stato uno dei primi Capi di Stato a inviare un messaggio al presidente cubano in un momento così difficile per il popolo cubano e per i familiari delle vittime. I due interlocutori hanno parlato dello stato attuale delle relazioni bilaterali definendole eccellenti. Si sono mostrati concordi nel constatare la loro positiva crescita nelle aree d’interesse comune, nel dialogo politico d’alto livello e nelle relazioni economico-commerciali e scientifico-tecniche, culturali ed educative. Cabrisas e Lavrov hanno riaffermato la determinazione d’ampliare la cooperazione tra i due paesi nel contesto degli organismi internazionali, rispetto ai quali il cancelliere russo ha manifestato l’opposizione di Mosca alla politica delle sanzioni e del blocco operata da Washington negli ultimi 60 anni ed ha confermato il suo voto a favore della risoluzione che ogni anno Cuba presenta su questo tema nell’Assemblea Generale della ONU.

Il Vicepresidente cubano ha ribadito la condanna di Cuba alle sanzioni unilaterali e ingiuste dell’occidente contro la Russia. Lavrov ha manifestato il suo interesse a visitare Cuba e ha confermato la sua aspirazione di ricevere a Mosca il suo omologo Bruno Parrilla.

In occasione dell’incontro sono stati firmati due importanti accordi: il primo per ampliare il regime d’esenzione dei visti e il secondo in campo culturale.

Il Vicepresidente cubano è stato anche ricevuto dal Primo Vicepresidente della DUMA Ivan Melnikov, e ha incontrato dirigenti di varie imprese russe partner commerciali dell’Isola in progetti strategici che concorrono ai piani di sviluppo economico e sociale a lungo termine come Kamaz, GAZ, Zarubezhneft, RM Rail e Interrao.