La vita sacra di Sonia Savioli (ed. La Città del Sole)

 

Nel 2013, Sonia Savioli, scrisse SLOW LIFE, un libro ironico  e  di gradevole lettura, che  indicava una strada per ricordare le radici dell’uomo, le gioie ed i tesori della vita, con l’invito a resistere, anche individualmente, alle sirene del consumismo e della competizione e guadagnare così un altro “tempo”,  un tempo in cui vivere una vita più umana e attenta alla natura; dava poi, in questo suo libro, anche simpatici  e pratici suggerimenti per aiutarci ad essere più umani e più solidali.

Nel suo nuovo libro “LA VITA SACRA”, la Savioli non da suggerimenti ma presenta una seria analisi che si muove tra la storia, la filosofia e l’antropologia accompagnandoci in un percorso che va dal neolitico all’oggi con riflessioni sempre puntuali, fornendoci un altro punto di vista che si differenzia radicalmente dal pensiero unico dominante.

Il modo in cui è raccontata l’evoluzione-involuzione della specie umana, inframezzata da esperienze dirette della propria vita, da quando era bambina, dal suo passaggio dalla campagna alla città e poi di nuovo alla campagna, costituisce una trama che lega il tutto in un modo sempre amorosamente lucido e nel frattempo ricco d intelligenti analisi.

LA VITA SACRA è un libro che, come sempre nelle opere della Savioli, si fa leggere “d’un fiato”.

L’autrice denuncia le origini delle passate e delle attuali difficoltà, che sono economiche, culturali, spirituali, insomma fornisce  una fotografia del dolore e delle sofferenze vissute dalla maggior parte degli esseri viventi.

Esiste da tanto tempo e si ormai radicato nella specie umana, il rifiuto del “limite”, l’odio per il limite, e il risultato è lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo che porta con sè la distruzione della vita; non si tratta di uno stato d’animo o di una tendenza momentanea, ma è, potremmo dire, l’imperativo categorico ormai agente a livello generalizzato,  che occupa non solo la mente umana ma pure il suo inconscio ormai colonizzato.

Così produrre sempre di più per consumare sempre di più è una situazione che parrebbe senza via d’uscita e tutto diventa merce; l’acqua, la terra e  gli alberi, la vita umana stessa diviene merce, nuova schiavitù, e l’orrore, l’orrore diventa imperante, tollerato, e “tollerante” anche di fronte agli organi umani espiantati e venduti, alla prostituzione infantile, agli uteri in affitto. 

Il nostro invito a leggere La Vita Sacra è anche determinato dal fatto che l’autrice non fa una proposta di ritorno ai bei tempi passati, che bei tempi non sono mai stati, ma ci ricorda della struttura del passato, del sentimento del sacro che si è perso, del ruolo delle culture, culture diverse, ma da non mettere in fila per farne una graduatoria meritocratica e con ciò ci riporta alla lezione del grande antropologo francese Lévi Strauss, da lei sovente citato nella sua opera, e ci fa nascere il desiderio di rileggere “Tristi Tropici” l’opera che segnò una rottura negli anni 50 del secolo scorso con le concezioni eurocentriche di cultura.

La Vita Sacra, esplora quindi temi universali, e ci ricorda costantemente i legami esistenti tra gli esseri viventi e gli elementi della natura inanimata. Dimostrandoci che oggi, in genere, si sta perdendo la preservazione e il rispetto per la natura e non ci si rende conto del baratro in cui l’essere umano è in procinto di precipitare.

Del resto, come ci ricorda l’autrice, la società di guerra e di dominio, e l’inizio delle divisioni in classi ha creato e crea le attuali condizioni, cui dobbiamo anche individualmente cercare di resistere.

Come avrete capito, a noi il libro è piaciuto e invitiamo i nostri lettori a leggerlo.

 

Luigi Cecchetti per il CIVG.

 

Il libro è disponibile presso il civg: info@civg.it